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SBK, Foti: “Rea è il nostro Marquez, ma la Panigale V4 ha le carte giuste”

Parla il team manager Aruba: “Non sono rimasto sorpreso dal debutto della nuova moto, con la V4 ci siamo avvicinati alla MotoGP”

SBK: Foti: “Rea è il nostro Marquez, ma la Panigale V4 ha le carte giuste”

L’appuntamento è per il prossimo 23-24 gennaio, quando le derivate torneranno in azione sul tracciato di Jerez per il primo test del nuovo anno. Alla due giorni spagnola gran parte dei riflettori saranno puntati sulla Panigale V4, che avrà il compito di soffiare il titolo ai rivali della Kawasaki nel Mondiale 2019. Le sensazioni viste al debutto sono positive, ma il cammino è ancora lungo.

Serafino Foti, team manager dello squadrone Aruba fa quindi il punto della situazione in vista della trasferta iberica.

“Siamo partite bene, anche se la strada è abbastanza lunga – ha esordito – questo è un progetto nuovo, di conseguenza c’è molto da fare. Al di là dei tempi emersi nei test, i veri valori li vedremo soltanto in Australia, dato che nella preseason ogni team lavora su diversi aspetti e quindi è troppo presto per dare giudizi definitivi”.

Sei rimasto per certi versi stupito per le prestazione offerte?

“Stupito no, dato che quando si parte con un progetto nuovo solitamente ci si aspetta un riscontro positivo. L’obiettivo era quello di migliorare la V2 e siamo consapevoli che questa moto ha un grande potenziale, ma allo stesso tempo non possiamo scordarci del fatto che sia una novità che necessita un percorso di crescita”.

Tra una settimana si tornerà in pista. Cosa ha chiesto in particolare Davies?

“Per Chaz i primi due test sono stati condizionati dai problemi fisici, lui non era al 100% e di conseguenza non ha potuto esprimere il suo vero potenziale. Le sue richieste sono state più che altro generali, non qualcosa di mirato, anche se la cosa che più conta è che il suo riscontro si sia rivelato soddisfacente”.

Al debutto Bautista è partito fortissimo. Può essere una mina vagante?

“Il cronometro è l’ultima cosa che conta in questi mesi, dato che abbiamo altre priorità su cui concentrarci. Conosciamo bene il valore di Alvaro e di conseguenza ci aspettiamo una grande stagione da parte sua. Lui si è rivelato veloce e non avevamo alcun dubbio”.

Tutti si chiedono se la V4 sarà la moto giusta per il titolo.

“Noi scenderemo in pista per portare a casa il Mondiale, dato che dopo tanti secondi posti serve conquistare il gradino più alto. Non sarà felice, perché il pacchetto Rea-Kawasaki e fortissimo e sarà tale anche nel 2019. Di sicuro il potenziale della moto nuova è maggiore rispetto alla precedente”.

A dicembre Michele Pirro ci disse che la V4 è forse già pronta per il colpaccio a Phillip Island. È davvero possibile?

“Siamo ottimisti, ma lo vedremo solo a fine febbraio. Faremo di tutto per vincere il maggior numero di gare, cercando di fermare il dominio della Kawasaki”.

In questi anni Dall’Igna ha sottolineato più volte lo scambio di informazioni tra Reparto Corse SBK e MotoGP. Possiamo collegare questa V4 alla GP18, dato che quest’ultima ha stravolto la concezione di moto delle precedenti GP a Borgo Panigale? 

“La Panigale V4 è una moto di derivazione MotoGP e di conseguenza ci sono tante cose che le accomunano, in particolare il motore. Si è fatto un passo avanti verso la GP anziché la Superbike. Personalmente posso dire che il quattro cilindri ha segnato un punto di svolta, è più performante e di conseguenza sono maggiori le possibilità di esprimere il nostro potenziale. La base è solida, ovviamente ci sono alcuni aspetti come ciclistica ed elettronica su cui crescere e dove c’è un margine da colmare”.

In MotoGP c’è Marquez, mentre nelle derivate Rea.

“Questo è un dato di fatto, dato che battere Johnny è come battere Marquez. È un’impresa difficile, ma non impossibile. Da parte nostra non sarà semplice, però siamo positivi, perché tutto è possibile e la moto ha mostrato di avere delle buone carte”.

Nel team MotoGP abbiamo assistito negli anni a diverse situazioni complicate tra i piloti. Dovi con Iannone e in seguito Lorenzo. Cosa dovremo aspettarci da Chaz e Alvaro?

 “Ci aspettiamo un clima sereno e disteso, ma soprattutto rispetto reciproco. Nell’ultima stagione, ad esempio, non ci sono mai stati problemi tra Marco e Chaz e sono convinto che sarà uguale. Alvaro è un bravissimo ragazzo dal carattere facile e con tanta voglia di fare bene”.

Ultime battute: non sono poche 18 moto al via?

“Vero, però posso dire che la qualità dei team e delle moto è molto alta, dato che sono quasi tutte praticamente ufficiali. Dentro di me ho la consapevolezza che il gap in pista diminuirà.”

Cosa pensi del nuovo format con gara sprint?

“È una sorta di gara come fanno nel Motocross prima delle qualifiche. Al di là del giusto o sbagliato ognuno ha i propri punti di vista. In certi casi bisogna dimenticare se è bene o male e concentrarsi nel mettere a punto il cambiamento”. 

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