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MotoGP, Dovizioso: "È una bella Ducati, ma la classifica mente"

"Impossibile arrivare a delle conclusioni ora, ma torno a casa contento. I 40 anni di Valentino? Un piacere dividere la pista con un pilota come lui"

MotoGP: Dovizioso: "È una bella Ducati, ma la classifica mente"

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Si sa che Dovizioso sa essere più realista del re e nemmeno vedere quattro Ducati davanti a tutti (e con tempi da record) a Sepang riesce a smuoverlo più di tanto. Questo non significa che non sia contento o soddisfatto, ma la sua esperienza gli dice che certi risultati vanno presi con le pinze.

C’è da dire, però, che le prove malesi gli hanno dato sicurezza e tranquillità e il futuro, ora, è più roseo. Però non basta e solo le gare diranno quali siano veramente i rapporti di forza in questo 2019.

Andrea, è stato un dominio Ducati?
La classifica conferma il nostro potenziale e mi fa piacere vedere quattro Ducati davanti a tutti, è la dimostrazione che la nostra base è molto buona e che stiamo lavorando bene. Quello che abbiamo fatto nella seconda metà del 2018, ci sta facendo partire meglio in questa stagione. Però, secondo me, non rispecchia i reali valori in campo: se dovessimo correre domani, i risultati sarebbero altri, non saremmo noi i più veloci”.

Quale idea ti sei fatto in questi tre giorni?
Mi aspetto che anche i nostri avversari siano più competitivi, ma al momento non è possibile capire il livello generale. La Honda non ha i suoi piloti in piena forma ed è impossibile giudicarla. Yamaha ha fatto un passo in avanti, lo ha dimostrato oggi Vinales andando molto forte nella sua simulazione di gara, e anche Rins è messo molto bene. Essendo il primo test dell’anno, non possiamo analizzare i tempi nel modo in cui lo facciamo dopo un fine settimana di gara. La cosa importante era provare il nuovo materiale e capire”.

Ci sei riuscito?
Siamo riusciti a provare tutto e anche a migliorare un po’, questo mi fa andare a casa contento. È normale che partendo da una buona base sia più difficile progredire ma ci siamo riusciti usando delle parti che non mi aspettavo sortissero quegli effetti. Avevamo dei pezzi che non eravamo riusciti a provare, per mancanza di tempo, nei fine settimana di gara e si sono rivelati migliori. Quindi sono soddisfatto, ma so che ancora non basta”.

Il punto debole della Desmosedici è rimasto sempre lo stesso?
Il problema principale rimane il comportamento a centro curva. Sono consapevole che non potremo mai avere la velocità di percorrenza dei nostri avversari, perché la nostra moto ha determinate caratteristiche, ma dobbiamo migliorare”.

Telaio e carena erano le novità, a che conclusioni sei giunto?
Il nuovo telaio non è male ma è da rivedere, decideremo in Qatar quale scegliere. La carena mi è piaciuta, sono contento”.

Tanti piloti Ducati così veloci sono un problema o un vantaggio?
Ben vengano! Mi fa molto piacere vedere tutti i piloti Ducati molto competitivi, secondo me ci troviamo in un’ottima situazione. Io e Danilo potremo fare ottimi risultati e il team Pramac è perfetto, avendo un esordiente come Pecco e un pilota di talento come Miller con due moto competitive”.

Petrucci ti ha sorpreso?
La verità è che siamo sorpresi tutti dei nostri tempi, ma è dovuto al fatto che non essendo piovuto per tre giorni la pista è migliorata tanto. Non sono sorpreso invece dal tempo di Danilo perché aveva dimostrato di essere veloce qui anche negli scorsi anni. Semplicemente, in questo test ha capito su quali punti lavorare in ottica gara e questa è la cosa più gli serviva. Ripeto, Danilo ha un potenziale maggiore di quello che la gente pensa”.

Anche Bagnaia è stato velocissimo, la Ducati non fa più paura nemmeno agli esordienti?
Prima di tutto si commette l’errore di fare il paragone con la Desmosedici di anni fa, che non era competitiva come lo è ora. Quando è arrivato, Lorenzo ha trovato una molto più competitiva rispetto a quella che avevo trovato io, per esempio. Negli ultimi anni siamo riusciti a creare una base migliore, non abbiamo problemi particolari, quindi è normale che tutti vadano forte, un po' come è sempre successo con la Yamaha.

Ora è una moto facile, per così dire?
Forse all’inizio la nostra moto è più facile di altre, per via della gestione del motore e dell’elettronica e per il suo bilanciamento. Però rimane più semplice fare un giro con le gomme nuove che tenere un buon passo, perché la moto cambia molto. In gara, almeno all’inizio, non è facile mantenere buoni tempi perché servono tanto studio e lavoro per essere competitivi”.

Per questo non ti fidi troppo della classifica di questi giorni?
I tempi nei test contano veramente poco negli ultimi anni, perché sono tutti veloci, dal primo al 17°. In pochi, poi, riescono a essere veloci per 20 giri”.

La prossima settimana Rossi compirà 40 anni…
“Mi fa molto piacere che Valentino continui a correre e, soprattutto, rimanendo così competitivo. È normale che le corse, senza di lui, saranno diverse e quindi mi fa anche molto piacere vivere questo momento e vedere un pilota che ha così tanta passione da portarsi continuamente al limite alla sua età, penso che nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Tanto di cappello!”.

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