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Moto3, Migno: “Devo sbrigarmi, a 23 anni già sei vecchio e nessuno ti aspetta”

Andrea: “Con Caponera vorrei ripercorrere il cammino di Iannone e Simoncelli. Toccaceli? È una ruspa, ricordo quella volta che…”

Moto3: Migno: “Devo sbrigarmi, a 23 anni già sei vecchio e nessuno ti aspetta”

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Anno nuovo, squadra nuova, proprio così. Andrea Migno riparte da Caponera dopo l’ultima esperienza con Aspar. Un 2018 che ha lasciato un pizzico di amaro in bocca al romagnolo, affamato ora come non mai di riscatto. Andrea lo sa bene che questo 2019 rischia di essere un crocevia importante per la propria carriera e lui non ha la minima intenzione di prendere la strada sbagliata.

Ho tanta motivazione per questa nuova esperienza e dovrò integrarmi nel più breve tempo possibile. Personalmente non credo sia un problema, dato che mi sono sempre inserito facilmente in tutti i team dove ho corso. Essere in una squadra nuova regala sempre nuovi stimoli, ma soprattutto ti consente di conoscere molte cose”

Caponera si è rivelato nel tempo una fucina di talenti.

Vero, nel tempo si sono concentrati sulla crescita dei giovani piloti e ora vogliono consolidarsi, portando a casa i risultati. Credo che la squadra si sia data un obiettivo importante, guardando soprattutto alle prestazioni ultime di Ramirez e Masia. Non dimentichiamo poi quanto fatto in passato con Iannone e il Sic”.

Ti piacerebbe ripercorrere il loro cammino con Fiorenzo?

“Molto, vorrei davvero scrivere qualcosa di bello provando a fare come loro”.

Sei reduce dall’avventura con Aspar, dove purtroppo non è arrivata la vittoria. Come giudichi quell’esperienza?

 Innanzitutto devo dire che ho imparato molto, dato che è stato un 2018 ricco di tanti episodi, sia in positivo che negativo. Fino alla gara di Barcellona avevamo grande competitività, dato che ero quarto in Campionato, poi sono arrivate le prime difficoltà e non siamo riusciti a trovare la strada corretta da seguire”.

Cosa è mancato secondo te?

Non mi permetterei mai di dire che mi sono trovato male, anche perché con tutto il team c’era un buon rapporto. Forse in determinate situazioni non eravamo allineati e magari è mancato un po’ di  affiatamento. Prima di definirmi un pilota sono una persona, il quale vive tanto di affiatamento, come magari può essere un abbraccio. Forse entrambi lo manifestavamo, ma in modo diverso”.

Andrea, adesso ti attende una nuova avventura, che magari potrebbe essere decisiva per la tua carriera.  

Inizio ad avere un’età importante, dato che a 23 anni già sei vecchio in Moto3. So di avere l’esperienza necessaria, di conseguenza devo sbrigarmi per dimostrare quelle che sono le qualità per rimanere in questo mondo. Di sicuro questo 2019 è un anno molto importante, anche perché nessuno ti aspetta”.

Hai citato l’età. L’altro giorno, a Radio Deejay, Valentino sottolineava come adesso si arrivi giovanissimi nel Motomondiale.

“A 16 anni dovresti già essere in Moto3, mentre a 20 in MotoGP. Ognuno di noi ha i propri tempi e il rispettivo percorso. Personalmente vorrei consolidarmi nella minima cilindrata e meritarmi di conseguenza l’accesso alla Moto2. Questo è il mio obiettivo fin da quando ero piccolo che sognavo il Motomondiale”.

La Moto3 ha visto i primi quattro piloti dell’ultimo Mondiale approdare in Moto2. Migno dove sarà nel 2019?

“Vorrei essere tra i migliori, anche perché ogni anno salta sempre fuori qualcuno a sorpresa. Forse da una parte il livello si abbasserà dopo l’addio di piloti come Bezzecchi, Martin e Bastianini, ma dall’altra troveremo tanti giovani affamati”.

Nelle ultime settimane ti abbiamo visto trascorrere le vacanze con Valentino e alcuni ragazzi dell’Academy in montagna. Campiglio è ormai un appuntamento immancabile.

 “Dopo l’ultima gara ho deciso di staccarmi dalla moto, dato che mi sentivo davvero stremato. Per me è stato un inverno purificativo, ho avuto l’opportunità di ricaricare le batterie  e in seguito ho condiviso qualche giornata con gli amici in montagna. Verso fine dicembre ho chiamato Vale, gli ho chiesto cosa faceva e infine mi ha invitato a Campiglio. Noi ragazzi dell’Academy siamo prima di tutto dei fratelli, che amano stare insieme”.

Un’ultima cosa, domenica scorsa vi abbiamo visti tutti assieme con  Toccaceli.

 “Bryan è un ragazzo fantastico, purtroppo lo scorso anno gli è accaduto qualcosa che gli ha cambiato la vita. Domenica abbiamo trascorso una bellissima giornata a casa di Vale, dove abbiamo pranzato e in seguito riso e scherzato. Quando penso a Toccaceli, mi viene in mente una ruspa e per farlo capire basta un semplice esempio”.

Certo.

“Una volta è caduto sulla moto da cross, si fece male alla gamba e fu costretto a mettersi i punti. Nonostante quell’infortunio due giorni dopo venne a girare sui kart e nemmeno si ricordava di averli. Uno normale sarebbe rimasto a casa sul divano a riposare, mentre Bryan era in prima linea a battagliare”.

Sarebbe bello invitarlo a Misano per il GP?

“Sinceramente non ne abbiamo ancora parlato, però sarebbe unico, dato che lui è un grande appassionato”.

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