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SBK, Rea mette paura alla Yamaha e alla Panigale V4

I TEMPI ALLE 15 – A Portimao il Cannibale rifila oltre mezzo secondo agli avversari, 2° Lowes, 5° Bautista, 9° Melandri seguito da Davies

SBK: Rea mette paura alla Yamaha e alla Panigale V4

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Il Cannibale è salito in cattedra e ha iniziato a dettare legge. La seconda e ultima giornata di test a Portimao ha infatti esaltato le qualità di Johnny Rea. Dopo aver chiuso al comando la domenica, l’alfiere Kawasaki è tornato a guardare tutti dall’alto. Già, perché quando le lancette dell’orologio segnano le ore 15, c’è proprio la sua ZX-10RR davanti al gruppo. Semplicemente imprendibile il quattro volte iridato, più veloce di un secondo rispetto a ieri, tanto da bloccare il cronometro sull’1’41”187.

Alla concorrenza non resta quindi che inseguire, rimediando distacchi che vanno oltre il mezzo secondo. È il caso della Yamaha di Alex Lowes (+0.627), come sempre agganciata ai piani alti della classe. La R1 del britannico incassa sei decimi, precedendo però l’altra Kawasaki, ovvero quella di Leon Haslam. In questo duello non manca poi Michael van der Mark, attardato di oltre due decimi da Pocket Rocket.

Rea mette quindi a dura prova gli avversari  tra cui spicca la Ducati V4 di Alvaro Bautista. Lo spagnolo ha però sfruttato la mattinata per lavorare in ottica gara, senza  utilizzare la gomma nuova. La sua Rossa si inserisce quindi al quinto posto, precedendo la BMW di Tom Sykes, che stamani ha sfoggiato la livrea con cui affronterà la stagione 2019. Ad incalzare la S1000RR del 66 ci ha pensato il giovane Toprak Razgatglioglu, sorpresa della domenica.

Tra i primi dieci c’è poi spazio per Marco Melandri e Chaz Davies, separati da poco più di tre decimi. Il loro gap dalla vetta supera i due secondi, ma entrambi non stanno rincorrendo il cronometro, anche perché ci sarebbe da preoccuparsi. Il 33 sta infatti proseguendo il proprio lavoro sul bilanciamento della moto, mentre il gallese è alle prese con la valutazione del materiale portato in pista dal team Aruba. Rimangono fuori dalla top ten Reiterberger, così come le Panigale V4 di Laverty e Rinaldi, senza scordarsi della Honda di Delbianco.

Nella SuperSport svetta invece Jules Cluzel. Alle 18 la conclusione.   

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