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SBK, Pere Riba: “La Kawasaki non è diventata una moto vecchia nel giro di una settimana”

ESCLUSIVA “Il vero potenziale di Rea l’abbiamo visto nella gara sprint a Phillip Island. Il distacco dalla Panigale V4 non è quello reale”

SBK: Pere Riba: “La Kawasaki non è diventata una moto vecchia nel giro di una settimana”

Il weekend di Phillip Island non se l’è scordato Pere Riba. Vedere infatti la Kawasaki di Rea incassare così tanti secondi dalla Panigale V4 ha stupito non poco il responsabile del gruppo di lavoro di Johnny Rea.

Nonostante il trionfo di Bautista, l’ex pilota tiene il morale alto in vista della tappa di Buriram, confidando nel fatto che sulla lunga distanza emergeranno i veri valori sul campo. Il round asiatico diventa quindi l’occasione per invertire la rotta.

“Questa è una pista completamente diversa rispetto all’Australia – ha esordito Pere Riba – sappiamo infatti che Phillip Island è un tracciato unico nel suo genere e per noi si è rivelato più volte difficile nel tempo. In passato abbiamo infatti sofferto molto con le gomme, di conseguenza abbiamo dovuto adattare una strategia diversa dal solito, dato che Johnny ha dovuto gestire. Detto ciò Alvaro ha guidato davvero bene e ha fatto un grande lavoro, sfruttando meglio di tutti gli pneumatici. Il suo debutto in Superbike si è rivelato incredibile, dato che nessuno avrebbero mai immaginato una prestazione del genere”.

Tutti si chiedono cosa sia accaduto alla Kawasaki. È stata solo questione di strategia?

“Il vero potenziale di Rea e della Kawasaki è stato quello visto nella gara sprint, dove Johnny è arrivato vicinissimo a Bautista. Nella Superpole Race Rea è sceso in pista senza pensieri riguardanti la gestione delle gomme, rivelandosi veloce quanto Alvaro e la sua Panigale. Credo quindi che il distacco  incassato al termine del weekend di Phillip Island non sia reale

C’è un po’ di preoccupazione dopo quanto accaduto in Australia?

No, siamo sereni. Il nostro obiettivo è vincere il Mondiale e non una gara. Qua a Buriram non dovremmo incontrare gli stessi problemi di tre settimane fa, di conseguenza mi aspetto che Johnny spinga al 100%. La stessa cosa sarà anche per Bautista e quindi sono curioso di capire cosa accadrà. Dopo la prima gara ho sentito molte parole come giusto che sia, ma bisogna aspettare, perché siamo solo alla seconda tappa stagionale e il Mondiale finisce  a novembre. È ancora presto per dare dei giudizi. Posso aggiungere una riflessione?”.

Certo.

Secondo lei è logico che in meno di una settimana la Kawasaki sia diventata una moto vecchia? Credo sia presto fare queste deduzione. È vero che la Panigale V4 è una moto nuova con un telaio di ultima evoluzione, ma anche la ZX-10RR ha mostrato di avere del potenziale, soprattutto per quanto riguarda il motore. I test invernali hanno infatti confermato lo sviluppo del nostro lavoro. Non possiamo far passare un pilota come Johnny da campione a finito nel giro di una gara o anche uno come Davies. Chaz è un top rider in Superbike e se ha sofferto in Australia non è certo dovuto al fatto che sia diventato lento all’improvviso, pertanto aspettiamo prima di arrivare a delle conclusioni affrettate”.

Bautista in Australia ha stupito tutti. La sua competitività deriva esclusivamente dallo stile di guida o c’è altro?

Ho sentito tanti pareri  e personalmente non credo ci sia una risposta certa in merito alla prestazione di Bautista. Per quanto posso vedere dal di fuori, la Panigale V4 è un prototipo stradale e Alvaro ha saputo adattarsi bene, complice anche l’esperienza in MotoGP, trovando quindi grande fiducia su determinati aspetti come le gomme”.

Un’ultima battuta: in molti si chiedono se sia necessario stravolgere il progetto della Kawasaki?

Credo sia l’errore più grande di tutti, anzi è da pazzi. Nel nostro team siamo tutti allineati e convinti del progetto di questa moto, così come i passi avanti mostrati nei test. Come ho detto bisogna soltanto aspettare e proseguire sulla strada tracciata”.

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