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SBK, Cecconi: nei test invernali Davies e Bautista si sono nascosti

Stefano è l'amministratore delegato dello sponsor Aruba: "da Aragon scopriremo il vero potenziale della V4 R. Rea? Non dobbiamo regalargli nemmeno uno zero"

SBK: Cecconi: nei test invernali Davies e Bautista si sono nascosti

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L’amministratore delegato di Aruba, sponsor Ducati in Superbike dal 2015, è pronto: Stefano Cecconi lancia la nuova era di Borgo Panigale nelle derivate, che parte proprio dalla presentazione ufficiale del team, che sfida i rivali con Davies e Bautista ed una V4R attesa al varco.

Stefano onora il proprio impegno nei confronti della Casa più rappresentativa nel campionato delle derivate di serie.

Per noi di Aruba, rappresentare Ducati in Superbike è un grandissimo onore, ma è pure un onere. Il popolo dei ducatisti è molto fedele, simile ad un popolo di religiosi davvero appassionati. Quando ci siamo presi l’impegno di portare le moto di Borgo Panigale in pista ci siamo assunti questa responsabilità nei confronti dei tifosi stessi della Rossa. Siamo obbligati a fare risultato, non ci possiamo permettere di avere campionati sottotono o senza il massimo impegno da parte nostra. Ce la stiamo mettendo tutta, sappiamo che non sia facile, speravamo di ottenere qualche risultato in più con la bicilindrica nel Mondiale, ma avevamo raggiunto il limite tecnico di quello schema motoristico, considerando anche il regolamento tecnico che non ci permetteva ulteriori modifiche. Sono sicuro che con la V4R si possa raggiungere l’obiettivo finale”.

Sulla carta, la coppia Davies - Bautista sembra la più forte della griglia.

Conosciamo bene Chaz da diversi anni, lui ha grande carattere ed una voglia di vincere seconda a nessuno. Davies è molto rivale di Rea e questa condizione spinge il gallese a dare ancora di più. Abbiamo deciso di continuare con Davies perché non potevamo immaginare di andare avanti senza di lui in Superbike. Per quanto riguarda Bautista, devo dire che Alvaro mi ha convinto in quanto a determinazione e voglia di vincere. Ho notato come Bautista non abbia interpretato il passaggio dalla MotoGP alla Superbike come una rinuncia o ripiego, anzi: lo spirito dello spagnolo è positivo, lui qui avrà la possibilità di fare ciò che in MotoGP non aveva, a causa dei limiti tecnici delle moto che guidava. Siamo rimasti colpiti dalla prestazioni di Alvaro durante i test”.

Nei test Rea ha fatto paura.

Johnny e la Kawasaki rappresentano il riferimento della categoria, i risultati parlano chiaro, Osservando attentamente i piloti KRT, dico che noi siamo stati battuti da una Kawasaki e non dalle Kawasaki. Questa Ninja era la numero 1 di Rea, le altre erano ‘umane’. Nei test Johnny ha fatto ciò che doveva fare, l’aumento di giri motore della sua ZX-10RR lo ha sicuramente aiutato, lui ha dovuto solo apportare affinamenti alla sua moto, Ha utilizzato le gomme Pirelli da qualifica perché non doveva imparare a conoscere una moto nuova come dovevamo fare noi”

Rea è mostruoso: cosa serve per batterlo?

La continuità: in alcuni campionati abbiamo iniziato bene, poi ci siamo un pò persi. In altri, invece, abbiamo trovato forza e risultati da metà stagione in avanti. Per battere Rea dobbiamo essere costantemente al top, Johnny da quel punto di vista non perdona ma sappiamo che lui non è imbattibile. A Rea non va concesso né regalato nulla. Contro Johnny anche un solo zero potrebbe essere decisivo. La nuova V4R avrà più margine da esprimere, sono convinto che non regaleremo nulla ai nostri rivali”.

Davies e Bautista si sono nascosti?

Chaz ha dovuto nascondersi a causa del forte mal di schiena che lo ha limitato, Alvaro si è nascosto perché non ha spinto al limite: Bautista stava portando avanti l’apprendistato con la V4R, le gomme Pirelli e la pista di Portimao, senza rischiare o cercare la massima prestazione. Alvaro non è caduto, a dimostrazione di come lui non fosse al limite durante i test. La Ducati ha ancora un grosso margine, il vero test sarà quello di Phillip Island. Tralasciano Australia, che è la gara d’esordio, e Thailandia, caratterizzata da un caldo terribile, io penso che da Aragon vedremo il nostro effettivo potenziale. In Spagna sapremo quanto dovremo colmare dagli avversari, oppure meglio: mi piacerebbe vedere se saranno loro a doverci raggiungere".

Il 2019 è l’anno della svolta per il campionato Superbike?

Io non ho mai condiviso troppo le critiche pesanti riguardanti la Superbike. Vivendo questo campionato nel paddock noi di Aruba abbiamo visto un interesse crescente da parte del pubblico ed anche dai nostri ospiti; se nel 2015 faticavamo a riempire l’hospitality, lo scorso anno - invece - eravamo costretti a lasciare fuori molte persone, perché eravamo completi. Dal punto di vista della visibilità siamo soddisfatti, Aruba ha giovato negli investimenti fatti in Superbike. Ovviamente, tutto è perfettibile: a me piaceva la vecchia Superpole a giro singolo, magari sarà interessante anche la gara sprint, chissà. Forse questo sarà l’anno della svolta, abbiamo visto un risveglio del mercato legato alle moto supersportive, Ducati e Yamaha sono un esempio. BMW è tornata in forma ufficiale nel campionato, HRC si è risvegliata... insomma, io nella Superbike ci credo tanto, è vero che si può fare meglio, tuttavia credo che questa sia la strada giusta per tutti”.

A proposito di Superbike, ecco perché la scelta di investire nelle derivate di serie.

“Inizialmente avevamo deciso di puntare sul mondo del calcio. Negli anni però abbiamo capito che questo è il contesto giusto per il nostro brand. Il mondo delle moto offre infatti alcuni momenti morti durante l’arco del weekend dove poter sedersi attorno a un tavolo e parlare con i nostri clienti e fare business. Inoltre le moto sono un divertimento per tutte le fasce d’età, dai giovani fino ad arrivare ai più adulti, consentendo loro di guardare le gare e avvicinarsi ai piloti. Ecco perché il contesto Superbike offre il giusto mix tra business e divertimento”    

Cecconi ed Aruba vogliono vincere le gare - impresa centrata più volte - sino al raggiungimento del numero 1. 

Se fosse questo l'anno buono?

Mi hanno detto che la vittoria crea assuefazione; ci voglio credere, perciò iniziamo a vincere il mondiale e credo che poi ci verrà voglia di rivincerlo subito. Proseguiremo questa avventura in ogni caso e se dovessimo centrare l’obiettivo desiderato, probabilmente aumenteremo ulteriormente l’impegno nelle derivate”.

 

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