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SBK, Rea fermo al box, Melandri svetta a Jerez

La Yamaha numero 33, Lowes, Razgatlioglu e Cortese più veloci della Honda MotoGP di Bradl. Davies precede Bautista con la V4 Aruba, Haslam non rischia

SBK: Rea fermo al box, Melandri svetta a Jerez

Una mattinata fredda e grigia, con un forte vento che disturbava i piloti e l’olio in pista che ha sporcato il nuovo asfalto di Jerez.

I piloti e lo staff dei team si sono fermati per una breve pausa pranzo, dopo qualche ora di prove, le prime di questa stagione 2019. Fermo al calduccio del garage KRT, il numero 1 Johnny Rea ha lasciato che fossero “gli altri” a darsi da fare, tra debutti, ritorni, novità e colorazioni non ancora svelate.

Il più veloce è risultato Marco Melandri, alla seconda uscita con la Yamaha R1 del team GRT. 1'44”339 il crono del ravennate, tornato a rappresentare la Casa di Iwata nelle derivate dopo ben 8 anni, che gli propone una moto aggiornata nella sezione elettronica, un forcellone nuovo ed un avantreno modificato per soddisfare le richieste dei quattro corridori, trai i quali Sandro Cortese, Michael Van Der Mark ed Alex Lowes.

Proprio l’inglese voleva una R1 M più facile e precisa in uscita di curva ed il secondo tempo della mattinata sembra una promessa mantenuta dal reparto corse di Gerno di Lesmo; il gap da Melandri sfiora il secondo, ma Alex ed il team Crescent hanno girato meno del numero 33.

Toprak Razgatlioglu ha il terzo tempo con la miglior Ninja in pista, quella Puccetti; il turco è stato più veloce di Sandro Cortese, campione Supersport 600 in carica, che debutterà in Superbike a Phillip Island con la R1 gemella di Melandri.

Consultando i tempi parziali, troviamo il collaudatore ufficiale HRC MotoGP in quinta posizione: non ha cercato la prestazione massima Stefan Bradl, tutt’altro: il tedesco è a Jerez per sgrossare materiale da affidare poi a Marquez, Lorenzo e Crutchlow, senza prendersi inutili rischi. Da notare il forcellone inedito della sua RC 213V, che presenta molteplici possibilità di regolazione, da ripetere come le gomme prototipo Michelin siano molto più sensibili ai cambi di temperatura, specialmente a Jerez, dove le migliori Superbike sono veloci come qualche "regina" del Motomondiale.

Chaz Davies ed Alvaro Bautista hanno girato con la V4 R ufficiale in tenuta total black; la presentazione Aruba sarà settimana prossima, nel frattempo continua l’affiatamento con l’arma totale Superbike, con il passaggio epocale da due a quattro cilindri. Per la cronaca, il gallese è stato più veloce dello spagnolo.

Confermato con Orelac l’argentino Tati Mercado, buon conoscitore della ZX-10RR, ha dedicato il lavoro per la messa punto del telaio, novità per Jordi Torres, passato al team Pedercini dopo la stagione con MV Agusta.

Torna nel Mondiale Leon Haslam, entrando nel team di Johnny Rea, fermo ai box, mentre Pocket Rocket ha badato a non esagerare ed il quindicesimo tempo finale - incluse alcune Supersport - conferma come l’inglese abbia, più che altro, riscoperto le traiettorie di Jerez.

I due giovani italiani Rinaldi - team Barni Ducati - e Del Bianco, pilota Honda Althea, chiudono la classifica dei tempi che, come detto, va presa con il beneficio dell’inventario: la rottura della MV di Fuligni in Curva 1 ha gettato olio in pista e seminato il panico, per Michael le sospensioni Showa montate sulla sua Panigale erano tutte da scoprire, mentre era la prima uscita di Alessandro con la Honda Fireblade SP-2.

Ha compiuto un solo passaggio Eugene Laverty, neo acquisto Go Eleven, La Ducati numero 50 era una novità per l’irlandese, come le sospensioni Bitubo portate dalla squadra italiana. In primis ci sarà da trovare la posizione in sella e quella di semimanubri e pedane.

Nessun riferimento per la coppia BMW Sykes-Reiterberger, i due proveranno ancora oggi.

 

 


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