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MotoGP, Leitner: "No alle ali, alzano i costi e abbassano la sicurezza"

Il team manager di KTM: "ma dobbiamo adattarci alle regole. Non abbiamo un punto debole particolare, Pedrosa ci sarà di grande aiuto"

MotoGP: Leitner:

Anche se le carene della moto mostrate a Mattighofen erano in versione ‘liscia’, anche KTM nei test di Sepang si è arresa ai nuovi dettami aerodinamici. Per la Casa austriaca, però, è stato un obbligo più che una scelta. I  vertici dell’azienda, in passato, avevano detto a chiare lettere che preferirebbero eliminare le ali dalle carenature, un concetto ripreso oggi, alla presentazione della squadra, dal team manager Mike Leitner.

Abbiamo visto cosa è successo in Formula 1 sotto questo aspetto, ma ora le regole sono queste e dobbiamo ottenere il massimo seguendole”, la sua opinione.

Aprilia ha proposto di ridurre l’elettronica, KTM sarebbe d’accordo?
Abbiamo già centralina e piattaforma inerziale unificate, quindi va bene così. Se parliamo di spettacolo, quello offerto dalla MotoGP oggi è simile a quanto offerto anni fa ma i costi sono aumentati. In Formula 1 si lamentano dell’aerodinamica perché non permette i sorpassi, anche i nostri piloti dicono di avvertire turbolenze in rettilineo quando seguono altre moto. Per me tutto questo non va nella direzione di una maggiore sicurezza, è un approccio sbagliato per il futuro ma dobbiamo accettare questo regolamento”.

In inverno avete fatto acquisti fra i tecnici di altre Case: Ducati, Aprilia…
“Loro hanno un nostro pilota (ride riferendosi a Smith ndr). Da questo punto di vista non siamo ancora al 100%, basta vedere quanti anni gli altri costruttori abbiano lavorato per definire la loro struttura”.

La vostra squadra sembra una versione della Torre di Babele per quante lingue si parlano…
È una sfida gestirla, ma KTM ha personale di differenti nazionalità anche nel reparto di produzione. Nel team abbiamo persone provenienti da 11 nazioni diverse ma non è assolutamente un problema, perché sono le loro mentalità e qualità a essere importanti, non la lingua che parlano”.

Dove vi state concentrando maggiormente in questo momento per migliorare la RC16?
Non abbiamo un’area dove perdiamo in particolare, perciò stiamo lavorando per migliorare tutti i componenti, motore, telaio, elettronica e aerodinamica”.

Cosa vi chiedono i piloti?
“Tutti i piloti vogliono le stesse cose: più trazione, maggiore potenza, migliori frenata e velocità in curva (ride). Confrontando i tempi nei vari settori della pista di Sepang, non ce n’è uno dove soffriamo di più ma perdiamo in tutti in egual modo”.

Che ruolo potrà giocare Pedrosa come collaudatore, tenendo conto anche della sua grande conoscenza della Honda?
“Dani sarà un grande aiuto per noi, ne sono certo. Sa come deve funzionare una moto, non è questione di Honda o Yamaha, ognuno ha la sua filosofia e la cosa importante è capire cosa ci manca per fare il prossimo passo in avanti”.

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