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Moto3, Poggiali: "Insegnerò a vincere, so come si fa"

Manuel coach del team Gresini: "Rodrigo è veloce ma può ancora crescere, Rossi deve lavorare. Voglio ripagare la fiducia di Fausto"

Moto3: Poggiali: "Insegnerò a vincere, so come si fa"

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Due titoli mondiali vinti in 125 e 250 e tanta esperienza. Questo ed altro è pronto a portare in dote al team Gresini Manuel Poggiali, riavvicinatosi al mondo delle corse negli ultimi anni e, dopo aver iniziato negli ultimi gran premi dell’anno scorso, coach per tutti i piloti del team dalla Moto2 sino al CIV. La figura del coach negli ultimi anni ha assunto una valenza enorme in tutte le categorie, ed il sammarinese è pronto a ricoprire questo importante ruolo.

“Sono molto felice di questa opportunità che Fausto mi ha dato – apre l’ex numero 54 – e voglio ripagarla costruendo il massimo in tutte le strutture, dato che siamo ovunque praticamente”.

Su quali aspetti ti vuoi concentrare nei panni di coach?

“Dobbiamo creare qualcosa di importante già a casa, in modo da arrivare alle gare pronti per finalizzare il lavoro. Oggi in tutti gli sport è fondamentale curare i dettagli, cosa che non puoi sempre fare nel weekend di gara. In pista lavoreremo sui dati sin dal giovedì, per capire quelle piccole cose che servono per dare il massimo una volta entrati in pista. Poi ovviamente turno dopo turno cercheremo di capire dove sono i problemi, sperando che ce ne siano il meno possibile”.

Immagino che con Gabriel e Riccardo siano iniziati due percorsi completamente diversi.

“Certo i percorsi sono diversi come gli obiettivi. Con Rodrigo siamo veloci ma dobbiamo diventarlo per tutta la gara, dobbiamo fare in modo di costruire sempre un risultato. Rossi è un rookie quindi deve in primis lavorare sulle linee e soprattutto sull’anteriore: quando hai un davanti di cui ti fidi ciecamente parti da un’ottima base, puoi guidare in maniera dolce”.

Chi non guida dolce è forse Sam Lowes.

“In realtà stiamo facendo capire a Sam che la cosa che paga di più è l’essere pulito, in modo da conservare gomme e mente per il proseguo della gara. E’ meglio un ritmo costante che degli exploit. Secondo me il mondiale si vince con velocità e costanza, aspetti su cui bisogna lavorare tanto: conosco bene questi aspetti essendomi giocato tre titolo vincendone due, non vedo l’ora di poter lavorare a tal proposito con i ragazzi”.

Il titolo è un obiettivo sia in Moto3 che in Moto2.

“Soprattutto in Moto3, dato che siamo la squadra campione in Moto3, il che vuol dire. Gabriel è veloce ma ancora non è al top della sua maturazione secondo me, può crescere ancora ma proveremo a lottare per il titolo comunque”.

Parlando di te, questa esperienza potrebbe anche insegnarti a fare il team manager. Ti piacerebbe farlo un giorno?

“Quello che mi piace fare in questo momento è supportare in tutto la squadra. Ci sono tanti aspetti da curare e mi piace apprendere ed essere partecipe: spero di ripagare Fausto e allargare le mie conoscenze. Avendo fatto il pilota ho molte conoscenze in questo campo, ma voglio imparare anche tutto ciò che c'è intorno”.

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