Un italiano e uno svizzero, MV Agusta riparte con Stefano Manzi e Dominique Aegerter per tentare l’assalto alla Moto2. Il pilota di Rimini, al suo terzo anno nella classe intermedia e al suo secondo con il team Forward, è atteso a quel cambio di passo che non gli è ancora riuscito. Questa volta, però, gli ingredienti sembrano esserci tutti: maggiore esperienza e, soprattutto, l’appoggio di un’azienda.
Non manca neppure un pizzico di emozione nel riportare in pista un marchio storico e dal passato così glorioso.
“Sicuramente è una responsabilità, ma questo non mi provoca pressione - spiega Stefano - So di essere parte di un progetto ambizioso, ma nei test di Jerez, alla mia prima volta sulla F2, mi sono trovato bene e non vedo l’ora di riprovarla ad Almeria venerdì e sabato”.
Anche perché l’inverno è servito ai tecnici di MV per sviluppare un progetto nuovissimi e, perciò, che dispone di ampi margini di miglioramenti.
“Avere una casa alle spalle è fondamentale - continua Manzi - e in questi mesi ho cercato di essere il più partecipe possibile nel progetto. Sono contento perché gli ingegneri mi hanno ascoltato, nel primo test mi era piaciuta la stabilità in staccata e avevamo anche iniziato a migliorare la trazione. Abbiamo comunque un piano di sviluppo chiaro per gli aggiornamenti nel corso della stagione”.
Ora serve tornare in pista e confrontarsi con gli avversari per capire quale sia il proprio livello e quello degli altri. Almeria offrirà la prima occasione.
“Al momento è difficile dire cosa accadrà, tutti stanno lavorando sodo ma non rimane tanto tempo alla prima gara - che sarà il 10 marzo in Qatar - Da parte mia, mi sono allenato molto e mi sento più in forma che mai. Inoltre, con il nuovo motore, la Moto2 richiede uno stile di guida diverso: bisogna spigolare le curve e alzare in fretta la moto, si avvicina maggiormente a quello delle MotoGP. Devo dire che mi piace, anzi, nonostante abbia fatto pochi giorni di test, mi trovavo meglio a guidare in quel modo rispetto allo stile precedente”.
Anche Dominique Aegerter è d’accordo con il compagno di squadra su questo punto, “è vero, si ha un modo di guidare simile a quello della MotoGP - conferma - soprattutto le traiettorie da seguire sono cambiate”. Sottigliezze tecniche a parte, lo svizzero non potrebbe essere più contento di avere trovato un porto sicuro dopo stagioni in cui ha dovuto autofinanziarsi per correre.
“Sono un pilota ufficiale, è importante avere MV Agusta alle spalle, c’è una rapidità che non conoscevo nella sviluppo e nell'arrivo di nuovo materiale - spiega - Inoltre la moto mi è piaciuta fin dal primo test a Jerez, si sente che ci hanno messo tante energia ed esperienza nel progettarla. Il potenziale è grande e, da parte mia, cercherò di trasmettere la mia esperienza di 10 anni in Moto2”.
Almeria sarà un test importante anche per lui.
“L’anno scorso avevamo provato due diversi telai e avevamo scelto la direzione da seguire - racconta Dominique - Ora dovremo lavorare sui particolari, sull’elettronica, che è una delle novità di quest’anno. Logicamente è tutto nuovo, ma mi sto adattando velocemente”.
La Moto2 è una classe che riserva sempre qualche sorpresa e l’obiettivo è che MV sia una di queste.
“È così, inoltre è una classe in cui i distacchi sono minimi e per puntare in alto devi riuscire a stare nelle prime 5 posizioni in ogni gara - riflette Aegerter - Spero che potremo essere una sorpresa, ho una squadra forte e tutto quello che mi serve per stare davanti”.
L’elvetico è anche consapevole di tutti gli sguardi puntati su questo rientro così speciale.
“In passato MV ha vinto tantissimo e fare parte ora di questa azienda è qualcosa di grande - dice - So che tutti si aspettano dei buoni risultati e un po’ di pressione c’è, ma soprattutto sono io a mettermela perché voglio mostrare quale sia il mio potenziale”.