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Vercellesi, un ventenne senza patente al commento della SBK

Edoardo: "non ho la moto, guido uno scooter. La cabina fa più paura di un esame". Al suo fianco Temporali: "la SBK vive cambiamenti positivi"

SBK: Vercellesi, un ventenne senza patente al commento della SBK

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La SBK 2019 è iniziata ufficialmente in Australia e le gesta di Alvaro Bautista su Ducati Panigale V4 R sono state raccontate dall’inedita coppia costituita da un giovane ed un esperto, che rappresentano le voci Sky per le derivate di serie della nuova era.

Edoardo Vercellesi e Max Temporali, la freschezza e la curiosità di un nome nuovo a fianco dell’occhio attento ai dettagli, di colui che le moto le guida con un buon passo in pista.

Contrariamente a Max, Edoardo non guida la moto. Ventuno anni, Vercellesi frequenta l’università Statale di Milano, facoltà Scienze della Comunicazione e, per spostarsi, il giovane commentatore usa un mezzo più leggero e semplice: “non ho la patente per la moto - svela Edoardo - attualmente guido un piccolo scooter 125, sono fermo a questo per adesso. Aspetto il momento giusto per comprare e guidare una moto ‘vera’, ecco che, allora, avrà più senso per me fare la patente A”.

La prima telecronaca di Vercellesi risale a qualche anno fa ed è legata ad un piccolo aneddoto.

Ho fatto la mia prima telecronaca per Sky il 17 aprile 2016. si trattava di una gara del CEV ed avevo 19 anni. Frequentavo la quinta classe del liceo, era domenica, ed il giorno dopo avevo un esame in classe, una verifica di letteratura francese. Dopo la telecronaca, sono tornato a casa, ho studiato, mi sono rilassato... il giorno dopo ho preso davvero un bel voto, me lo ricorderò sempre. Mi chiedono se sia più difficile un esame scolastico o la telecronaca di una gara, io penso che dipenda di che esame si tratti: male che vada, uno studente viene valutato da un professore o da una commissione costituita da poche persone. La SBK, invece, ha minino mezzo milione di persone che guardano, commentano, giudicano. Se si pensa a questo, è peggio, in realtà in cabina di commento la spalla tecnica a fianco aiuta a non pensare se non alla cronaca stessa”.

A Phillip Island Bautista e la Ducati hanno dettato legge. Merito del pilota o della moto?

"Sono risultati ottenuti dall'accoppiata moto - pilota, un mix perfetto in Australia. Alvaro ha saputa guidare meglio la Ducati rispetto a quanto fatto da Davies, Laverty e Rinaldi. Bautista, arrivando dalla MotoGP, ha sfruttato la bomba Panigale V4 R, lui in MotoGP avrebbe meritato una moto ufficiale, e lo ha dimostrato proprio laggiù lo scorso anno con la moto di Lorenzo. Rea ha subito il colpo anche se penso che già da Buriram Johnny potrà rifarsi”.

Sei giovane, cosa consigli ai ragazzi della tua generazione e che messaggio hai per i più adulti?

"I giovani devono credere nei loro sogni, ci sono tanti ragazzi meritevoli, ognuno avrà la sua opportunità. Ai più esperti dico che la SBK, come ogni settore ed ambiente, sta vivendo una naturale e logica evoluzione. Io rispetto il passato delle corse e commento il presente con attenzione ai dettagli, sapendo che la SBK di oggi va seguita perché coniuga tradizione e presente, in gare che saranno sempre più spettacolari"

Dopo il giovane, ecco l'esperto, che in moto ci andava quando Vercellesi non era ancora nato. Max Temporali, dopo anni di cronache (anche) a bordo pista con Mediaset, è entrato nella cabina di Sky con uno stimolo rinnovato: "un weekend australiano iniziato da me con grande entusiasmo, era tutto nuovo in Sky. Non ho dormito la notte, un pò come quando devi dare l’esame di maturità. Bautista e la V4 R hanno vinto tutto, dominando. Non è stato un round noioso e credo che anche gli appassionati lo pensino. Ovviamente, il campionato è appena iniziato, vedremo a Buriram come andrà, ma sono sicuro che vedremo grandi battaglie già a partire da Aragon".

Bautista ha dominato ma le altre Ducati faticavano. La differenza l'ha fatta lo spagnolo?

Alvaro ha dimostrato come e quanto vada forte la V4 R, tutto a posto se ci pensiamo. Lui forte, un ex MotoGP, la moto ha un potenziale incredibile. Ci si aspettava di più da Davies: Chaz è abituato alla bicilindrica, differente nella erogazione rispetto alla quattro cilindri, che richiede quasi una guida duetempistica. Davies gestiva l’accelerazione con grandi manate di gas, il modello nuovo va guidato diversamente e credo che il gallese si adatterà presto alla moto 2019”.

Ducati 2019 che, rispetto alle rivali, vanta 2000 giri di regime massimo del motore.

"Sono favorevole al tetto che impone un regime massimo per i motori; se non ci fosse un tetto, probabilmente, il V4 Ducati farebbe 20000 giri al minuto, Kawasaki 17000 e le altre Case si adeguerebbero. L’analisi andrebbe fatta a monte: cosa vogliono fare le Case con le loro moto supersportive? Nella filosofia di Honda c’è, per esempio, un modello che soddisfa la comodità su strada ed una certa versatilità. La CBR offre anche ottime prestazioni, certo, ma la priorità ricade nelle voci di facilità per gli amatori. Ducati ha scelto una via diversa: la Panigale V4 R è una moto specialistica, che rientra nel prezzo di 40000 euro, omologata anche per la strada ed assolutamente prestazionale per chi voglia scendere subito in pista. Mi auspicherei che le altre Case facessero come Ducati, Honda potrebbe riproporre quelle che erano versioni speciali come la RC30 e la RC45”.

Ti è piaciuta la gara sprint?

"Certamente! La gara sprint è entusiasmante, la qualità dei piloti e delle moto più alta e livellata e poi... non vedremo più gare dominate da Rea e Kawasaki, in un dominio - meritatissimo - ma quasi scontato. Ora la Ducati ha acceso una luce rossa e poi c’è Melandri con la Yamaha, lui può puntare a podi e, perché no, a qualche bella vittoria. La SBK 2019 sta vivendo cambiamenti positivi”.

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