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SBK, Rea: “La Panigale V4? Come finire in una sparatoria e avere in mano un coltello"

Johnny: “Sono frustrato. Al momento non ci sono soluzioni per colmare la differenza di potenza dal motore Ducati. Buriram? Forse andrà anche peggio”

SBK: Rea: “La Panigale V4? Come finire in una sparatoria e avere in mano un coltello"

In Australia Johnny Rea ha vinto la gara dei secondi. Nessuno si sarebbe mai immaginato un gap così notevole tra la Kawasaki del Cannibale e la Ducati di Alvaro Bautista. Sarà anche vero che Phillip Island non è una delle piste favorevoli alle qualità del quattro volte iridato, ma un divario così enorme è di quelli che fanno pensare. Nonostante il sorriso che trapela dal volto, la preoccupazione di Rea è evidente.

Duellare con la Ducati di Bautista a Phillip Island è stato come finire in una sparatoria e avere in mano un coltello per difendersi – ha esordito Johnny – dispiace per non aver vinto, però so di aver portato a casa il massimo risultato a cui potevo ambire. Ovviamente bisogna riflettere sul distacco, che è senza dubbio considerevole e di conseguenza siamo chiamati a lavorare duramente”.

Tutti si chiedono quale sia il problema della Kawasaki a questo punto.

“Guardando la televisione pare evidente sia il motore, però non ci sono altre soluzioni per compensare questa carenza. Oggi alla partenza avevo 30 metri di distacco da Bautista, in seguito ho dovuto nuovamente fare i conti con le gomme. Purtroppo qua a Phillip Island bisogna correre così, perché c’è il rischio che nemmeno arrivi al traguardo, cosa tra l’altro successa ad alcuni piloti”.

A questo punto qual è la strada da imboccare?

Bisogna soltanto lavorare e continuare a focalizzarsi sulla moto. Il punto di forza della Kawasaki è sempre stato nella sua semplicità ed è da quello che dobbiamo ripartire. La gara di Phillip Island si è rivelata frustrante per me, dato che non ho potuto spingere forte quanto volevo. Adesso dobbiamo solo pensare a Buriram e rimanere concentrati”.

In Gara 2 abbiamo poi visto un incandescente testa a testa con Haslam. Te lo immaginavi così forte?

Certo, lui è un avversario testardo, ma non c’è alcun tipo di problema. Sapevo benissimo che sarebbe stato difficile tenergli testa, dato che questa è una di quelle piste dove si è sempre rivelato competitivo. Quello che conta è che dopo la gara ci sia un rapporto sereno tra di noi. Sono felice, perché era tanto tempo che due Kawasaki non finivano sul podio”.

Hai citato Buriram, che sarà la prossima gara tra meno di tre settimane.

“È una pista con diverse ripartenze e un lunghissimo rettilineo. Non so cosa aspettarmi, forse potrà finire come qua o magari anche peggio”.   


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