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SBK, Bevilacqua: “HRC è tornata nel Mondiale per vincere”

Il team manager Moriwaki Althea: “Quando lavori con una realtà del genere è come passare dall’ordinario allo straordinario”

SBK: Bevilacqua: “HRC è tornata nel Mondiale per vincere”

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Anno nuovo, moto nuova. Potrebbe essere questo lo slogan che accompagna l’avventura di Genesio Bevilacqua con Honda Moriwaki Althea. Toccherà a lui ricoprire la carica di team manager in una squadra che sogna di bruciare le tappe per ambire a recitare una parte da protagonista nel prossimo Mondiale Superbike.

L’attesa è grande, così come la curiosità del progetto. Di sicuro con il ritorno di HRC nel mondo delle derivate l’asticella si alza e non di poco. 

Questa nuova avventura è senza dubbio una grande motivazione per tutti noi – ha esordito Bevilacqua - al momento è ancora difficile dire entro quanto potremo vincere. Resta il fatto che quando HRC scende in campo lo fa per arrivare a conquistare importanti traguardi, dato che è l’azienda numero uno al mondo nel settore”.

Importanti traguardi, ovvero vincere.

“Esatto, come ho detto non sappiamo ancora entro quanto sarà possibile,  di sicuro HRC non è tornata nel Mondiale Superbike per partecipare”.

Cosa ti ha più colpito di questa collaborazione con HRC?

“Pochi lo sanno, ma negli anni 90 ho avuto modo di lavorare con Honda con un campione come Kazuto Sakata. Insieme a loro capisci quella che è la mentalità del proprio reparto corse. Entri infatti a contatto con un mondo che dall’ordinario passa allo straordinario. Mi riferisco in parte alla tecnologie di cui dispongono, cosa che magari altre squadre non possono avere. Adesso dovremo calibrare tutte le energie per raggiungere determinati traguardi”.

Le altre squadre hanno svolto i test in Europa, mentre a voi manca ancora il confronto.

Vero. Quello che posso dire è che le nostre moto escono dalla produzione Honda HRC e rappresentano il massimo del lavoro svolto in questi mesi. I test di lunedì saranno importantissimi per tutti noi, non vedo infatti l’ora che siamo in pista in modo da capire qual è il livello”.

Voi però siete stati a Buriram. Qual è il bilancio di quel test?

“Siamo stati in Thailandia a gennaio, ma quella è stata più che altro l’occasione per conoscersi, entrare in contatto con il team e i piloti. Qua a Phillip Island avremo un quadro più delineato della situazione”.

Uno degli aspetti che più colpisce di HRC è il fatto di rispondere in brevissimo tempo alle richieste dei piloti. In MotoGP, ad esempio, abbiamo visto che in una settimana Lorenzo ha avuto una nuova sella.

“Quando collabori con una realtà del genere tutto fa supporre che queste siano le loro motivazioni, ovvero essere reattivi e in seguito mettere da subito in atto le richieste avanzate. Personalmente mi aspetto una moto veloce, però in tutto ciò serve il giusto collaudo”.

   

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