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Moto: cosa può cambiare col nuovo Codice della Strada?

La Commissione Trasporti esamina nuove idee, tra accesso autostradale alle elettriche e abbigliamento tecnico

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Nuovo Codice della Strada con modifiche che interessano le moto: se ne parla in Commissione Trasporti, dove sono in corso le audizioni in cui, fra gli altri, viene ascoltata Ancma, Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori. La prima novità che potrebbe diventare legge in futuro riguarda il limite di velocità in autostrada: oggi è di 130 km/h; potrebbe salire a 150 km/h. Dove? Sui tratti sicuri, con pochi incidenti, a quattro corsie per senso di marcia e monitorati dal Tutor (rileva la velocità media). Se queste condizioni sussistono, i gestori delle autostrade verranno obbligati ad alzare il limite a 150 all’ora, togliendo così la volontarietà dell’innalzamento del limite, in vigore oggi.


Abbigliamento tecnico e elettriche in autostrada


Potrebbe arrivare l'obbligo di dotarsi di un abbigliamento tecnico di sicurezza per i centauri. E le moto elettriche potranno circolare anche in autostrada. L’articolo 175 del codice, infatti, nell’elencare le diverse categorie di veicoli che possono circolare sulle autostrade e sulle tangenziali, non fa riferimento ai motocicli ad alimentazione elettrica. Secondo l’Ancma, c’è un vuoto legislativo che affida all’interpretazione delle forze dell’ordine l’eventuale decisione di sanzionare i conducenti di motocicli elettrici. Anche la copertura assicurativa in caso di incidente appare incerta. Ecco perché è stato depositato in Senato un disegno di legge finalizzato a consentire l’accesso di motocicli elettrici in autostrada e nelle strade extraurbane principali, come le tangenziali. Il provvedimento è firmato dal senatore Vincenzo Gibiino, membro della Commissione Lavori Pubblici del Senato, e da altri 27 senatori appartenenti a diversi schieramenti parlamentari.


Ciclisti, stop speciale


I ciclisti, agli incroci o davanti ai semafori, potrebbero non essere più costretti ad accodarsi alle auto incolonnate ma avranno la precedenza. Per le biciclette ci potrebbe essere uno spazio ad hoc, "una striscia di arresto avanzata": saranno i Comuni a indicare una doppia linea (una anche per le bici) davanti ai semafori e agli stop. Dove il limite di velocità è di 30 km/h le biciclette potranno andare contromano, "indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico". La possibilità di "circolare anche in senso opposto a quello di marcia rispetto agli altri veicoli" verrebbe segnalata da un pannello. I ciclisti potrebbero avere la possibilità di circolare nelle corsie ora riservate solo ai taxi e agli autobus e di parcheggiare in aree adibite dal Comune o sui marciapiedi e all'interno delle zone pedonali.


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