La speciale ad anello intorno a San Juan de Marcona, della lunghezza di 331 km, ha mescolato nuovamente le carte della Dakar. Già, perché Sam Sunderland ha conquistato il secondo successo di tappa, mentre Pablo Quintanilla ha accusato il compito di fare da apripista, incassando oltre venti minuti dalla vetta. A beneficiarne è stata quindi la Honda di Ricky Brabec, che si è ripresa la vetta della generale. Questo per fare un veloce riassunto.
Insomma, quando al termine del RAID mancano ancora tre prove, troviamo ben otto piloti racchiusi in quindici minuti. Si preannuncia quindi un finale incandescente, dove il copione è ancora tutto da scrivere. Se lo statunitense è riuscito a ristabilire le gerarchie, la concorrenza è più che mai affamata con la Yamaha di Van Beveren staccata di soli sette minuti dalla vetta, incalzata dalla KTM di Toby Price.
È quindi l’australiano il più veloce per la casa austriaca, incalzato dal compagno Sam Sunderland, mentre un secondo dietro spicca la Husqvarna del cileno Quintanilla. Più arretrato Matthias Walkner, che nella tappa di lunedì ha dovuto fare i conti con un gap di oltre quindici minuti, scivolando al settimo posto della generale. Giornata impegnativa anche per Maurizio Gerini, arrivato al traguardo con un ritardo di 47 minuti alle spalle di Metge. L’alfiere Solarys resta il migliore della pattuglia tricolore, forte del diciottesimo tempo nell’assoluta. Due posizioni più avanti Laia Sanz.