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SBK, Davies: sulla Ducati V4R per scrivere la storia

Chaz: "le sensazioni che provo sono le stesse del 2015 prima di vincere con la bicilindrica ad Aragon. Rea? Non mi spaventa, per ora"

SBK: Davies: sulla Ducati V4R per scrivere la storia

L’infortunio alla schiena rimediato da Chaz Davies ha impedito al gallese di esprimersi al massimo del proprio potenziale durante i test a Portimao, gli ultimi in Europa prima dell’Australia.

Il conto alla rovescia che porta allo spegnimento del primo semaforo 2019 è iniziato e, durante la presentazione ufficiale del team Aruba, il ducatista spiega come stia lavorando per ritornare nel pieno delle facoltà fisiche. Chaz è un pilota alto, si muove molto in sella, fondamentale è per lui poter guidare come preferisce: “è vero, infatti mi impegno e sto recuperando - conferma il numero 7 - mancano circa due settimane al ritorno in pista, ho tempo per rimettermi in forma, non sto male, seguo un programma di fisioterapia tutti i giorni. Il dolore alla schiena non è arrivato dopo la caduta, si tratta di una storia diversa, ho sentito fastidio a moto spenta, ed ho dovuto fermarmi. Proverò ad essere a Phillip Island al 100% della condizione psicofisica, ci spero davvero”.

Puoi stilare un bilancio dei testi prestagionali?

Dal punto di vista dei tempi sul giro i test non ci hanno offerto spunti fantastici ma, sia a Jerez che a Portimao, era tanto il materiale da provare portato per la nostra nuovissima V4R. In Portogallo ho dovuto rinunciare a diverse ore di pista, per non peggiorare la contrattura alla schiena, tuttavia abbiamo raccolto dati su dati, assorbendo acqua come una spugna. Ogni momento è stato importante, perché questa parte della stagione prepara il lavoro che andrà poi avanti sino alla fine, sia per i piloti che per la squadra”.

Qualcuno pensa che tu e Bautista vi siate “nascosti” durante i test.

Io e Alvaro abbiamo lavorato durante sulla nuova V4R, la gente può dire che ci fossimo nascosti o può pensare ciò che vuole. Non è semplice portare avanti lo sviluppo di una motocicletta da corsa nata da poco, ciò che per noi era più importante consisteva nel capire le reazione della Ducati, di modifica in modifica. Ora abbiamo una idea migliore di tutto il pacchetto, le informazioni raccolte sono interessanti ed indicative, ora abbiamo una idea migliore di come portare avanti il lavoro nel corso della stagione. So che ci saranno ancora tante cose da imparare e sono pronto a farlo".

Cosa pensi di Bautista?

Alvaro è un compagno di squadra fortissimo e merita di essere nel team Ducati ufficiale Superbike. Lui sarà un grande avversario per me, con un obiettivo comune da inseguire. Questo fattore è molto importante per il team Aruba, con Bautista il livello di competitività della squadra è più alto. Io e lui abbiamo differenti altezze e misure, guidiamo diversamente la moto, però abbiamo entrambi le idee chiare su cosa fare per ottenere i migliori risultati possibili”.

Rea è stato insuperabile, specialmente con le gomme da qualifica. Johnny ti ha spaventato?

No, non mi ha spaventato, per ora; al momento Rea non mi preoccupa, sono totalmente concentrato sullo sviluppo da dedicare alla moto nuova, non ho avuto tempo per pensare agli altri, anche se so benissimo come e quanto saranno pronti ed agguerriti gli avversari. Oltre a Rea ed ai nomi protagonisti lo scorso anno, nel 2019 gli avversari saranno più forti e numerosi. I due ufficiali Yamaha, Van Der Mark e Lowes, Leon Haslam, i piloti Honda e BMW, oltre a Melandri e Cortese... quest’anno la competizione sarà più dura. Le nostre ambizioni di ufficiali Ducati sono di presentarci in Australia per giocarci la vittoria o, perlomeno, posizioni da top five. Non sarà facile. Abbiamo bisogno di tempo ed esperienza da accumulare, ma daremo il massimo per riuscirci”.

Quest'anno un format diverso, è meglio o peggio per la Superbike?

“Avremo Tre gare a weekend, una buona cosa per il pubblico. Per i piloti? Noi tutti vivremo situazioni nuove, dovremo stare attenti ad eventuali cadute o problemi tecnici. Anche se la corsa sprint assegnerà pochi punti, i 12 valevoli per la vittoria saranno comunque importanti nei conti finali della classifica. Non so ancora dire se il cambiamento sarà una novità positiva o negativa, la cosa certa è che in tifosi si divertiranno”.

Per Ducati, il passaggio dalla due cilindri alla V4R rappresenta un vero e proprio cambio d'era. Chaz lo sa, infatti: "il pilota che vincerà la prima gara in sella alla V4R scriverà la storia, vedrete  afferma - le sensazioni che provo ora sono le stesse che avevo prima di vincere nel 2015 con  con la bicilindrica ad Aragon, Badovini e Checa ci avevano provato, senza riuscirci, io ci riuscii e l’emozione fu incredibile. Chissà che non sarà così pure quest'anno”

 

 

 

 

 

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