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SBK, Bautista: “Sono qua per mettere un po’ di stress ai piloti veloci”

“A Phillip Island ho trovato le sensazioni che cercavo con la Panigale V4, la gestione delle gomme negli ultimi quattro giri sarà decisiva"

SBK: Bautista: “Sono qua per mettere un po’ di stress ai piloti veloci”

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Alvaro Bautista, ancora lui! La seconda giornata di testa a Phillip Island ha esaltato le qualità del portacolori Ducati, autore del riferimento a fine sessione. La sua Panigale V4 sta volando sul tracciato australiano e la soddisfazione per quanto fatto è grande. Non parlategli però di vittoria al martedì.

Nelle moto può succedere di tutto – ha detto lo spagnolo sulla questione – è vero che in questi due giorni sono stato veloce, però quella di Phillip Island  sarà la mia prima gara nel Mondiale con una moto che mai prima d’ora ha corso in SBK. Prima di utilizzare la parola vittoria, diciamo che sono qua per mettere un po’ di stress ai piloti più veloci. Lo dico perché in Superbike ci sono tante cose che cambiano rispetto alla MotoGP e serve adattarsi”

Oggi ci sei nuovamente riuscito a mettere un po' di stress a Rea e compagni, giusto?

È stata un’altra giornata positiva per tutti noi – ha commentato  – le modifiche riguardanti le geometrie della moto mi hanno dato fiducia e sono davvero contento. Siamo infatti riusciti a ottenere ciò che volevamo. Le sensazioni e il passo sono buoni, anche se in gara gli ultimi quattro giri saranno decisivi per la gestione degli pneumatici. In gara cerchi molto di conservare, sia gomme che energie, mentre nei test non è così”

Le gomme rappresentano quindi l’unico interrogativo?

Il passo è buono, ma se le gomme calano nel finale è un problema, non solo per me ma per tutti. Nella simulazione gara ho girato più veloce del record del tracciato, in gara invece conta più la gestione, soprattutto nella prima parte. Personalmente sono fiducioso, dato che penso di avere ciò che serve”.

Come mai nel pomeriggio non sei riuscito a compiere un ulteriore passo avanti come Sykes, Haslam o Rea?

Perché non era la priorità. Oggi la pista era molto più fredda rispetto a ieri, circa cinque gradi in meno, di conseguenza non era il massimo. Il mio obiettivo era quello di fare luce soprattutto sugli pneumatici in ottica gara e penso di avere le idee chiare. Con la gomma soft ho capito di non essere del tutto competitivo, mentre la dura potrebbe essere la scelta migliore. Di sicuro dovremo sfruttare l’elettronica per aiutarci nella gestione”.

Te lo aspettavi di essere così forte dopo i test di novembre?

“La moto è la stessa, però qua in Australia ho riscontrato sensazioni diverse. Abbiamo lavorato da subito sui dati, apportando determinate modifiche che ci hanno dato le sensazioni che cercavo. A questo punto ponto posso dire che siamo sulla strada giusta”.

 

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