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MotoGP, Rossi: "Per annullare il gap serve un anno di lavoro"

Valentino scherza sul suo primo test da 40enne: "ho già male alla schiena". Ottimista sulla M1: "la strada è giusta ma lunga da percorrere"

MotoGP: Rossi: "Per annullare il gap serve un anno di lavoro"

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Oggi, in Qatar, è stata la prima volta in sella da quarantenne per Valentino, “effettivamente avverto un po’ di mal di schiena, ma per il resto mi sembra tutto molto simile” ci ride su. Battute a parte, Rossi è comunque contento della giornata che lo ha visto 5° nella classifica generale e che, soprattutto, gli ha dato conferme importanti sulla M1.

Già a Sepang il Dottore era rincuorato dai progressi della Yamaha e quelle sensazioni si sono ripetute anche a Losail.

La considero una giornata abbastanza positiva, abbiamo lavorato bene e sono sempre stato piuttosto veloce - afferma - Solo con il secondo treno di gomme ho avuto qualche problema, ma quando ho montato lo pneumatico morbido sono venuti fuori dei buoni giri”.

Quali sono state le tue impressioni su questa pista?
Questo è un circuito in cui trovare aderenza è importante e la moto si muove ancora troppo. Abbiamo fatto un lavoro diverso rispetto a Sepang, dove avevamo soprattutto provato il nuovo materiale, qui invece ci stiamo concentrando su setup, geometria ed elettronica per prepararci alla gara. È un lavoro di fino”.

La velocità massima è il vostro punto debole…
È vero, sotto quell’aspetto siamo indietro, ma le mie sensazioni in sella sono state positive. Stiamo andando nella direzione giusta, ma la strada da fare è ancora lunga.

Va bene, ma non basta?
Bisogna pensare che dobbiamo lavorare tanto. Negli ultimi due anni abbiamo commesso degli errori e abbiamo accumulato un gap importante, soprattutto rispetto a Honda e Ducati. Ora qualcosa è cambiato, sia per quanto riguarda le persone coinvolte che l’approccio, vedo tutti più motivati e concentrati, ma non bastano tre mesi per annullare quello svantaggio. Dobbiamo lavorare in questo modo per un anno, poi si faranno i conti”.

Ripensando alla situazione dello scorso anno, ti saresti aspettato di ritrovarti a questo livello ora?
Sono nella situazione che potevo immaginare essendo ottimista, quindi non va per nulla male. Sono però anche consapevole che Sepang e Losail sono due piste in cui siamo sempre andati forte, bisognerà vedere cosa succederà in altri circuito. A parte questo, mi piace molto l’atmosfera che si respira ora”.

Come ti stai trovando con il nuovo coach Gavira?
Bene e me lo aspettavo, perché tutti i ragazzi della Riders Academy erano innamorati di lui. Fa un lavoro rispetto rispetto a Cadalora: Luca era molto focalizzato sull’assetto della moto e sulla sua dinamica, Idalio più sul mio stile di guida”.

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