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Moto2, Bastianini: “Ho studiato Bagnaia per essere pronto alla categoria"

Parla l'alfiere Italtrans: “Durante l’inverno ho riguardato tutte le gare e ho capito gli errori. La Kalex? Come essere su un missile"

Moto2: Bastianini: “Ho studiato Bagnaia per essere pronto alla categoria"

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Il 2019 sarà la stagione delle novità in Moto 2. Se da una parte c’è attesa per vedere le prestazioni offerte dal nuovo motore Triumph, dall’altra non manca la curiosità per capire il potenziale dei nuovi arrivati di casa nostra. È il caso di Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio ed Enea Bastianini. Proprio quest’ultimo ha deciso di imboccare una nuova strada, accordandosi con il team Italtrans, dove raccoglie il testimone di Mattia Pasini.

In occasione della presentazione della squadra, andata in scena presso la sede dell’azienda a Calcinate, il giovane classe 1997 ha fatto il punto della situazione, svelando le proprie ambizioni.  

“Sono gasato per questa avventura, dato che ogni cosa sarà una novità per me – ha dichiarato Enea – passare dalla Moto3 alla Moto2 è un gran bel salto e già nei test di novembre ho avuto modo di accorgermene”.

Hai debuttato nei test di Jerez. Cosa ti ha colpito della moto?

“L’ho trovata molto più stretta di quanto pensassi e con un motore molto potente, dovrò quindi cercare di darle del lei nei primi tempi, dato che avrò bisogno di maturare per crescere e apprendere tutto nel dettagli. A Jerez  e mi è sembrata un missile, dato che ha un’erogazione incredibile. Tra l’altro sul bagnato ho capito che dovevo prenderla con molta calma, evitando di strafare”.

Cosa porta Bastianini in Moto2?

“Spero di portare quanto raccolto negli anni della Moto3. Sono in una squadra molto valida e dovrò entrare in sintonia il prima possibile con la categoria per arrivare ai risultati. Di sicuro essere stato in squadre importanti come Leopard mi ha aiutato a crescere velocemente”.

C’è più emozione oggi o quando hai debuttato in Moto3?

“La prima volta che arrivi nel Motomondiale non la puoi scordare e sono convinto che sarà la stessa cosa anche per la Moto2”.

C’è qualche pilota della Moto2 che hai studiato in questi mesi in modo da apprendere qualche segreto?

“In questi mesi ho guardato molto Bagnaia, lo considero infatti il mio punto di riferimento, dato che nel 2018 l’ho tenuto d’occhio a lungo. Lui ha avuto una costanza incredibile, così come tanta determinazione”.

Hai citato un pilota cresciuto con l’Academy di Rossi. Come mai non ha deciso di entrare anche tu in quella realtà?

“Sinceramente non saprei, non mi è mai capita una vera e propria possibilità, inoltre sono cresciuto con Fausto e ho deciso di percorrere quella strada”.

Come mai Bastianini non ha vinto il Mondiale Moto3?

“Negli anni passati mi è mancata costanza e nel 2018 un pizzico di fortuna. Durante l’inverno ho riguardato tutte le gare dell’ultima stagione e ho avuto modo di riflettere, anche per quanto riguarda le scelte fatte. Penso a Jerez, oppure Le Mans, ma anche alla gomma fallata del Sachsenring. Tanti punti lasciati in giro, laddove Martin ha conquistato diverse vittorie”.

In Moto2 ci saranno i primi quattro dell’ultimo Mondiale Moto3. Cosa dobbiamo aspettarci?

“È bello andare avanti e ritrovare gli stessi avversi, sono convinto che sarà una bella sfida, ma allo stesso tempo molto dura. L’obiettivo è essere il migliore dei debuttanti e magari anche provare a fare qualche podio. Lo dico ora per pensare in grande, poi magari mi ridimensiono”.

Chi è il favorito?

“Marini o Balda, dico un italiano”.

Come mai gli italiani non vincono più nella minima cilindrata?

Prima la differenza la faceva soprattutto la moto, se una squadra aveva il mezzo partiva favorito. Adesso le moto sono praticamente uguali e la differenza la fa il pilota e la squadra, in particolare il modo in cui lavorano. Quest’anno c’erano tanti italiani in lotta per il titolo, però non ci siamo riusciti. Forse è una maledizione (sorride)”.

Un’ultima battuta: come ti trovi con Carlo Pernat, tuo nuovo manager?

“Lui è una grande persona, ha vinto tanto negli anni e conosce bene l’ambiente. Se sono qua è merito suo e mi piacerebbe regalargli una bella gioia”.

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