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Ducati Diavel 1260: come cambia il Diavolo bolognese

TECNICA- Più aggressiva, motore da 159 CV e più comoda per pilota e passeggero: le premesse della rinnovata sport cruiser. Anche in versione S

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Diavolo d’una Ducati. A Borgo Panigale, dopo aver lanciato nel 2010 la sua personalissima interpretazione del concetto maxi cruiser, a distanza di qualche stagione rimettono mano al progetto Diavel tirando a lucido un mezzo che, date le premesse, si presenta con una personalità ancora più intrigante ed in due versioni con la più raffinata S.
Il merito va alle tante modifiche apportate al modello 2019. Nulla è stato lasciato fuori dal rinnovamento di questa moto che ad una parvenza da sfrontata maxi cruiser cela prestazioni da vera sport naked.

Design, telaio, motore, tutto è stato rivisto dai tecnici Ducati. Prima del nostro test su strada vediamo come è cambiata la Ducati Diavel 1260.

DESIGN - Parte anteriore massiccia ed aggressiva, posteriore snello e filante, dominato dallo pneumatico posteriore “monstre” da 240. Questi concetti sono rimasti immutati, ma sono stati rivisitati dai designer in una chiave più moderna. Nella vista laterale la moto appare più filante e “veloce” nei tratti. Le cover che compongono il serbatoio sono in lamiera e hanno volumi più contenuti nella zona di contatto con la sella, migliorando l’ergonomia per il pilota. Le due grandi prese d’aria in alluminio spazzolato sono tra gli elementi più caratterizzanti, anch’essi ripresi concettualmente dal Diavel di prima generazione. La coda, corta e compatta, integra al proprio interno il maniglione del passeggero estraibile e le luci, rendendo il posteriore del Diavel 1260 sportivo e leggero.

Nella zona del radiatore dell’acqua abbiamo delle cover che integrano gli indicatori di direzione “light blade”. All’interno c’è una “lama” trasparente con una grafica che, quando illuminata, genera un effetto tridimensionale. Il faro anteriore mantiene la caratteristica forma a ferro di cavallo rovesciato della luce diurna (DRL, nella versione S), e si integra col piccolo cupolino fumé che protegge la strumentazione donando aggressività al frontale della Diavel 1260. Il motore e il telaio sono protagonisti delle viste laterali della moto, grazie a linee pulite e ben riconoscibili.

MOTORE - Il bicilindrico Ducati Testastretta DVT da 1262 cc che ha debuttato sull’XDiavel, è stato rivisto nelle mappature, per renderlo più sportivo nell’erogazione con coppia più lineare dai bassi regimi, senza penalizzare le prestazioni agli alti. Fanno gioco in questo anche l’accensione Dual Spark (due candele per cilindro) e il comando gas Ride-by-wire. La potenza massima è di 159 CV a 9.500 giri/minuto e la coppia massima di 129 Nm a 7.500 giri/minuto. Lo scarico del Diavel 1260 è un 2 in 1, con sistema di aria secondaria che permette l’ossidazione degli incombusti e diminuire le emissioni. Ha sempre due terminali ma il giro dei tubi è stato ridisegnato per lasciare in vista il motore. Gli intervalli di manutenzione sono ora a 15.000 km o un anno, e la registrazione delle valvole a 30.000 km, con grande vantaggio per i clienti.

TELAIO - La struttura resta traliccio in tubi d’acciaio ma rivista rispetto al passato. È fissata al motore in corrispondenza delle teste dei due cilindri.
Al motore sono collegate anche due piastre forgiate in alluminio che abbracciano il forcellone monobraccio fuso in alluminio. L’interasse del Diavel è un importante 1.600 mm ma in Ducati garantiscono una grande maneggevolezza nel misto (anche per via di una riduzione di 1° dell'angolo del cannotto, con avancorsa ora da 120 mm) con angoli di piega dichiarati da 41°. Il reparto sospensioni conta su una forcella da 50 mm di diametro completamente regolabile e con regolazioni separate con registro di compressione e precarico molla sullo stelo di sinistra, mentre il registro dell’estensione è sullo stelo di destra. Al posteriore lavora un mono regolabile nel precarico ed in estensione. Il Diavel 1260 S si distingue per la forcella Öhlins da 48 mm di diametro completamente regolabile e un ammortizzatore Öhlins, sempre completamente regolabile.

Per quel che riguarda le ruote, abbiamo una anteriore da 3,5” x 17’’, mentre al posteriore è previsto un cerchio da 8,0” x 17’’. Gli pneumatici sono da 120/70 ZR17, mentre lo pneumatico posteriore è da 240/45 ZR17. Le coperture sono Pirelli Diablo Rosso III. I freni sono da vera sportiva con pinze monoblocco Brembo radiali M4.32 (M50 monoblocco sulla versione S), azionate da pompa freno radiale che morde due dischi flottanti da 320 mm. Al posteriore invece, il disco da 265 mm di diametro è frenato da una pinza a due pistoncini, sempre Brembo.

ELETTRONICA - Su questo fronte non mancano tutti gli aggiornamenti già visti sui prodotti più recenti della casa bolognese. Si va dalla strumentazione a pannello TFT con quattro diverse modalità di visualizzazione e con modulo spie separato, posizionati sotto e sopra al manubrio. Il Diavel 1260 è dotato di blocchetti elettrici con tasti retroilluminati in rosso. Per la funzionalità Cruise Control sono previsti tasti dedicati per l’attivazione e la regolazione della velocità.

In condizioni statiche è possibile accedere tramite il blocchetto di sinistra sul manubrio ad un menù di setting per la regolazione delle varie funzioni, tra cui DTC, DWC e ABS. In condizioni sia statiche che dinamiche, è possibile cambiare il Riding Mode scegliendo tra Sport, Touring e Urban. Il Diavel 1260 S è, inoltre, equipaggiato con Ducati Multimedia System (DMS): collegando uno smartphone al cruscotto via bluetooth è possibile gestire e visualizzare su cruscotto l’arrivo di chiamate ed SMS oltre a visualizzare le informazioni relative alla musica che si sta ascoltando. Infine abbiamo luci, full LED nella versione S , con sensore crepuscolare.

La nostra analisi tecnica finisce qui,  scopri come va nel nostro test su strada la nuova Ducati Diavel 1260!

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