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SBK, Melandri: “Rea? Non ha più il vantaggio dello scorso anno”

Marco: “Nei test conta solo la qualità del lavoro. La Yamaha? Non sono pienamente soddisfatto, ma ho le idee chiare per Phillip Island”

SBK: Melandri: “Rea? Non ha più il vantaggio dello scorso anno”

Quella di Portimao è stata l’ultima chiamata per Marco Melandri. Nella due giorni di test sul tracciato di Algarve, il pilota romagnolo ha affilato le armi in vista del round di Phillip Island, in programma tra meno di un mese. Alla vigilia dell’appuntamento portoghese il 33 aveva alcuni dubbi in merito al bilanciamento della propria R1, invece alcuni degli interrogativi hanno ottenuto una risposta.

“Sono entusiasta perché sono tornato a casa con un sacco di informazioni utili per l’Australia - ha esordito l'alfiere GRT - c’era un vento incredibile a Portimao e sicuramente potevo essere più veloce, il problema è che non sono stato fortunato. Quando domenica ho montato la gomma da qualifica hanno esposto la bandiera rossa e la stessa cosa è successa lunedì. Mi dispiace, dato che avevo bisogno di capire quali fossero i progressi con gli pneumatici in termini di grip”.

Arrivati questo punto qual è il bilancio?

Non posso dirmi pienamente soddisfatto, però ho le idee ben chiare per Phillip Island”.

Rea ha rifilato un secondo a tutti. C’è da preoccuparsi?

Di sicuro Johnny resta il più veloce di tutti, però non ha più quel vantaggio dello scorso anno. Secondo me nei test del 2018 aveva fatto più differenza rispetto a questa volta. Il fatto è che lui parte sempre al massimo, consapevole del mezzo a disposizione, mentre gli altri hanno bisogno di valutare e provare. Nei test ciò che conta è la qualità del lavoro, mentre il cronometro fino ad un cero punto”.    

A cosa ti riferisci in particolare?

“Qua Johnny aveva più margine rispetto a Jerez, però sul passo gara siamo tutti vicini. Credo che questo sia uno di quegli aspetti da considerare per il Campionato”.

Sia in Spagna che in Portogallo la Yamaha ha mostrato di essere nei piani alti.

Questo è senza dubbio un buon segno, perché conferma il potenziale della R1. Devo dire che la moto ha un grande carattere, dato che l’erogazione del motore è lineare e ampia. Purtroppo fatico ancora in frenata e inserimento di curva, anche se dopo Jerez siamo riusciti a identificare il problema”.

Tra due settimane si andrà in Australia, una pista dove hai vinto lo scorso anno.

“A Phillip Island sarà necessario essere puliti e scorrevoli nella guida, mi aspetto una gara di gruppo come sempre, dove salvaguardare le gomme sarà fondamentale”.

È una pista che si adatta alle caratteristiche della M1?

Penso sia una buona pista per la Yamaha, dato che la potenza del motore sarà molto utile nelle curve veloci. Può quindi essere un buon tracciato  per me, ma anche per molti altri, dato che sono gare che rispecchiano i valori in campo”.

Un’ultima battuta: prima di partire la riguarderai la gara di un anno fa?

“Spesso cerchi di riguardare le gare del passato, in modo da capire l’approccio o alcune linee da seguire, parlo di me come di altri piloti. Il tutto però con l’occhio rivolto a quest’anno”.  


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