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SBK, Rea e la Kawasaki ad un soffio dalla MotoGP di Bradl

Otto millesimi tra Johnny e la Honda HRC. Lowes su R1 è 2°, Haslam 3°, 4° Bautista con la Ducati. Dolorante Davies dopo la caduta di ieri, a terra anche Cortese e Sykes

SBK: Rea e la Kawasaki ad un soffio dalla MotoGP di Bradl

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Nella seconda giornata di test a Jerez, tante cose sono successe, tra storie già raccontate ed alcune novità. Rispetto a ieri, oggi la temperatura dell’aria era paragonabile ad una giornata primaverile e l’asfalto di Jerez aveva una buona gommatura nelle traiettorie ideali.

Ottime notizie per la Pirelli, che ha portato diverse specifiche inedite, inclusa la gomma da introdurre per la gara sprint della domenica; oltre a questa novità, la Casa milanese ha fornito un alto numero di soluzioni, provate poi dai piloti.

Il “solito” Jonathan Rea ha inanellato 46 passaggi, siglando il crono di 1'39”160, risultando solo 8 millesimi più lento (o, se preferite, meno veloce) della RC 213V gommata Michelin del tedesco Stefan Bradl, in pista con la moto da affidare ai piloti Honda ufficiali. Anche sulla media distanza il Campione del Mondo è stato irraggiungibile e la gomma posteriore della sua Ninja ufficiale era meno usurata rispetto a quella delle moto avversarie.

Uno stakanovista ed instancabile (102 giri per lui) Alex Lowes è stato veloce, dimostrando quanto e come la Yamaha stia crescendo; le quattro R1 ufficiali ed il megabox blu era una immagine imponente a Jerez, che spiega quanto la Casa dei tre diapason tenga alla Superbike: il gap di Alex da Johnny supera di poco i due decimi di secondo, il tanto lavoro dedicato alla ciclistica ha impegnato i meccanici del team Crescent senza sosta.

Novantotto passaggi per l’inglese Kawasaki Leon Haslam, che guida in maniera diversa da Rea: il numero 1 ha il busto eretto e cambia direzione in un fazzoletto e spigola, mentre il figlio di Ron si sporge in fuori, percorrendo linee più rotonde. Nel frattempo Pocket Rocket porta nel box KRT Provec il terzo tempo dei test.

Tiene alta la bandiera Ducati Alvaro Bautista, il migliore con la V4 R in pista. La caduta rimediata ieri da Chaz Davies ha avuto conseguenze dolorose per il gallese che, con la schiena messa male, è riuscito a compiere pochi passaggi cronometrati. Il rookie ex MotoGP, invece, ha concluso con il quarto tempo, con 59 giri di pista all’attivo

Quinta posizione per Toprak Razgatlioglu, portacolori Puccetti con la Ninja ZX-10RR; tante modifiche anche per il turco, spettacolare in sella e redditizio al responso del cronometro: è lui l’ultimo protagonista al di sotto del muro dell’1'39.

Sandrino Cortese ha reagito alla scivolata patita poche ora fa, rimettendosi in sella senza lamentarsi; il Campione del Mondo Supersport arriva in Superbike per fare sul serio ed il team GRT ha un sesto tempo con il tedesco ed un ottavo con Marco Melandri, esigente nella messa a punto della ciclistica sulla R1 numero 33. In mezzo ai due compagni di squadra, un silenziosissimo Michael Van Der Mark, settimo sulla Yamaha Crescent, con nuove regolazioni di sospensioni e telaio.  Era imponente l'immagine del box blu a Jerez, a dimostrazione di quanto la Casa dei tre diapason voglia far bene in Superbike.

Due Ducati in nona e decima posizione. La V4 R del team Barni ha in Michael Ruben Rinaldi un giovane che vuole farsi rispettare in mezzo al plotone dei più esperti, tra i quali c'è Chaz Davies che, come detto, soffriva un forte mal di schiena. Stoicamente il gallese ha voluto rimettersi in sella, con evidenti segni sulla tuta rossa rovinata, ma ogni informazione è utile alla squadra prima di Phillip Island.

L'argentino Leandro Mercado è al secondo anno con la Kawasaki Orelac, esordio ieri di Eugene Laverty con la Ducati Go Eleven. Stavolta l'irlandese ha utilizzato le sospensioni Bitubo, riscontrandone ottime sensazioni.

Settantasei giri per Jordi Torres, nuovo pilota del team Pedercini. Lo spagnolo non ha montato le gomme da tempo, preferendo lavorare sul set up della Ninja color blu e bianco della formazione mantovana, con un passo attestabile tra l'1'41 e l'1'41.4.

Ribadendo come ieri mattina le due BMW non abbiamo praticamente girato, oggi pomeriggio le S1000 RR di Sykes e Reiterberger avevano il transponder montato. Una brutta caduta di Tom ha distrutto la moto nelle prime ore della giornata, costringendo i meccanici SMR a tanto lavoro per ripristinarla. Il compagno di squadra Markus ha girato poco, 16 giri, ma il doppio dell'inglese.

L'unica Honda in pista era quella di Alessandro Delbianco, pilota Althea. Il team Moriwaki HRC proverà con Camier e Kiyonari in Thailandia, prima di partire per l'Australia.

Federico Caricasulo svetta tra i piloti della 600, con la Yamaha R6. 1'42”529 il tempo del “Carica” che si mette dietro l’ex compagno di squadra Lucas Mahias, passato al team Kawasaki Puccetti, il confermato Raffaele De Rosa con la MV, lo svizzero Krummenacher ed il francese Cluzel che presentava una curiosità: la sua R6 montava la leva del cambio a destra, una soluzione retrò, imposta dall’infortunio rimediato al piede sinistro nel 2018.

 

 

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