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SBK, “Solo 18 piloti al via? Ma ora c’è più qualità in Superbike”

INCHIESTA – Parlano i team manager: “Scrematura necessaria, meglio una griglia così che affollata e senza contenuto. Livello mai alto come negli ultimi 5 anni”

SBK: “Solo 18 piloti al via? Ma ora c’è più qualità in Superbike”

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Lo scorso weekend si è alzato il sipario in Australia sul Mondiale Superbike. In pista erano diciotto le moto, a cui si è aggiunta la wildcard Herfoss, per un totale di diciannove partenti. Un numero così basso non si  era mai registrato nella storia delle derivate, tanto che non è sfuggito all’occhio di appassionati e addetti ai lavori.

Eppure, nonostante la scarsa presenza di moto in griglia, il dato non sembra preoccupare più di tanto, tanto che i team  manager promuovono l’attuale numero di piloti presenti sullo schieramento. Durante il weekend di Phillip Island abbiamo avuto l’occasione di parlare con alcuni di loro, riscontrando pareri condivisi: “Io penso che questo Mondiale non abbia mai avuto così tanta qualità come negli ultimi cinque anni – ha commento Pere Riba di Kawasaki – in pista c’è infatti una Ducati ha portato una moto come la Panigale V4, mentre BMW la S1000RR. Inoltre ci troviamo di fronte all’arrivo di squadre Factory, tipo HRC – ha aggiunto - che farà affidamento su progetti solidi per i prossimi 5 anni. Credo che tutte queste novità siano una cosa bellissima per la Superbike, dato che aumenterà l’appeal del Circus. Se penso ad HRC, per esempio, il solo fatto che abbiano deciso di tornare significa sia per vincere”.

In casa Honda a prendere la parola è invece Genesio Bevilacqua: “Quest’anno devo dire che c’è più qualità, dato che è stata scremata la griglia – ha commentato il team manager di Moriwaki Althea – era infatti davvero difficile trovare una moto, infatti piloti del calibro di Forés e Baz non sono al via. A tal proposito voglio esprimere il mio dispiacere per l’assenza di Loris. In merito a questa riduzione, meglio una griglia di partenza di questo genere piuttosto che troppo affollata e senza contenuto”.

Sulla stessa linea di pensiero dei colleghi anche Serafino Foti:Diciotto moto è un numero basso, però posso dire che la qualità delle squadre e delle moto è molto alta, dato che sono quasi tutte praticamente ufficiali – ha commentato il team manager Aruba - dentro di me ho la consapevolezza che il gap in pista diminuirà durante questa stagione”. In merito alla questione è intervenuto anche Marco Bongers: “Essere al via di questo Mondiale è senza dubbio un prestigio per la nostro marchio – ha dichiarato il direttore tecnico di BMW – quest’anno ci sono meno piloti in griglia, ma il richiamo penso sia a grandi livelli, innanzitutto per la presenza di moto e squadre nuove, e in seguito per tutti i piloti. Tutte le novità del mercato hanno comportato interesse per capire quale sarà il potenziale da loro espresso in pista”

Un pizzo di rammarico infine per i 18 partenti non manca invece da parte di Lucio Pedercini: “Quest’anno la qualità è cresciuta notevolmente – ha commentato - forse si poteva fare qualcosa per mantenere qualche pilota in più sullo schieramento. Secondo me il numero corretto dovrebbe essere sui 20-22 in griglia, però come detto l’asticella si è alzata in modo esponenziale, soprattutto per la presenza delle Case. Se togliamo gli ufficiali rimane infatti un numero esiguo di indipendenti”.

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