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Museo Morbidelli in vendita, shock nel mondo delle moto d'epoca

Complici i dissapori con il comune e le idee del nuovo corso della famiglia Morbidelli, l'inestimabile collezione rischia di finire all'estero per qualche milione di euro

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Un vero e proprio terremoto nel mondo delle moto d’epoca, che rischia di lasciare un segno indelebile tra gli appassionanti delle due ruote. Come riportato infatti dal sito di Roberto Pontiroli Gobbi yesterbike.it, pare che il preziosissimo museo Morbidelli sia in vendita, e la paura (ragionevole) di molti è che i pezzi pregiati al suo interno possano emigrare all’estero per sempre.

Per i meno avvezzi, il Museo Morbidelli (chiuso al pubblico da alcuni mesi) si trova a Pesaro nei locali che un tempo ospitavano la Morbidelli Woodworking Machine, l'industria di macchine per la lavorazione del legno creata da Giancarlo. Difficile quantificare il valore delle circa 350 moto che si trovano in questo museo delle meraviglie. Tra le numerose sale, una è dedicata alle Morbidelli che hanno vinto quattro titoli mondiali piloti (tre nella 125 con Paolo Pileri e Pierpaolo  Bianchi, uno nella 250 con Mario Lega), tre mondiali marche, oltre a 34 vittorie in altrettanti Gran Premi sia in 125 che in 250, tre dei quali, nella "quarto di litro" con Graziano Rossi, il papà di Valentino.

Tra i pezzi più preziosi anche l'esemplare unico della Ducati 125 quattro cilindri del 1965 progettato dall'ing. Fabio Taglioni (in foto), a cui da anni sta facendo la corte per acquistarla la stessa casa di Borgo Panigale. Vi sono inoltre altri pezzi rarissimi o unici tra cui la Benelli 250 quattro cilindri con compressore del 1942, una Benelli con cui ha corso Tarquinio Provini e altro ancora.

Giancarlo Morbidelli dal canto suo compirà 85 anni il 18 ottobre prossimo, e versa purtroppo in condizioni di salute estremamente precarie. E' affetto infatti dal morbo di Parkinson in uno stato molto avanzato e non riconosce più nessuno, nemmeno il figlio Gianni. Ed è proprio lui, ex pilota di Formula Uno, tuttora in attività come gentleman driver, che ha deciso di vendere in blocco, e solo in blocco, le moto del museo paterno: tutte ad eccezione delle Morbidelli, che vuole tenere per sé. Pare che Morbidelli junior piacciano solo le auto, che non sia di conseguenza affatto appassionato di moto e che viva prevalentemente all'estero. La cifra richiesta da Gianni è top secret, ma si parla di qualche milione di euro.

A margine di tutto ciò non vanno dimenticati i forti dissapori tra la famiglia Morbidelli e il Comune di Pesaro, al quali molti hanno chiesto di acquisisire il Museo. Questa possibilità appare ormai molto improbabile però, dato che è risaputo come il comune sia in un momento di ristrettezze economiche e non possa permettersi l'esborso di una cifra così importante. Voci abbastanza accreditate dicono che tra i potenziali acquirenti ci sia invece la Honda che naturalmente, qualora riuscisse a concludere l'affare, porterebbe tutto in Giappone, mentre lo stesso Gianni Morbidelli nell'intervista apparsa sul Resto del Carlino ha dichiarato che non è affatto da escludere che le moto del padre possano lasciare l'Italia. E ciò sarebbe un peccato mortale, nonché un colpo da ko e un grandissimo dispiacere per tutti gli appassionati.

Sulla vicenda è intervenuto anche il trevigiano Alessandro Altinier, il più importante commerciante di moto d'epoca in Italia e, probabilmente, in Europa: "Sono perfettamente d'accordo con la famiglia Morbidelli. Dobbiamo rispettare le sue decisioni – spiega - qualunque esse siano. Se vogliono vendere non li biasimo affatto: è roba loro e hanno il diritto di farne ciò che vogliono. Piuttosto vorrei fare una domanda all'Asi e alla Fmi: qual è la loro posizione a riguardo? L'Asi ha 40 anni, la Fmi oltre un secolo ed esisteranno per altri cento anni, quindi hanno la possibilità di fare, senza alcun problema, un acquisto con un progetto di pagamento anche a lungo termine con le banche. Hanno tutti i mezzi e le potenzialità. L'Asi in passato ha già acquisito tutte le auto della collezione Bertone e altrettanto potrebbero fare la stessa Asi e la Fmi con le moto del Museo Morbidelli. Basta volerlo".

Si ringrazia il Moto Club Yesterbike

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