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Moto2, Bulega: “Le critiche non mi hanno abbattuto, ma reso più forte”

Nicolò: “Il 2018 è stato l’anno più difficile della mia vita, con la Moto3 finivo le gare con i lividi a braccia e gambe”

Moto2: Bulega: “Le critiche non mi hanno abbattuto, ma reso più forte”

È senza uno dubbio uno dei rookie che vorranno recitare una parte da protagonista. Di chi stiamo parlando? Semplice, di Nicolò Bulega, pronto a fare il debutto in Moto2 con i colori dello Sky Racing Team VR46. Toccherà quindi al giovane classe 1999 prendere il posto di Francesco Bagnaia, accasatosi in MotoGP con Pramac.

La voglia di riscatto è grande per Nicolò, soprattutto dopo l’ultima stagione in cui non sono mancate le difficoltà.

“Il 2018 è stato frustrante – ha esordito il pilota - con la KTM non mi sono mai trovato a mio agio e ho dovuto tra l’altro fare i conti con diversi infortuni. È stato l’anno più difficile della mia vita, però i test con la moto nuova sono andati nel verso giusto, dato che sono riuscito ad avere le sensazioni che volevo”.

Cosa non ha funzionato?

“Molte cose. Dico solo che per stare in carena avevo i lividi ai gomiti e pure alle ginocchia una volta finita la gara, facevo infatti tanta fatica a trovarmi con la KTM”.

Le tue prestazioni hanno fatto molto parlare di te. C’è chi sosteneva addirittura che quel secondo posto di Jerez fosse un fuoco di paglia.

“Sinceramente non sono uno che sente la pressione, anche se molti dicono di sì. È  vero che le critiche non sono mancate, però queste mi hanno reso più forte. Il fatto è che nei sei mesi seguenti quel GP di Jerez sono cresciuto velocemente, tanto da arrivare a pesare 10kg in più rispetto al 2016. Proprio per questo non avevo le sensazioni che speravo con la moto”.

C’è stato un momento in cui hai pensato di gettare la spugna?

“Quello no, il momento più duro è stato comunque la frattura dell’astragalo nel 2017, dato che dovevo rimanere tre mesi con le stampelle, mentre io dopo 60 giorni già volevo camminare. Il problema al piede ha complicato molto le cose e non voglio negare che ancora oggi ne soffra”.

Cosa ti aspetti dalla Moto2? Arrivi nel momento giusto?

Non so se questa nuova moto mi favorirà, di sicuro si adatterà meglio al mio stile di guida, dato che sono uno che ama staccare forte e spigolare. Personalmente posso dire di essermela cucita bene addosso, soprattutto sul bagnato, dove inizialmente hai tanti interrogativi come le gomme o l’elettronica”.

Una delle novità del 2019 sarà l’arrivo di Locatelli.

“Vero, sono molto felice di poter contare su Locatelli. Con Roberto credo che faremo più che altro un lavoro di tipo psicologico e mentale, penso infatti sia quello il suo valore aggiunto, ovvero aiutarti durante i momenti di difficoltà. Ovviamente il suo occhio da bordopista contribuirà a migliorare”.

Una volta hai detto che ti saresti tagliato i capelli in caso di vittoria. Sei ancora dell’idea?

“Per una no, magari qualcosa di più (ha scherzato)”.

Dopo Morbidelli quest’anno ha lasciato la Moto2 Bagnaia. Cosa ti ha colpito di loro?

“Pecco e Franco sono due ragazzi forti, due campioni del mondo che hanno dimostrato una crescita incredibile. Sono senza dubbi due esempi da seguire per migliorare e imparare”.

Chi sarà il tuo?

“Sinceramente non ho un esempio, forse Pecco dato che entro a far parte della sua ex squadra”  

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