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SBK, Countdown to Phillip Island, i nuovi orizzonti della Superbike 2019

Bautista e la Panigale V4 guidano la rincorsa per scalzare Rea e la Kawasaki dal trono, Yamaha e BMW mine vaganti, Honda sugli scudi

SBK: Countdown to Phillip Island, i nuovi orizzonti della Superbike 2019

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Finalmente ci siamo! Il lungo inverno è infatti giunto al capolinea e a Phillip Island i motori sono pronti ad accendersi per il via della stagione. Un 2019 dove non mancano le curiosità, viste soprattutto le tante novità in pista. C’è infatti la Panigale V4R, verso cui tutti sono ansiosi di capire il vero potenziale, così come una Honda che ritrova per l’occasione il sostegno di HRC nelle derivate dopo ben quindici anni di attesa. E che dire poi della BMW, in azione con la nuova S1000RR.

Se da un parte il 2018 ha visto gli addii da di MV Agusta ed Aprilia, dall’altra ci consoliamo con nuovi ingressi, il cui compito sarà quello mettere in discussione il titolo di Johnny Rea. Il Cannibale è quindi avvisato, perché la concorrenza è affamata. Andiamo quindi ad analizzare cosa ci aspetta da Phillip Island al prossimo ottobre con la gara conclusiva di Doha.

KAWASAKI: ALL IN SU REA

Il favorito non può che essere il Cannibale, ovvero Johnny Rea, colui che nell’ultimo Campionato ha dominato tutte le gare da Laguna Seca fino al termine della stagione. I numeri parlano chiaro e ci sono davvero poche parole da spendere riguardo il nordirlandese, pronto a dare il via alla marcia verso il quinto titolo iridato.

Se alle sue qualità abbiniamo le prestazioni della sua ZX-10RR, che per l’occasione sfoggia un nuovo motore la concorrenza è già avvisata. Per quanto visto la giapponese resta la moto di rifermento, tanto che diventa complicato trovare dei punti deboli. Occhio però alla minaccia Ducati, rappresentata da Alvaro Bautista, che nei test di Phillip Island ha spaventato non poco il Cannibale. Se anche in gara lo spagnolo si rivelerà una certezza, allora qualche grattacapo non mancherà.  

Per chi se lo fosse scordato, nel box KRT spicca anche un certo Leon Haslam. Reduce dal BSB, il britannico non vorrà certo recitare la parte di semplice comparsa in questa stagione, anche perché avrà un solo anno di contratto.. Di sicuro soffiare quella da protagonista a Rea è un compito al limite del possibile.

Tra i team privati che utilizzeranno la ZX-10RR Manuel Puccetti, che vedrà in azione il pupillo Toprak Razgatlioglu, mentre Pedercini sarà con Torres e Orelac con Mercado.

DUCATI: DUE PUNTE PER FARE SALTARE IL BANCO

Riuscirà la Ducati a mettere fine al dominio della Kawasaki? Anche se scontata, è questa la domanda che continua a tenere banco tra appassionati e addetti ai lavori. Spremuto al massimo il bicilindrico, a Borgo Panigale hanno deciso di ripartire dal V4, che vede nella potenza del motore il proprio tratto distintivo.

L’ultima evoluzione della Casa tricolore ha il DNA della MotoGP e questo è un aspetto senza dubbio incoraggiante, anche se non mancano i punti interrogativi, vista la novità del progetto. Sta di fatto che Alvaro Bautista ha già fatto subito capire quale sia il proprio livello, tanto da rivelarsi una spina nel fianco per Rea. Forse, dopo tanti anni, la Rossa è riuscita a trovare il giusto connubio tra moto e pilota.

Non vogliamo però tagliare fuori dalla battaglia Chaz Davies, reduce di un inverno altalenante causa tra l'altro problemi di salute, anche perché sarebbe un errore grave. Nei recenti test di Phillip Island il gallese si è visto incassare un secondo dal proprio compagno, a conferma di quelle che sono le difficoltà nell’apprenderà una moto che predilige la scorrevolezza.

Oltre ai due ufficiali vedremo in azione anche Rinaldi con Barni e Laverty con GoEleven.  

YAMAHA: ORA E’ TEMPO DI OSARE

La R1 di Alex Lowes è stata senza dubbio una delle rivelazioni di questa preseason, anche perché il britannico si è confermato con costanza nei piani alti della classe. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’alfiere Yamaha ha tracciato una strada ben chiara da seguire.

Nel 2018 in casa Yamaha è arrivata quella vittoria che tutti aspettavano, adesso l’obiettivo è quello di tenere il passo dei migliori, evitando prestazioni altalenanti. Una prova non certo semplice per Lowes e van der Mark, in sella a una R1 che ha saputo trovare il giusto compromesso tra agilità e velocità. A dare supporto al progetto anche Marco Melandri, in azione con la Yamaha GRT. Il romagnolo ha provato a bruciare le tappe durante l’inverno e ne weekend di Phillip Island avremo le prime risposte.

HONDA: MISSION POSSIBLE?

 Moriwaki, Althea, HRC: tre realtà che messe insieme puntano a fare diventare la Honda regina della Superbike. A Phillip Island abbiamo capito che il progetto della squadra è ancora all’inizio, anche perché Camier e Kiyonari sono stati lontani oltre un secondo dai migliori. Non bisogna però scordarsi che prima dell’appuntamento i due sono scesi in pista solo a Buriram e di conseguenza si tratta di una corsa contro il tempo.

Servirà quindi avere pazienza per portare la Fireblade SP2 al top, nonostante ci siano tutti i presupposti visto l’impegno da parte di HRC. Vietato infatti scordarsi delle parole dette da Yamana nel giorno della presentazione. Già, perché se il reparto corse della casa giapponese è tornato in pianta stabile nel Mondiale significa sia esclusivamente dettato dal fatto di vincere. Quanto ci vorrà? Difficile saperlo. Probabilmente l’attuale stagione servirà come trampolino di lancio per il 2020, focalizzandosi soprattutto sul telaio della Fireblade, che ha convinto particolarmente Leon.     

BMW: OTUSIDER DI LUSSO

È una delle novità più attese di questa stagione. Stiamo parlando della S1000RR, che porterà in pista Tom Sykes insieme a Markus Reiterberg. Il 2019 ha segnato il ritorno di BMW nel Mondiale grazie al sostegno di SMR, il quale ha concluso il proprio rapporto con Aprilia. In mendo di due mesi dal debutto ad Almeria, la tedesca che ha saputo restituire il sorriso a Tom, tanto da risultare impressionato dal valore espresso in pista.

In passato la BMW ha dovuto fare più volte i conti con qualche grattacapo a livello di elettronica, cosa che però non sembra impensierire il 66. A Phillip Island Tom non potrà però fare affidamento sul materiale definitivo, dal momento che gli ultimi pezzi saranno disponibile solo a partire dal primo round europeo di Aragon, in programma ad aprile.  

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