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SBK, Alex Lowes: il mio più grosso problema è battere Rea

L'inglese della Yamaha: "il team GRT ed Haslam avranno addosso una grossa pressione, io no. Sykes ha fatto bene a cambiare da Kawasaki a BMW, l'HRC spingerà gli avversari a fare meglio"

SBK: Alex Lowes: il mio più grosso problema è battere Rea

Per Alex, il gemello Superbike della famiglia Lowes, la stagione 2019 sarà la sesta completa nella serie iridata, vissute tra Suzuki e Yamaha.

Due più due fa quattro, la matematica (in questo caso) non è una opinione: la Casa dei tre diapason raddoppia l’impegno diretto nelle derivate di serie, affiancando il team GRT al Pata Crescent, che Alex conosce molto bene, vestendone i colori per il quarto anno consecutivo.

“Yamaha ha rivisto i propri piani legati alla Superbike - spiega il numero 22 - con quattro moto allestite per quattro piloti. Per la Casa si tratta di un grande salto in alto, si spera che questo sia un cambiamento in meglio. Prendendo Melandri e Cortese nel team GRT, dovremmo essere in grado di migliorare la nostra R1 M ufficiale e portarla ad ottenere ottimi risultati. Il problema? Yamaha dovrà rimanere concentrata sull’obiettivo da centrare, perché quello 2019 è davvero un grande impegno. Vedremo se il reparto corse saprà supportare quattro piloti ufficiali, speriamo”.

Il team GRT non rappresenta una “minaccia interna”? La competizione tra i piloti Yamaha non produrrà un autogol?

Non credo che che lo sarà. Prendendo Marco Melandri, il team GRT dovrà per forza fare bene: Marco ha finito il campionato 2018 in una posizione migliore della mia, la pressione sarà addosso alla squadra, non sul pilota. Yamaha si aspetta grandi risultati da Melandri, dal team GRT, ma anche da Cortese, Van Der Mark e me, tuttavia, non ci saranno autogol o situazioni simili".

La pressione coinvolgerà anche te?

No, per me non sarà un problema. Il mio più grosso problema sarà battere Johnny Rea e la Kawasaki, voglio provarci e voglio riuscirci. Ho chiesto a Yamaha di migliorare diversi aspetti della R1 M, ho bisogno di una moto più semplice in accelerazione dalle uscite di curva. La combinazione telaio - elettronica è un aspetto tecnico molto importante per me, sul quale lavorerò parecchio durante le sessioni di test prestagionali”.

Sarete in 18, con Aprilia, MV Agusta e Ten Kate fuori, però rientrano HRC e BMW. Sarà un livello più alto o più basso?

È sempre un peccato perdere Case come Aprilia ed MV Agusta, stessa cosa per Ten Kate, una squadra che ha vinto molto nelle derivate. Sicuramente, avremmo bisogno di un numero più alto di piloti, però la cosa più importante sarà avere quest’anno i primi 15 piloti racchiusi in distacchi cronometrici esigui. Per vedere belle gare, non occorrono tantissime moto, ma che queste siano vicine dalla partenza alla bandiera a scacchi. Al pubblico non interessa che una sola e solita moto vinca 10 od 11 corse consecutivamente, ciò che piace è vedere una battaglia che coinvolga più marchi e vincitori sempre diversi, l’organizzatore sta lavorando per offrire una competizione più equilibrata e divertente”.

Kawasaki ha ora la coppia Rea ed Haslam. Sono ancora i più forti o intravedi accoppiate migliori?

Anche Leon Haslam dovrà sopportare una grande pressione. Chiunque guidi una Kawasaki ufficiale, non potrebbe essere contento di un eventuale quarto posto in gara, ma penso che il rapporto nel box tra Rea ed Haslam sarà migliore di quello tra Johnny e Tom Sykes delle passate stagioni, Nel 2018 il feeling tra Rea e Sykes era, quantomeno, difficile, quest’anno l’atmosfera sarà più distesa e penso che per Sykes sia stata una buona cosa cambiare aria, passando a BMW. Parlando di Yamaha, io e Michael ci spingiamo a vicenda e sappiamo che potremo avvicinarci a loro. Il pacchetto tecnico è ottimo, io e Van Der Mark andiamo d’accordo, il 2019 potrebbe essere il nostro anno, l’anno del team Pata Crescent”.

Pensi che la Ninja sia la moto migliore dello schieramento?

“Non ne sono certo, però, se guardiamo i fatti ed i numeri, dobbiamo confermare questa tesi: la Ninja ZX10-RR è la moto da battere, al più veloce, competitiva ed equilibrata. Potremmo discutere sul fatto che Rea sia il miglior pilota e, probabilmente lo è, di certo Johnny guida la moto più vincente della Superbike e questo non si può negare”.

Il fatto che Honda ritorni con HRC sia una sfida diretta alle altre Case giapponesi e a Ducati?

Lo spero molto, vedremo se si presenteranno in toni competitivi. Leon Camier è davvero forte, noi abbiamo bisogno di più marchi che stiano al top, ne ha bisogno il campionato per crescere in termini di interesse generale. Se Honda HRC sarà forte e competitiva, spingerà le altre Case a fare altrettanto o meglio, Per Yamaha il ritorno di Honda è un fatto positivo e stimolante”.

Una grossa novità, la gara sprint.

“Per me è una cosa bellissima, eccitante. In soli 10 giri di gara, il pilota dovrà solo pensare a dare gas, senza considerare il consumo delle gomme. Con qualche rischio, chi vuole vincere la gara sprint ci riuscirà. Io voglio vincere le corse in ogni condizione, corte o lunghe che siano- La gara sprint premierà chi saprà prendersi i dovuti rischi e ci sarà da divertirsi, potremo vedere posizioni da podio sempre diverse. Considerando il mio stile di guida, il nuovo format è per me una buona novità”.

Ventinove anni da compiere, Alex sa che nel 2019 il salto di qualità sarà possibile. Nella sua carriera, sono diverse le esperienze fatte, che il pilota di Lincoln vorrebbe ripetere: il mio contratto vale sino a fine anno, con una opzione per il prossimo - svela Lowes - io voglio finire il campionato nei primi tre posti della classifica piloti, lottando per il podio in ogni round del calendario. Mi aspetto di correre ancora la 8 Ore di Suzuka con una R1 ufficiale e, perché no, mi piacerebbe risalire sulla M1 MotoGP. C’è sempre una possibilità di farlo, mi farò trovare pronto”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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