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MotoGP, Albesiano: "La nuova Aprilia diversa grazie a Iannone"

"Andrea ha corso con moto di alto livello, ci ha offerto un punto di vista completamente nuovo sullo sviluppo. Siamo anche molto soddisfatti del lavoro di Smith"

MotoGP: Albesiano:

Romano Albesiano ha vissuto questa prima parte dei test di Sepang in modo leggermente diverso rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Con l'arrivo di Massimo Rivola in Aprilia, Albesiano ha potuto iniziare a dedicarsi esclusivamente al lavoro di sviluppo della moto, ovvero quello che è il suo ambito di lavoro preferito. Visto il miglior tempo spuntato da Aleix nella prima parte dei test, e la quantità e qualità di lavoro svolto dal collaudatore Bradley Smith, il 2019 di Aprilia sembra essere iniziato nel migliore dei modi.

Al termine della terza giornata di lavoro a Sepang, abbiamo raccolto le impressioni a caldo di Albesiano, cogliendo tutta la soddisfazione per il lavoro svolto in tutte e tre le sessioni.  

"Sono stati tre giorni davvero molto positivi. Siamo partiti dalla base che avevamo nel test di Jerez, dove avevamo trovato alcune idee valide su cui lavorare e qui abbiamo confermato quel lavoro. Prima abbiamo lavorato con Bradley e dopo in sella è salito Aleix che ha confermato i feedback di Bradley. E’ un po’ come un cerchio che si apre e si chiude. Quando riesci a chiudere il cerchio vuol dire che stai lavorando bene, che il sistema funziona durante i test, che l'impostazione di tutto è realizzata bene".

Avete girato molto in questa fase del test, c'è ancora qualche novità da provare nei prossimi tre giorni?

"Nella prossima sessione avremo di nuovo una comparazione tra moto vecchia e nuova. I piloti vogliono sempre fare comparazioni, ma sono tranquillo che anche Andrea, che ancora non l’ha provata, troverà migliore la 2019. E’ piaciuta molto sia a Bradley che ad Aleix, quindi non vedo perché non debba piacere anche a lui".

Qual'è stata la direzione presa nel definire la moto?

"Durante l’inverno abbiamo lavorato sulle informazioni ricevute da Andrea a Jerez. Quando prendi un pilota nuovo che ha una grande esperienza con moto di alto livello, come sono la Ducati e la Suzuki, questo ti permette di avere un punto di vista diverso sul lavoro di sviluppo da affrontare. Questo è quello che è successo con Andrea, grazie alle sue indicazioni abbiamo capito molte cose. Abbiamo cercato di tradurre queste informazioni sul telaio e sull’elettronica, anche se questo non è forse il termine corretto. Stiamo parlando di gestione del motore in senso più aperto. Tra due giorni proverà la moto, ma uno dei compiti che abbiamo cercato di eseguire in inverno era quello di dare una moto che necessita meno controllo da parte del pilota, ad esempio nella gestione della potenza".

In quale aspetto dovete migliorare ancora con il motore?

"Avevamo bisogno di far esprimere al motore la potenza corretta in ogni frangente, senza far lavorare troppo l’elettronica. L’idea era di fare un motore che avesse bisogno solo di piccole correzioni dell’elettronica per lavorare perfettamente. Siamo vicini".

Quindi avete una moto in versione 2019 definitiva.

"Abbiamo già una versione quasi definitiva della moto 2019, ma in realtà le moto da gara non sono mai finite, c’è sempre qualche particolare che cambi, che migliori. Penso che abbiamo davvero una buona base per iniziare la stagione. Sia dal punto telaistico che da quello dell’elettronica abbiamo fatto dei passi in avanti. Dobbiamo fare ancora alcuni passi in avanti con il motore, ma sembra sia tutto ok. Il livello della competizione in MotoGP sembra sempre più alto e duro, ma credo che noi abbiamo fatto dei passi concreti in avanti e spero che questo sia abbastanza".

Oltre alla novità delle indicazioni di Iannone, c'è anche l'ingresso di Smith nel test team. Come sta andando con Bradley?

"Siamo assolutamente felicissimi di Bradley. Sta dando un contributo molto positivo allo sviluppo della moto. Il suo approccio, la velocità. I suoi feedback sono assolutamente in linea con quelli dei piloti ufficiali. Lo faremo correre in Qatar dopo i test e poi farà altre cinque wild card durante la stagione. Questo è anche necessario per fare in modo che lui resti al livello giusto, che trovi sempre le motivazioni. Confrontarsi in gara con gli altri piloti è il miglior modo per tenere vivi gli stimoli".

Adesso che avete un test team ben strutturato, credi sia ancora valida l'ipotesi di un secondo team Aprilia in MotoGP?

"Penso che nel breve periodo non avremo necessità di un secondo team, avendo a disposizione tre piloti così validi. Preferiamo la qualità delle informazioni alla quantità delle stesse, e penso che la qualità delle informazioni che stiamo ricevendo adesso sia ad un livello molto alto. Questo è il primo mattone per costruire le cose nel Racing".

Come sta andando il tuo lavoro adesso che c'è Rivola in Aprilia?

"Il mio lavoro è più facile da quando c’è Massimo. Prima ero coinvolto in aspetti molto diversi della vita del team, mentre il mio lavoro, quello che mi piace davvero fare, è dedicarmi agli aspetti tecnici. E’ tutto quello che voglio fare e penso che grazie all’ingresso di Massimo adesso siamo molto più forti come organizzazione".


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