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Moto2, Lowes: "La MotoGP? Vorrei tornare, ma ora punto su Bagnaia"

Sam di nuovo tra le fila del team Gresini: "nella Kalex ho trovato una moto che mi dà fiducia, datemi del pazzo ma vincerò"

Moto2: Lowes: "La MotoGP? Vorrei tornare, ma ora punto su Bagnaia"

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Autore del miglior tempo nei test della Moto2  a Jerez, Sam Lowes, 29 anni da compiere in settembre, va considerato uno dei piloti più esperti della categoria. L’inglese, campione Supersport 2013, ha debuttato l’anno successivo nel Motomondiale, guidando la Speed Up; un Gran Premio vinto per lui nella seconda stagione iridata e poi campionati con Kalex e KTM, chiudendo nel 2018 l’era motorizzata Honda CBR 600.

In Spagna Sam ha ritrovato una squadra che già conosceva bene; il team Federal Oil Gresini, formazione che lo ha schierato anche in MotoGP con l’Aprilia.

L’aria famigliare ha giovato al numero 22 che conta nel proprio palmares, 3 gare ed undici podi nei Gran Premi, tutti in Moto2: "tornare nel team Gresini mi ha dato un grosso guadagno in termini di confidenza con il gruppo di lavoro e con le relative competenze tecniche - svela l’inglese - ora mi sento più forte rispetto al passato: con Fausto ed i suoi ragazzi ho ritrovato ciò che mi serviva ed ora mi sento lo stesso pilota del 2016. Adesso sono più forte ed intelligente".

"Abbiamo iniziato con la moto utilizzata nella prima uscita in novembre - spiega - e, portando parti nuove, ho potuto essere veloce e consistente nei tempi sul giro. Avevano soluzioni riguardanti le sospensioni e nuovi link dell’ammortizzatore posteriore con dedicati leveraggi per il telaio. Nella seconda giornata abbiamo provato pezzi realizzati da Kalex ed il passo gara è stato davvero impressionante. Devo dire che i test sono andati anche meglio di quanto mi aspettassi: solitamente, nella prima uscita stagionale, occorre tempo per acquisire il ritmo giusto, invece, stavolta, siamo stati veloci immediatamente, trovando tutti la confidenza ottimale il mio problema dello scorso anno era la confidenza con l’anteriore della moto con telaio KTM; nel test di novembre con la Kalex non ho cambiato nessun tipo di regolazione e mi sono trovato subito bene”.

Conosci bene la classe Moto2.

Rispetto ai baby piloti io sono ‘vecchio’ - scherza Sam - ma ho esperienza: la Speed Up era differente dalla Supersport, molto più rigida, è servito tempo per capirne le caratteristiche. Con la KTM non avevo fiducia davanti e spesso cadevo. Il telaio Kalex fornisce ottime informazioni dall’anteriore della moto, regalandomi la confidenza che cercavo, specialmente per il mio stile di guida che è un pò matto ed aggressivo ma, quando sento confidenza nell’avantreno, so che posso disporre di un certo margine e posso quindi osare in frenata”.

Che differenze ci sono tra il nuovo motore Triumph tre cilindri ed il precedente Honda quattro in linea?

Con il Triumph la moto gode di una maggiore accelerazione dall’uscita di curva e, nella prima parte del rettilineo, è più veloce ed impenna; richiede uno stile di guida aggressivo. La velocità massima è simile, perché il motore non ha l’allungo del CBR 600 giapponese ed i giri motore sono più bassi. La moto è più divertente da guidare, anche se scivola meno in frenata ed è meno proficuo metterla di traverso. La guida offre diverse interpretazioni: si può frenare forte, spezzare la curva ed accelerare presto, ma è possibile pure essere più rotondi e lineari a centro curva. I tempi sul giro saranno gli stessi: con la Honda non era possibile, era necessario guidare in un solo modo seguendo le stesso linee”.

Sintetizzando, come è cambiata la guida della Moto2? Alcuni piloti la paragonano a quella MotoGP.

Dipende da come si analizzi la cosa: adesso possiamo disporre di una elettronica più evoluta, con una maggiore potenza dal motore. Ma è impossibile da paragonare ad una MotoGP. Questo passaggio a motori Triumph ed elettronica evoluta è un passo avanti verso la MotoGP, si va in una buona direzione. Questo step è importante per i piloti, specialmente per quelli giovani, che potranno lavorare in tanti aspetti, dall’elettronica Marelli allo stile di guida. Con le gomme soffici ora si possono fare più giri veloci consecutivi ed i tempi restano interessanti. Sino allo scorso la Moto2 era troppo standard, ora, invece, prepara meglio i piloti alla MotoGP”.

A proposito di MotoGP. Il tuo 2017 nella top class non fu memorabile, in quanto a prestazioni e risultati.

"L'esperienza in MotoGP è stata dura, è vero: la situazione in Aprilia era complicata; ho imparato tanto, ma è stato un anno difficile. Mi piacerebbe tornare nella classe regina, ma nelle condizioni ideali per fare bene”.

Hai seguito i test di Sepang? Cosa pensi dei nuovi arrivi?

"Ogni debuttante della stagione MotoGP 2019, guida una buona moto: Mir ha una Suzuki ufficiale, Quartararo una ottima Yamaha M1, Oliveira è passato in un nuovo team KTM e sta facendo un bel lavoro. Tutti hanno la condizione giusta per essere competitivi e parlando di Bagnaia, campione in carica della Moto2, penso che Pecco in due o tre stagioni sarà davvero impressionante. Il suo stile di guida è molto efficace e e lui ha un carattere ed un forza mentale notevoli. Francesco non è arrogante, è un bravo ragazzo ed impara sempre da ciò che fa. In questa stagione dovrà capire la Ducati nei vari circuiti del Mondiale ed in pochi anni diventerà un pilota da team ufficiale, combattendo per il titolo. Essendo Francesco un rookie, non avrà vita facile, però lui è molto serio e meticoloso, si impegna e vuole centrare i traguardi prefissati. Bagnaia sarà il miglior rookie della MotoGP 2019".

Il tuo traguardo in cosa consiste?

"Voglio tornare protagonista e stare davanti in più Gran Premi che posso, per riportare la mia carriera in una buona direzione e far ricordare alla gente che sino a pochi anni fa vincevo le gare. Mi piacerebbe ripetere il titolo vinto in Supersport nel 2013 e, sapendo che, pensando ai risultati dello scorso anno, la gente mi darebbe del pazzo, io dico che con il team Gresini posso farcela, ne sono certo. Ci proverò:  i rivali per il titolo saranno Baldassarri, Marini, Binder, Alex Marquez, Martin... sarà una stagione aperta a tante novità con molti piloti forti ed in forma. Marini ha impressionato, è riuscito a guidare veloce nonostante arrivasse da un recente intervento chirurgico, Baldassarri nei test è sempre un pò in sordina ma nei weekend di gara si trasforma e diventa competitivo. KTM ha lavorato sodo per migliorare le proprie moto, le vedremo tra le prime della categoria”.

 

 

 

 

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