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MotoGP, Bagnaia: “Marquez è stato un marziano, io dovrò essere più furbo”

Pecco: “Sul passo gara mi sento competitivo, ma ancora fatico a fermare la moto". Miller: Più sorpreso del ritmo che del giro secco”

MotoGP: Bagnaia: “Marquez è stato un marziano, io dovrò essere più furbo”

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Il venerdì di Losail vede Francesco Bagnaia e la sua Ducati archiviare la sessione col 14° crono. Un inizio incoraggiante per il portacolori Pramac, distante soli quattro decimi dalla top ten.  

“Non mi aspettavo un venerdì così di fuoco, ma sono felice, dato che siamo riusciti a migliorare sotto diversi aspetti, specialmente l’ingresso in curva – ha esordito Pecco -  per quanto riguarda il time attack abbiamo utilizzato la media all’anteriore, a differenza degli altri che hanno sfruttato la soft. Forse dovevamo fare anche noi la stessa scelta, perché avremmo guadagnato in percorrenza”.

Il bilancio è quindi positivo?

Credo sia stato compiuto un passo avanti importante, inoltre sul ritmo mi trovo bene. C’è del margine per quanto riguarda il time attack, in Malesia ero infatti più efficace, ma rimango fiducioso. Tra l’altro mi sono sentito bene sul passo gara”.

Qual è stato l’effetto nel confrontarsi con in campioni della MotoGP?

Sono entusiasta, perché a parte Marc, che ha fatto il marziano, sono vicino ai più veloci e di conseguenza il bilancio è positivo. La cosa che mi ha colpito è che quando entro in pista e non trovo mai nessuno, non so se sia sfortuna o meno, tutto ciò non mi consente di avere spunti. Magari domani dovrò essere un po’ più furbo sotto questo aspetto. A parte questo sarebbe bello ritrovarsi da solo domenica, dato che significherebbe che sono in testa”.

Qual è invece l’aspetto dove stai accusando?

Sto ancora facendo fatica in staccata, soprattutto nel fermare la moto, però non c’è fretta”.

In casa Pramac ha senza dubbio stupito Jack Miller, autore del terzo crono alle spalle di Maverick Vinales. È la sua la Ducati più veloce tra quelle in pista.

Le sensazioni sono sicuramente migliorate rispetto al primo pomeriggio e sono sorpreso per quanto fatto – ha spiegato Jack -tra l’altro mi sono sentito competitivo anche sul passo gara, forse è proprio questo l’aspetto più incoraggiante. Il giro secco è importante, ma avere ritmo è senza dubbio fondamentale”.

Quanto è grande questa iniezione di fiducia dopo la FP2? 

“Molto, dato che nella seconda sessione ho svolto un long run di dieci tornate, riuscendo a essere costante. Domani dovremo soprattutto capire quelle che saranno le condizioni meteo, dato che qua cambiano velocemente. Sarà comunque interessante, visti soprattutto i tempi particolarmente ristretti della classifica"

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