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SBK, Bautista al veleno: "Rea ha cercato il contatto"

"E' entrato molto veloce verso di me, sono stato fortunato a non cadere. Oggi la moto non era al 100%, dobbiamo crescere molto più di quanto la gente pensi"

SBK: Bautista al veleno: "Rea ha cercato il contatto"

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Poker per il 19. Alvaro Bautista non vuole fermarsi e in gara uno a Buriram lo ha dimostrato, vincendo in maniera diversa da quanto fatto in Australia. Lo spagnolo infatti ha dovuto recuperare dopo un contatto al limite con Rea, riuscendo alla grande a tornare in testa e lasciando un’altra volta le briciole agli avversari. Il tema caldo resta però quel contatto, con Alvaro che non nasconde il suo pensiero e attacca il campione in carica.

“Ho fatto una bella partenza, poi però sono andato largo e Jonathan (Rea ndr) mi ha passato. Quando l’ho ripassato alla curva tre ho fatto la linea classica – spiega - ossia staccare forte andando un attimo lungo per poi uscire forte, mentre lui era più all’interno, è entrato molto veloce verso di me, cercando a mio parere il contatto. Mi ha toccato e sono stato fortunato dato che ero praticamente a terra, ha fatto una manovra in stile motocross”.

Da lì lo spagnolo ha dovuto reimpostare la sua gara, non sbagliando una mossa

“Dopo quell’episodio ho cercato di restare concentrato mantenendo il mio passo, ho visto che Lowes andava più piano di me così l’ho passato subito, cercando di andare a prendere Jonathan che stava girando poco più lento di me. Giro dopo giro il suo passo è calato così l’ho raggiunto – racconta - ed ho pensato che mantenendo il mio passo avrei potuto evitare situazioni come quella di inizio gara, l’ho fatto ed è andato tutto bene”

Tutto bellissimo dunque pare, ma in realtà Alvaro rivela le sue difficoltà in sella.

“Oggi con la moto non ero al 100%. Non riuscivo a fermarla bene come stamattina così perdevo in frenata ed accelerazione, dobbiamo capire il perché dato che stamattina con la gomma da gara mi sono trovato molto bene. Le condizioni sono cambiate ma rimante una cosa strana”.

Una situazione che può far pensare come Ducati possa soffrire sui tracciati maggiormente guidati nel confronto con la Kawasaki, cosa che conferma anche Bautista

“Per ora è così perché la nostra moto va sviluppata, ha potenza ma pare che le persone vedano solo ciò che accade in rettilineo. Nelle curve vedono che un pilota frena più forte e fa le curve più forte ma non si chiedono perché, se è merito del pilota o demerito delle altre moto. Sul rettilineo è facile giudicare – attacca - ma le piste non sono fatte solo di rettilinei: stiamo migliorando ma non è sufficiente, dobbiamo crescere nel fermare la moto”.

In ogni caso Alvaro può gustarsi una vittoria di carattere, una superpole da applausi e scordare, forse, la MotoGP

“L’Australia è stata una gara a parte, non per la mia vittoria ma per il distacco, questa è stata già più normale con tanti piloti vicini. Non mi aspettavo di girare in 1’31 nelle qualifiche, è stato un giro non perfetto ma quasi, sono felice perché sono riuscito a sfruttare la gomma da qualifica, cosa non successa a Phillip Island. Se penso alla MotoGP? Sono due situazioni diverse: In MotoGP non avevo il mezzo per fare davvero bene, qui ho tutte le armi per lottare al vertice”.

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