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Moto2, Pasini: meglio fermo che in MotoE, ho bisogno della benzina

Il 54 senza ancora una sella: "Io comunque sono pronto. Vedremo chi si presenta e se ci saranno team in difficoltà. Né MotoE, né SBK, non è il mio mondo"

Moto2: Pasini: meglio fermo che in MotoE, ho bisogno della benzina

Se si guardasse la situazione con occhio razionale potrebbe parere impossibile come un pilota, che l’anno precedente ha conquistato una vittoria ed ha chiuso nono la stagione, non trovi una moto per l’anno successivo nel medesimo campionato. Eppure nel mondo del motorsport (comprensibilmente) non è solo la velocità a dettare legge nel mercato, portando così a galla situazioni complicate come quella sopra citata, che riguarda nello specifico Mattia Pasini e la sua ricerca di una sella in Moto2 per il 2019.

Il romagnolo aveva già spiegato la sua difficile situazione in novembre, e da quel giorno poco o nulla è purtroppo cambiato. “Siamo in un momento abbastanza di stallo racconta il 54 – quindi non mi aspettavo particolari cambiamenti. Le possibili svolte potrebbero esserci con l’inizio dei test, vedremo chi si presenta o se ci saranno problemi economici per qualche team su cui si mormora da tempo, oppure con l’inizio delle gare. Io sto continuando ad allenarmi come se fossi sicuro di correre il primo Gran Premio”.

L’opzione più percorribile degli ultimi mesi pareva essere il team Petronas. Qualcosa si è mosso?

“Purtroppo la cosa non dipende da Petronas. In questo momento il problema è la mancanza di un posto in griglia, dato che i 32 posti della Moto2 sono tutti occupati e non c’è posto per chi eventualmente volesse fare una moto in più. Ci sarebbe la volontà delle parti di pensare ad una seconda moto, ma manca il posto”.

Ti sei posto un termine entro il quale proseguire la ricerca di una sella?

“Non ho un termine sinceramente, o meglio c’era ed era firmare prima della fine della scorsa stagione. Non resta quindi che farsi trovare pronto in qualsiasi momento, anche a campionato iniziato. Magari non da molto in modo da poter dimostrare in pieno il nostro valore”.

Non pensi che Dorna dovrebbe fare qualcosa per evitare che piloti del tuo calibro restino a piedi per ragioni che esulano dalla pista?

“Dovresti chiederlo a loro. Dal mio punto di vista mi piacerebbe fosse così ma purtroppo sono cose che non decido io. Non voglio creare polemiche, anche se sarebbe bello contasse di più la velocità ed in generale la meritocrazia: nella griglia della Moto2 ci sono quindici piloti forti e 15 meno meritevoli diciamo”.

Sei ancora dell’opinione che sia meglio restare fermo un anno piuttosto che salire su una moto inadatta a vincere?

“Assolutamente. Sinceramente a questo punto della carriera non sono disposto a scendere a compromessi o ad essere in pista tanto per esserci, ma mi piacerebbe esserci per lottare per le posizioni che contano”.

Hai fatto un pensiero ad altre categorie? Potresti farlo in futuro?

“Per adesso l’obiettivo è la Moto2 o comunque il mondiale, non voglio andare in Superbike. La MotoE? Non è il mio mondo, ho bisogno di consumare della benzina”.

Come stai moralmente? Sembri tranquillo

“Lo sono apparentemente, in realtà mi dispiace molto essere in questa situazione. Resto comunque fiducioso e credo che qualcosa verrà fuori prima dell’inizio del campionato, al massimo poco dopo”.

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