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SBK, Bautista: “La V4 non si è mai avvicinata alla MotoGP come ora”

"Forse è questo il segreto delle mie prestazioni. La moto la sento sempre più mia, rispetto alla gara di ottobre so di essere nella situazione migliore"

SBK: Bautista: “La V4 non si è mai avvicinata alla MotoGP come ora”

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Alvaro Bautista e la Ducati V4. Un lunedì da incorniciare quello del portacolori Aruba, che sul tracciato di Phillip Island ha regalato alla Rossa il miglior tempo. Ben quattro decimi il gap rifilato alla Yamaha di Lowes, a conferma di quale sia la crescita compiuta da moto e pilota.

Per quanto visto fino ad ora, Bautista sembra intenzionato a non fare calcoli a tal punto da essere tra i favoriti per il primo weekend stagionale.

Sono molto felice per come siamo partiti qua in Australia – ha esordito lo spagnolo – la moto gira molto meglio rispetto a Portimao e anche in termini di potenza sono fiducioso. Ovviamente è solo lunedì, di conseguenza voglio tenere i piedi ben ancorati a terra. Lo dico perché siamo ancora lontani dal massimo potenziale, però credo che oggi sia stato compiuto un passo avanti importante. Spero quindi di arrivare nella situazione migliore domenica”.  

A cosa ti riferisci quando dici passo avanti importante?

In particolare le geometrie della moto. Abbiamo lavorato soprattutto sull’assetto e le sensazioni si sono rivelate positive. Questa Ducati la sto sentendo sempre più mia e tutto ciò è incoraggiante, così come il fatto che la moto sia simile alla MotoGP. Forse può essere questo uno dei segreti delle mie prestazioni”

Quando parla di passo avanti, intendi anche la potenza del motore?

“Quello no e basta un semplice esempio per farlo capire. Con la MotoGP, quando esci dall’ultimo settore qua a Phillip Island, hai una spinta incredibile che ti lancia verso la prima curva. Tutto ciò non l’avverto con la Superbike, infatti pensavo ci fosse addirittura qualche problema di accelerazione, invece la squadra mi ha detto che era tutto normale (sorride)”

Iniziare così è comunque incoraggiante.

Siamo solo a lunedì e tutto può cambiare velocemente. In Superbike ci sono infatti molti piloti con un’esperienza maggiore rispetto alla mia, che saranno davanti a duellare”.

In confronto alla gara della MotoGP cosa cambia?

“Correre in queste condizioni diventa semplice per me, anche perché non sono minimamente paragonabili con quelle che troviamo a ottobre. Inoltre, qua a Phillip Island, ricordo bene i riferimenti e mi sento davvero forte nell’ultimo settore, dove posso sfruttare tutto il potenziale della moto”.

Pensi si possa iniziare a pensare alla vittoria o è troppo presto?

“Come ho detto bisogna rimanere calmi e continuare a lavorare, dato che siamo consapevoli del potenziale degli avversari”.

Iniziare il Mondiale su un tracciato come Phillip Island quanto può essere utile?

 “Questo tipo di pista credo si adatti meglio alle qualità della nostra moto, però l’obiettivo è quello di progredire ulteriormente senza darsi limite”.

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