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MotoGP, Marquez: "Io e Jorge infortunati, ma qualcuno deve pur andare a Sepang!"

Il campione scherza sulla sua condizione fisica e su quella di Lorenzo durante la presentazione Honda. Jorge: "Il livello qui è più alto, lo vedi in tutto"

MotoGP: Marquez: "Io e Jorge infortunati, ma qualcuno deve pur andare a Sepang!"

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La presentazione di quello che è stato a più riprese definito un Dream Team è andata in scena a Madrid, nel quartier generale della Respol. In che altro modo può infatti essere chiamata una squadra che potrà schierare in pista due piloti che messi assieme sommano 12 titoli iridati, in sella alla Honda RCV 213, da sempre una delle migliori moto del lotto. Sarà esattamente questo la squadra Honda nel 2019, che con Marquez e Lorenzo ha formato un autentico Dream Team.

Sul palco, assieme a Jorge e Marc, sono saliti anche le due leggende del passato, ovvero Mick Doohan e Alex Crivillé, che proprio con i colori Repsol hanno vinto tantissimo iniziando una vera saga proseguita poi con i successi di altri grandissimi campioni, come Valentino Rossi, Nicky Hayden e Casey Stoner, fino al presente radioso rappresentato dalla coppia di spagnoli più titolata del Paddock.

Marquez può senza dubbio essere definito il padrone di casa, l'uomo che ha raccolto l'eredità di questi grandi campioni portando il livello ancora più in alto. Ha passato un inverno difficile, teso a recuperare dopo la difficile operazione alla spalla subita per arginare una debolezza che ormai era diventata preoccupante e forse pericolosa.

"E' stato l'inverno più noioso della mia vita - ha raccontato lo spagnolo - sono stato tantissimi giorni a casa ma ce n'era bisogno, perché l'operazione è stata complicata e il recupero molto delicato. Per tornare in forma dopo un intervento del genere, di solito ci vogliono anche 7 o 8 mesi, ma il mio obiettivo è di essere al 100% per la prima gara".

Per Marquez questo è stato un infortunio davvero difficile da superare, con un periodo di recupero forse anche più lungo del previsto.

"E’ difficile, ho avuto altri infortuni in passato ma questo è diverso. Sono stato bloccato tanto tempo, ma a questo punto del percorso mi sento meglio. Mi sto allenando forte per andare ai test in Malesia. Siamo entrambi infortunati, come puoi vedere (indica il polso di Lorenzo, scherzando - ndr) ma qualcuno deve andare a Sepang!"

Marc non sente la pressione particolare per il fatto di avere in squadra un campione del calibro di Lorenzo.

"Essere in questo team vuol dire lottare per il titolo sempre. Si può parlare di Dream Team, ma noi lottiamo sempre per la vittoria, siamo abituati a farlo. Dobbiamo aspettare la fine della stagione per chiamarlo Dream Team".

A condividere la scena con Marc c'è stato ovviamente Jorge Lorenzo, il volto nuovo della squadra. Lo spagnolo non ha un viso particolarmente sorridente, probabilmente anche per la situazione in cui si trova costretto. Operato da pochi giorni, l'ex pilota Ducati ha infatti una vistosa fasciatura al polso sinistro. 

"Dispiace aver toccato al nuova tuta con la mano fasciata ma è andata così. Adesso devo restare positivo, lavorare per tornare presto al meglio. Sarà complicato essere a Sepang, quasi impossibile. Lo scafoide è una delle ossa peggiori da rompere. La tecnologia dell’operazione è incredibile, hanno inserito una piccola vite per recuperare prima, con una tecnica poco invasiva".

I tempi di recupero non sono ancora chiari per lo spagnolo, che ha sottolineato quanto possano essere lunghi di solito.

"Ci vogliono anche 7 mesi in alcuni casi, mentre forse io non sarò a Sepang ma probabilmente in Qatar. Spero in un mese di essere pronto a tornare in sella".

Lorenzo ha anche raccontato le sue prime sensazioni in sella alla Honda provata nei test di Valencia e Jerez, dove però non era al massimo della condizione fisica.

"E’ ancora presto per parlare, non ero al 100% quando ho provato la moto.  Avevo problemi nei test al polso e al piede, quindi non ho potuto spingere quanto volevo. Ero all’80% delle mie possibilità, ma la moto mi è piaciuta dal primo giorno. E' molto agile, gira benissimo. Non è una moto perfetta, ma in generale mi piace come lavora il team. Nei test abbiamo parlato di dettagli. Ho notato la precisione, e la qualità di tutto è ad un livello diverso, più alto. Il sogno di ogni pilota è essere qui. Sono pronto a condividere tuta la mia esperienza con i tecnici. Lavorerò duramente per ottenere il meglio dalla situazione e la ricompensa per questo lavoro saranno i risultati.  Si parla tanto di Dream Team, dobbiamo dimostrare di esserlo".

Qualche parola è stata spesa anche per Dani Pedrosa, a lungo icona dei colori Repsol Honda.

"I tifosi del motociclismo avrebbero voluto Dani qui, sostituirlo è strano ma ho avuto questa opportunità e non avrei potuto dire no. Lui ha deciso di ritirarsi, e c’è da capirlo dopo tanti anni di sacrifici. Siamo fortunati a fare questo lavoro, ad essere piloti di moto. Ma ci sono sacrifici che dobbiamo accettare, e a volte sono molto duri".  

HONDA REPSOL TEAM LAUNCH 2019

Sul palco erano presenti, come detto, anche due leggende del passato Honda, ovvero Mick Doohan e Alex Crivillé, i primi a portare al titolo quelle che all'epoca erano le sibilanti NSR 500 da Gran Premio.

"Abbiamo vinto il primo mondiale per Repsol e Honda - ha ricordato l'australiano che ha dominato la scena dal 1994 al 1998 - è stato il mio secondo mondiale e fu una grande soddisfazione, perché ricordo bene che ancora più che vincere il titolo, il mio sogno era ripetermi. Repsol ci ha aiutato all’epoca e abbiamo vinto tantissimo assieme. E’ stata una grande partnership e la tradizione continua con questi ragazzi incredibili. Honda e Repsol hanno una tecnologia elevatissima e queste due grandi aziende messe assieme hanno fatto cose davvero impressionanti nello sport. Oggi festeggiamo i 25 anni assieme, ma mi sa che potrei dover rimettere la tuta per festeggiare i 50 anni di partnership!"

Tanta emozione anche per Alex Crivillé, che rappresenta una sorta di apripista per quello che negli anni è diventato un dominio spagnolo nel motomondiale, interrotto a tratti solo da Stoner e Rossi.

"Sono orgoglioso di esser qui. La squadra che ha Honda quest’anno è incredibile. Abbiamo vinto tantissimo con Honda e Repsol anche io e Mick, qui c’è il presente e il passato. Tutti i piloti vorrebbero essere qui, tutti vorrebbero correre con questi colori. Per me è stato un sogno diventare campione con Honda ed è sempre stato già una grande soddisfazione essere qui con loro, i migliori piloti che ci siano".

 

 

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