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MotoGP, Iannone e Aleix Espargaro: l'Aprilia a due velocità

Andrea: "rispetto a Jerez abbiamo fatto un passettino avanti". Aleix: “Sono fuori dai 10: non posso essere felice. Non ho ancora le sensazioni che voglio e non possiamo fare miracoli”

MotoGP: Iannone e Aleix Espargaro: l'Aprilia a due velocità

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Il cammino è lungo e se ci si mettono di mezzo pure i problemi di salute, la strada diventa ancora più in salita. A Sepang Andrea Iannone ha portato a termine il primo giorno con un ritardo che supera il secondo e mezzo dalla Honda di Marquez. Il pilota di Vasto sta cercando di cucirsi addosso la nuova RS-GP, ma non è una cosa così semplice. Lui però non vuole arrendersi, puntando a bruciare le tappe.

“Fisicamente mi sento molto giù, dato che prendo antibiotici da 15 giorni per una infezione e sono scarico – ha esordito The Maniac - per quanto riguarda la giornata sono soddisfatto del lavoro svolto. Sono consapevole ci voglia del tempo per arrivare dove vorremmo e quindi sono focalizzato sulle indicazioni e sulla strada da seguire. Questa è la nostra priorità, siamo carenti in alcune situazioni, ma ho trovato l’Aprilia un passettino avanti rispetto a Jerez”.

Andrea tiene quindi il morale alto.

Non mi aspettavo che in così poco tempo riuscissero a migliorare quelle due-tre cose – ha commentato - è la mia prima giornata e va bene così. Purtroppo stamani sono caduto alla curva 14, è stata una scivolata banale, non mi sono fatto nulla”.

Il pilota di Vasto vede quindi il bicchiere mezzo pieno.

“Io ho le idee molto chiare, trasmetterò agli ingegneri le sensazioni, comunicandogli qual è l’aspetto più debole. Questo è un lavoro di squadra e deve funzionare così”.

Dall’altra parte del box Aleix Espargarò non ha ancora le sensazioni che vorrebbe. A confermarlo il tredicesimo tempo alle spalle di Morbidelli.

Personalmente mi sento bene come mai prima d’ora dal punto di vista fisico – ha dichiarato lo spagnolo – qua a Sepang il primo giorno è sempre impegnativo dal punto di vista fisico. Non posso però considerarmi felice perché sono fuori dalla top ten. La moto è migliore rispetto alla versione 2018 e per certi tratti simile a quella 2017. So che gli ingegneri hanno lavorato, però al momento non è ancora abbastanza”.

Aleix entra quindi nel dettaglio.

“Il motore è molto meglio rispetto a quello precedente – ha analizzato – dobbiamo però continuare e crescere in più aree. Non riesco infatti a essere aggressivo come voglio e anche in termini di potenza bisogna compiere un passo avanti. Come ricordate nel 2018 non avevo le sensazioni che volevo, infatti faticavamo molto in curva, specialmente nei tracciati stretti”.

Lo spagnolo ha infatti cercato di cambiare il proprio stile durante l’ultima annata.

Lo scorso anno ho cambiato molte volte la posizione in sella alla moto, le ho provate praticamente tutte – ha ricordato - la squadra sta comunque lavorando per fare il massimo. Nel team ci sono persone molto preparate e competenti, ma non possiamo fare i miracoli”.

L’ultima battuta riguarda il ruolo di collaudatore di Smith.

“Sono molto felice per l’arrivo di Bradely, dato che è un ragazzo molto umile, abbiamo parlato e ci siamo confrontati. Penso sia un bene aver un pilota che ha corso fino alla scorsa stagione, infatti mi aspetto molto da lui. Di sicuro uno come Smith ci è mancato. Pensate ad esempio a Pirro con la Ducati o Guintoli con la Suzuki, il loro contributo nel provale il materiale è decisivo”.  

 

 

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