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MotoGP, Rossi: "Tutti abbiamo paura, Marquez no: prende botte e si rialza"

"Con l'età si stà più attenti, ma lui rischia tantissimo. Per capire ci seguiamo tutti, anche sui social. Figli? Mia mamma ha capito che è meglio puntare su Luca"

MotoGP: Rossi: "Tutti abbiamo paura, Marquez no: prende botte e si rialza"

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Solitamente l’appuntamento era per la vigilia del Monza Rally, ma il cambio format della kermesse brianzola ha costretto Valentino Rossi a rivedere i propri piani, posticipando il tutto di un mese. Il Dottore è stato comunque di parola e stamani eccolo comparire negli studi di Radio Deejay, intervenendo alla trasmissione “DEEJAY CHIAMA ITALIA”, condotta da Linus e Nicola Savino.

Una due giorni tutta lombarda quella del 46, che ieri ha fatto tappa a Gerno di Lesmo per le tradizionali foto di rito con la nuova moto, mentre oggi è sbarcato a Milano. Per lui le ferie sono ormai un lontano ricordo.

“Dalla scorsa settimana ho ricominciato gli allenamenti – ha commentato – ho comunque avuto un mese e mezzo di pausa dove abbiamo fatto la gara al Ranch e in seguito mi sono goduto le vacanze. Ho trascorso parte del tempo in Jamaica con i ragazzi dell’Academy, eravamo una quindicina tra mogli e fidanzate, in seguito siamo poi andati in montagna a Madonna di Campiglio”.

L’attenzione si sposta per un attimo su quanto accaduto di recente a Dani Pedrosa, il quale dovrà tornare sotto i ferri a seguito dell’ultimo infortunio rimediato.

Dani ha avuto molti problemi fisici – ha ricordato -  ovviamente il pericolo c’è sempre, sia quando sei in pista che fuori. Un esempio può essere Hayden e quanto accaduto a Schumi”.

Oltre allo spagnolo, il discorso vira poi su Hamilton, definito da Linus come sborone.

“Noi italiani solitamente manteniamo il profilo basso, perché se fai lo sborone e poi qualcosa va male ti massacrano.  Lewis è un ragazzo sempre molto attivo, tra l’altro vedo che va a sciare con Ken Block.  Gli ho scritto per invitarlo al Ranch, ma è sempre molto impegnato. Una volta gli chiesi: ‘Facciamo martedì prossimo?” La sua risposta fu: “Ok, però nel pomeriggio devo partire per Miami”, di conseguenza non si è fatto ancora niente. Se viene col suo jet possiamo farlo atterrare all’aeroporto di Rimini (sorride)”

In attesa che si concretizzi la giornata con Lewis, Rossi è focalizzato sul 2019, dove affronterà la stagione dall’alto dei suoi 40 anni.

“Il mio sogno è sempre stato quello di correre nel Motomondiale. Trent’anni fa c’erano piloti più vecchi, perché iniziavano a correre più tardi. Adesso i piloti iniziano a correre giovanissimi. Personalmente non avrei mai pensato di arrivare fino ai 40 anni su una moto, è una cosa un po’ atipica, l’importante è restare competitivi. Forse diventerà la normalità in futuro. Il rinnovo dello scorso anno? Quando ho firmato ho riflettuto sul fatto che il biennale mi avrebbe portato a correre fino a 40 anni e  il pensiero se farlo per davvero non nego ci sia stato. Dentro di me ho sempre la convinzione che migliorando la moto possiamo essere forti”.  

Di sicuro Rossi è uno a cui non manca l’esperienza, così come un pizzico di paura.

“Ce l’ho io, così come tutti i piloti. Grazie all’esperienza hai la possibilità di conoscere le piste e a lavorare bene per la gara, anche se il giovane è più coraggioso e ha meno paura di cadere, inoltre se cade recupera prima. Come ho detto tutti hanno paura, chi più chi meno, è una cosa di cui si deve tener conto, anche se molto dipende da come si reagisce. Con il trascorrere degli anni si sta più attenti, in Moto3 e Moto2 si è magari più matti. Piloti coraggiosi? Dire giapponesi, indonesiani, ma anche gli inglesi soprattutto sul bagnato”.

Tra coloro che amano il rischio c’è senza ombra di dubbio Marc Marquez.

Marc rischia tantissimo, è molto coraggioso e a volte sembra non abbia paura. Lui è bravissimo, perché prende queste botte poi si rialza, corre al box e riparte con l'altra moto. Ovviamente lo guardo, fra i piloti succede moltissimo, dato che tutti stiamo attenti a quello che fanno gli altri. Anche attraverso i social ci teniamo d’occhio, dato che c’è curiosità per gli allenamenti e l’alimentazione. Ho rubato dei segreti a qualche altro pilota? Mi è capitato in alcune situazioni, legate più che altro all’allenamento!.

In pista nella prossima stagione Valentino troverà anche Morbidelli e Bagnaia, giovani allievi ambiziosi di battere il maestro.

“Franco e Pecco sono i due più forti. Per Morbidelli abbiamo lavorato affinché avesse come capotecnico Ramon Forcada, una persona che conosce la M1 come se fossero le sue tasche. Ad un certo punto ho addirittura pensato se non fossi in conflitto di interessi con me stesso”

E che dire poi di Luca Marini?

L’anno scorso è stato fortissimo, è cresciuto soprattutto nella seconda parte della stagione, dato che con la moto si è trovato bene. Ha conquistato podi, due pole e infine la vittoria in Malesia ha vinto. Devo dire che ho pianto per lui in quell’occasione, siamo buoni fratelli e mi piace molto aiutarlo. Un passaggio di testimone con lui in MotoGP? Chissà, se va forte potremmo magari anche correre insieme”.

Oltre alle moto non è mancata una battuta sulla possibilità di diventare padre.

“Mia nonna, la mamma di Graziano, che purtroppo è mancata anni fa me lo chiedeva spesso. Mia mamma ha invece capito fosse meglio lasciare stare. Forse è meglio puntare su Luca (scherza)

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