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SBK, La Gara Sprint divide il paddock della Superbike

INCHIESTA - I team manager promuovono la novità introdotta nel Mondiale 2019, i piloti non sono convinti e invocano un ritorno al passato

SBK: La Gara Sprint divide il paddock della Superbike

È la grande novità di quest’anno. Stiamo parlando della Superpole Race, ovvero la gara sprint introdotta da Dorna per aumentare lo spettacolo in pista. Si svolgerà nella giornata di domenica, prima di Gara 2. Una novità che è stata accolta da team manager e piloti in modo diverso. Se per i primi la formula sembra essere interessante, per i secondi suscita non poche perplessità.

SUPERPOLE RACE - PIU' SHOW E STRESS

In questi giorni abbiamo fatto un giro nel paddock, cercando di fare luce sulla questione. In casa Aruba Serafino Foti ha promosso la corsa di breve durata: “Ovviamente abbiamo già pianificato tutto il lavoro del fine settimana – ha commentato – anziché pensare al giusto o sbagliato bisogna focalizzarsi sul conquistare il migliore risultato possibile. Il tempo a disposizione è limitato – ha aggiunto -  si tratta infatti di una terza partenza, richiede infatti uno stress diverso dalle prove, però noi siamo pronti. A fine dell’anno capiremo quanto sia stata utile”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Genesio Bevilacqua, chiamato da quest’anno a ricoprire il ruolo di team manager per Honda Moriwaki Althea: “Forse sarà una domenica un po’ più stressante per il team, però la considero una formula molto intelligente – ha dichiarato - chi è abituato al vecchio format della Superbike vedrà una gara sprint e un’altra classica sui 22 giri. Credo che questa cosa possa essere utile anche per i rookie – ha proseguito -  tipo il nostro Alessandro Delbianco, così come altri giovani, dove su 10 giri hai modo di favorire l’impeto rispetto all’esperienza”.

MAGGIORE SPETTACOLO E RISCHI

In casa Kawasaki a parlarne è invece Pere Riba: “Se questa terza gara è utile ad aumentare lo show ben venga ha sottolineato il responsabile KRT – noi siamo pronti ad allinearci a quella che è la linea della Dorna. In passato abbiamo dovuto fare i con il ribaltamento della griglia, però non abbiamo alzato alcun tipo di polemica”. C’è però un aspetto che non va trascurato: “Va bene questa Superpole Race, ma se parliamo di sicurezza non scordiamoci che si tratta di una partenza di più, ovvero del momento più pericoloso del fine settimana”.

Oltre ai team ufficiali, non potevamo scordarci di quelli privati, tra cui spicca quello di Lucio Pedercini: “C’è molta curiosità per questa novità - ha commentato il patron – ovviamente non manca un pizzico di titubanza, però a mio modo di vedere è un’opportunità da sfruttare per mettersi in mostra. Magari, un pilota che scatta bene partendo arretrato, riesce ad essere più forte su dieci giri rispetto alla classica gara”. Per un team indipendente quanto influisce in termini di tempo e dal punto di vista della preparazione un’ulteriore gara? “È vero che siamo un team privato, però adesso siamo arrivati ad avere un livello di organizzazione e livello uguale a quelli ufficiali, anche perché l’asticella si è alzata e di conseguenza bisogna allinearsi a loro”.

I PILOTI- TRA DUBBI E UN RITORNO AL PASSATO

Se i team manager promuovono quasi a pieni voti la cosa, non sono dello stesso avviso i piloti. Sul tema è stato interrogato il campione in carica, ovvero Johnny Rea: “A dire la verità preferivo due gare alla domenica – ha sottolineato il Cannibale – lo dico perché quello è stato il format tradizionale della Superbike. In questi anni la Dorna ha sempre studiato alcune novità da introdurre e credo che in questo caso avranno calcolato in modo corretto i tempi. La gara sprint consentirà a tutti i piloti di non fare calcoli e spingere al massimo. Siamo qua per correre e gli appassionati saranno più contenti”.

Nei mesi scorsi anche Marco Melandri era già intervenuto sulla questione: “Secondo me non ha senso, è una scelta strana – ha detto  - questa terza gara potrebbe comportare ulteriore stress per meccanici e piloti, così come alcuni rischi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Chaz Davies: “Il mio parere già l’avevo espresso – ha ricordato –io ho sempre sostenuto di non stravolgere troppo il programma. Servirebbe una gara alla domenica, preceduta da quella di qualificazione”.

La novità toccherà anche Michael Rinaldi: Sarà molto difficile da gestire – ha commentato il romagnolo del team Barni – da una parte i piloti che faticano nelle gare lunghe potrebbero essere aiutati, dall’altra sarà necessario fare grande attenzione per non compromettere Gara 2”.   


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