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MotoGP, Dall'Igna: desideravo da tanto Bautista in Superbike, lui non voleva

Gigi: "il richiamo della V4 R e del team ufficiale Ducati lo hanno convinto a cambiare"

MotoGP: Dall'Igna: desideravo da tanto Bautista in Superbike, lui non voleva

Un aereo dalla Malesia per raggiungere il team Aruba alla presentazione ufficiale di Bergamo, poi (almeno) un altro volo per ritornare in Malesia ed aggregarsi al team MotoGP impegnato nei test di Sepang.

L’ingegner Dall’Igna è impegnato, impegnatissimo; coinvolto in entrambi i progetti da corsa di Borgo Panigale, Gigi sa che la stagione 2019 sarà importante, forse più delle altre, perché la sfida è doppia, come è doppio il numero di cilindri impiegato nel motore della Panigale, passato da due a quattro.

La nuova nata di Casa Ducati apre una era tutta da riscrivere e scoprire nelle derivate di serie: “La V4 R è un progetto concettualmente diverso, si tratta della nuova era Ducati. Io penso che la configurazione quattro cilindri a V sia il miglior compromesso per un motore da competizione, devo dire di aver spinto per avere un quattro cilindri anche in Superbike e sono convinto della scelta fatta”.

Dicevi che la nuova V4 ha alcune caratteristiche tecniche della Desmosedici GP. Quali?

Posso fare alcuni esempi: la termodinamica del motore V4 Superbike deriva dal propulsore della Ducati MotoGP; dal punto di vista aerodinamico, la Superbike di oggi ha ereditato tante conoscenze sviluppate nel prototipo da Gran Premio, come le ali montate sulla carena; anche la gestione elettronica si avvicina molto a quella usata in MotoGP e, tra i due modelli, ci saranno sinergie continue”.

In Superbike vanti un passato glorioso in Aprilia. La Ducati V4 R somiglia alla RSV4?

No, le due moto non si somigliano affatto”.

Kawasaki usa un quattro in linea ed anche nei test Rea è risultato imprendibile.

“Pure alla fine dello scorso anno ho visto Rea e la Kawasaki davvero in forma. Sicuramente nel team Provec hanno migliorato qualcosa all’inizio del 2019 e, in questo momento, loro sono ancora gli avversari candidati al titolo. Il nostro è un percorso diverso, la nostra rampa di sviluppo offre uno slancio più ampio di quella Kawasaki. Volete sapere se il merito va attribuito a Rea od alla moto? Difficile dirlo, ma io non scorporo mai il contributo apportato dal pilota, dalla moto e dal team. Quando si vince, questi tre elementi girano insieme alla stessa velocità ed intensità, ecco perché si parla spesso di ‘pacchetto vincente’. Johnny, la ZX-10RR e KRT sono omogenei, vincono tanto e mi auguro di ribaltare la situazione a nostro favore già quest’anno, nonostante le situazioni siano diametralmente opposte: loro stanno migliorando ed affinando la Ninja, noi stiamo vivendo un cambiamento radicale, passando, appunto, dal due al quattro cilindri”.

Oltre ad una moto nuova, avete anche un pilota nuovo. Bautista che tipo è?

Conosco Alvaro da molto tempo e, avendoci vinto insieme il Mondiale 125 nel 2006, posso dire che è un pilota molto forte e competitivo. Avrei sempre voluto portare Bautista in Superbike, però lui non ha mai voluto venirci. Negli ultimi tempi Alvaro ha valutato le opzioni ed il momento che stava vivendo nella sua carriera ed il richiamo del team ufficiale Ducati con la nuovo moto ha determinato la scelta finale. È un piacere avere Bautista con noi, un ragazzo talentuoso che nei Gran Premi avrebbe potuto raccogliere anche di più. Arrivare dalla MotoGP non rappresenta un vantaggio per lui: Alvaro dovrà perdere tempo per imparare il comportamento delle gomme Pirelli, coperture già conosciute dai suoi rivali. Oltretutto, ci saranno alcuni tracciati per lui tutti da scoprire. Ci saranno diversi aspetti da apprendere e da gestire”.

Il caldo della Malesia attende nuovamente Dall’Igna che, soddisfatto della presentazione appena terminata, parte a razzo per imbarcarsi nuovamente. Non prima di aver risposto all’ultima domanda.

Qualora tu dovessi scegliere se battere Rea e la Kawasaki nelle derivate o Marquez e la Honda in MotoGP, cosa diresti?

“Sono due ambiti totalmente differenti ma altrettanto importanti. Impossibile fare una scelta del genere, almeno da parte mia che, oltre ad essere un tecnico, sono un appassionato vero di corse. Diciamo che mi piacerebbe vedere la V4 R battere tutti in Superbike e nel frattempo la Desmosedici GP vincente in MotoGP. Sì, nel 2019 possiamo centrare entrambi gli obiettivi”.

 

 

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