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MotoGP, Rossi: "A 40 anni per vincere devi soffrire"

 "A questa età hai tutto per guidare una MotoGP al limite, ma devi lavorare duramente. La Ducati ha una organizzazione da F.1, la Yamaha finalmente è migliorata"

MotoGP: Rossi:

Valentino Rossi ha vissuto moltissime presentazioni di team, e senza dubbio è sempre stata la star in ogni singolo evento. Quella di oggi a Jakarta è l'ultima che il Dottore ha vissuto prima di valicare la soglia dei 40 anni traguardo che taglierà il prossimo 16 febbraio. Un'età che per Valentino non sembra però rappresentare assolutamente un limite, obbligandolo magari a lavorare in modo diverso, ma senza essere un problema insormontabile nella moderna MotoGP.

"Sfortunatamente questa settimana farò 40 anni - ha commentato Rossi - e sono un pochino vecchio, ma per me è una sfida restare competitivo a quest’età. Sono il primo pilota a farlo in MotoGP, ma magari in futuro anche altri piloti continueranno a correre. La cosa importante è avere le giuste motivazioni ma soprattutto sentirsi veloci". 

Valentino ha spiegato nel dettaglio il proprio punto di vista.

"Il problema è specialmente dal punto di vista fisico. Devi allenarti tutti giorni, in moto e in palestra. Non credo che cambi molto tra 36 e 40, ma di certo cambia tra 25 e 40. Devi lavorare duro, ma penso che sia possibile tenere il passo. In futuro ci saranno altri piloti come me che correranno fino a 40 anni. A questa età hai ancora tutto per guidare una MotoGP al limite. Fortunatamente nel nostro sport la parte fisica è importante ma non è fondamentale come per uno che corre i 100 Mt oppure un ciclista".

Il pilota di Tavullia ha cercato di descrivere al meglio la differenza tra l'essere un piota in MotoGP a 25 ed esserlo a 40.

"Quando hai 25 anni ti viene facile tutto, puoi stare attento a meno cose. Ti devi allenare naturalmente, ma hai dei tempi di recupero più corti. Puoi fare una vita diciamo più divertente, anche se dormi poco il giorno dopo sei in forma. Puoi mangiare di più. Diciamo che quando diventi grande, devi stare più attento a tutte queste cose. A noi serve la forza, il fiato, devi allenarti bene, devi soffrire di più. Magari quando se più grande devi fare un po’ più fatica a casa, soprattutto questo. Però ho altri due anni di contratto e la sfida è sempre quella di restare sempre competitivi e lottare per vincere".

Per molti nella sua condizione, da pluricampione di grandissimo successo, trovare le giuste motivazioni potrebbe essere difficile. Per Valentino invece sono chiari i motivi per voler andare avanti. 

VALENTINO ROSSI - MAVERICK VINALES

"La motivazione più grande è guidare la moto, perché mi piace. Ma soprattutto le belle sensazioni che hai dopo aver fatto una bella gara, magari dopo aver vinto o anche essere stato solo sul podio. Non penso tanto al passato, ma al presente. Secondo me è molto importante essere comunque competitivo, andare alle gare sapendo che ci si può divertire, che si può salire sul podio. Più che i risultati passati saranno molto importanti i risultati presenti. Quello sarà una bella motivazione. Se sono competitivo, sento di partire da casa sapendo di poter essere veloce, diventa tutto più leggero da fare, si lavora sodo per quello".

La MotoGP è cambiata molto negli anni, il livello si è alzato sotto molti punti di vista.

"Di certo negli ultimi anni la situazione è cambiata e il livello in tutte le aree è cresciuto. I piloti adesso sono più dei veri atleti, si allenano di più. Tutti i piloti MotoGP si concentrano per migliorare ogni singolo dettaglio per andare più forte, ma anche le Case lavorano di più. Le moto sono diverse e lavorano moltissimo sul lato dell’elettronica che in questa fase storica della MotoGP è molto importante. Quello che fa la differenza è il pacchetto completo composto da pilota, moto e team. Devi lavorare molto di più oggi per competere rispetto a dieci anni fa".

Cambiamenti che da un certo punto di vista la Yamaha ha deciso di fare con un certo ritardo rispetto alla concorrenza.

"Nel 2018 abbiamo sofferto troppo e tutto il team vuole essere più forte in vista della stagione. Abbiamo il potenziale per cercare di lottare per la vittoria. Di certo gli ingegneri in Giappone hanno lavorato moltissimo durante l’inverno. Noi dovevamo cercare di migliorare la moto in alcune aree, per essere più competitivi. Per me questo è molto importante, negli ultimi due anni gli altri hanno cambiato molto il metodo di lavoro, specialmente la Ducati ha fatto molti cambiamenti, portando molte più persone in pista e organizzando la squadra più sul modello della Formula 1. Noi dobbiamo seguire quella strada e sembra che qualcosa sia cambiato in Yamaha. Abbiamo nuovi ingegneri con noi, sia giapponesi che italiani, che vengono da Lesmo. Qualcosa è cambiato anche nel team, penso che possiamo essere più forti ma dobbiamo aspettare a parlare. Specialmente nella seconda metà della stagione scorsa ho sofferto, quindi non sarà facile tornare al top in brevissimo tempo. Ma sarà molto importante capire se siamo sulla strada giusta".

Anche il project leader è cambiato, e ci saranno novità importanti da provare nei test.

"Sono cambiate un po’ di cose nel team e conosco bene il Project Leader nuovo e secondo me è bravo. Abbiamo parlato tanto con Tsuji e con tutti gli ingegneri giapponesi alla fine della scorsa stagione. Le cose che abbiamo chiesto erano abbastanza chiare e so che in Giappone in inverno hanno lavorato duro e che ci saranno delle cose nuove da provare qui a Sepang. Bisogna però aspettare di andare in pista. Non mi aspetto che in questo test sarò subito supercompetitivo, ma spero di vedere dei miglioramenti per capire se stiamo lavorando nella direzione giusta, questo sarà importante".

Rossi ha anche parlato degli imminenti test di Sepang, con tante novità da provare sulla sua M1

"Ci sono un po’ di cose da provare, ma come ho detto prima, adesso in MotoGP la cosa più importante è la gestione delle gomme. Si lavora su tutti gli aspetti della moto per farle lavorare meno e per conservarle meglio per la seconda parte di gara. Una cosa che nel 2018 un po’ ci mancava".

VALENTINO ROSSI - YAMAHA M1 2019

Pensando agli avversari della stagione, normale avere curiosità di scoprire cosa possa essere in grado di fare Lorenzo in sella alla Honda, ma Valentino non sottovaluta il potenziale di Petrucci sulla Ducati.

"Ci sono molte aspettative per scoprire cosa potrà fare Jorge in sella alla Honda. Hanno un team molto forte, con Jorge e Marc, che sulla carta sono i più forti. Anche Ducati sarà molto forte, Petrucci sulla moto ufficiale sarà interessante. Sono entrambi italiani, con Dovi. Danilo ha già dimostrato di poter essere molto veloce con la moto ufficiale durante i test. Credo che sarà un altro pilota che sarà molto difficile da battere".

In Yamaha in questa stagione arriva anche Franco Morbidelli, che avrà una moto su specifiche Factory. Un alleato, ma anche un grande rivale per Valentino.

"Penso che sarà possibile condividere informazioni con Morbidelli, che possiamo aiutarci a vicenda. Magari potremmo comparare i due assetti e sarà interessante anche per me, perché Franco è un pilota molto sensibile e assieme a Forcada faranno un buon lavoro. Potremmo lavorare assieme secondo me".

Rossi pensa anche che Morbidelli possa essere il favorito nella sifda tutta interna tra i piloti della VR46 Academy, con Bagnaia pronto a debuttare in MotoGP

"Penso che Franco possa essere quest’anno più forte di Pecco, perché ha già una stagione in MotoGP. Avrà un ottimo pacchetto con una Yamaha Factory e Forcada come capotecnico, quindi sarà molto difficile batterlo. Ma anche Pecco è molto forte, ha molto talento. Magari avrà bisogno di un po’ di tempo per adattarsi alla MotoGP, ma mi aspetto che sarà forte nella seconda parte della stagione, quindi penso che alla fine mi troverò a lottare con entrambi, sia Franco che Pecco".

Nei giorni scorsi si è anche parlato della possibilità di vedere Luca Marini debuttare in MotoGP prima del ritiro di Valentino, ipotesi molto affascinante anche per il Dottore.

"Spero di correre assieme a Luca, spero che quest’anno sia più forte in Moto2 e che arrivi in MotoGP prima che io mi ritiri. Sarebbe bello correre uno contro l’altro, una cosa che non mi sarei mai aspettato, che credo nessuno si sia mai aspettato di vedere".

Come da tradizione, per i test invernali ci sarà un nuovo casco per Rossi, che invece per la stagione non dovrebbe fare molti cambiamenti rispetto al 2018.

"Il mio casco per la stagione resterà simile a quello dell’anno scorso, blue e giallo. Per i test avrò un casco nuovo, che utilizzerò per tutti i test di questa stagione. Un qualcosa di nuovo, molto artistico, vedrete. E' molto bello".

Valentino ha chiuso il meeting con la stampa parlando anche del futuro a quattro ruote.

"Riguardo la partecipazione alla Parigi Dakar...quando mi fermerò con la MotoGP, cercherò di continuare con le auto che sono la mia passione e la Dakar è una gara molto interessante, quindi perché no? E’ molto dura, quindi di devi preparare molto bene se vuoi farla. Ma io sono curioso di viverla quindi potrebbe accadere".

INTERVISTA RACCOLTA DA PAOLO SCALERA


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