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Barbier: "la SBK ha toccato il fondo, è l'anno della svolta"

Il responsabile di Pirelli: "meglio poche moto ma buone, il V4 Ducati contribuirà al rilancio del campionato. La Supersport prenda esempio dalla 300"

SBK: Barbier: "la SBK ha toccato il fondo, è l'anno della svolta"

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Il  prossimo campionato vedrà Pirelli impegnata in una nuova sfida, l’ennesima per la Casa milanese di pneumatici, dal 2004 fornitrice unica nel Mondiale delle derivate di serie. Giorgio Barbier, responsabile nei campi gara, è soddisfatto del lavoro fatto fin qui,  seguendo una costante evoluzione tecnologica e prestazionale.

La stagione 2018 è stata per noi interessante - svela Giorgio perché, dal round di Imola in poi, abbiamo potuto introdurre nella classe Superbike gomme dalle misure maggiorate rispetto a quelle proposte prima. Da Misano l’utilizzo delle ‘gommone’ è cresciuto, complice la dedizione messa da piloti e team: abbiamo visto la potenzialità di una nuova generazione di coperture da corsa, con garanzie in termini di durata e capacità di resistenza ulteriormente migliorate. Alla fine del campionato abbiamo deciso di inserire nella gamma di vendita per le mescole SC1 e SC0 le misure 125/70 e 200/65 con caratteristiche di guidabilità e maneggevolezza eccellenti. Inoltre, non si sono verificati incidenti: si è imposto un controllo in griglia di tre moto-campione, insieme alla FIM abbiamo effettuato queste verifiche e la nuova regola sanzionerà chi altererà le pressioni di gonfiaggio”.

Tra pochi giorni si riapriranno le ostilità, coi test invernali. Cosa pensi del nuovo format, con tre gare per weekend?

Questa decisione non nasce dal caso, abbiamo parlato molto con Dorna, con le tv e gli sponsor: ogni cambiamento è ponderato, in base alle numerose richieste. Dopo diverse proposte, la soluzione di tre gare, con quella sprint la domenica mattina, esprimerà i valori di chi è più rapido e veloce, in fin dei conti dal punto di vista dei valori di moto e piloti non cambierà nulla. Non verrà stravolta la griglia di partenza in gara tre, con meno confusione per chi guarda".

Ci saranno pneumatici 'speciali' per quella manche così corta?

"Avremo una gomma per gara sprint della durata di 10 giri. Come concezione,  si pone tra quelle supersoft della qualifica e quelle di gara ‘lunga’. Ci siamo inventati una extra soft - che mi piacerebbe denominare SCX - dando ai piloti la possibilità di poterla usare durante il turno di prove cronometrate. Daremo comunque le gomme da qualifica, dalla durata di pochi passaggi, più quella per la gara sprint. Le prime gomme saranno provate tra Jerez e Portimao, per verificarne il funzionamento nei diversi asfalti e con temperature che salgono e scendono. Timori inerenti ai primi giri della gara sprint non ne abbiamo: le nostre Pirelli sono rinomate per la proverbiale capacità di entrare subito nelle temperature di esercizio ottimali, quindi, per i piloti non avranno problemi o pericoli di quel tipo”.

Con soli 18 iscritti, la Superbike è al suo minimo storico. Sta per morire?

È triste vedere solo 18 piloti in griglia, indipendentemente dal campionato in oggetto. Non siamo più ai tempi  in cui c’erano 36 moto alla partenza, ma non sarebbe nemmeno corretto: non vogliamo differenze cronometriche tra i primi e gli altri esagerate. Sussiste, quindi, un altro punto di vista: meglio i 18 di quest’anno che i 21 del 2018. Dal punto di vista della qualità offerta dalla moto e dai team, ora è meglio, quantomeno sulla carta. Se HRC rientra, lo fa per tornare a vincere anche nelle derivate di serie. Studieranno un anno le mosse ed i risultati di Kiyonari, poi lanceranno la moto nuova nel 2020. La Honda riapre la speranza di rivedere un campionato forte e prestigioso, lo dimostrano i tanti tecnici giapponesi che si presenteranno nel box a Buriram per i test. Anche BMW rientra con un team ufficiale, Yamaha ha raddoppiato l’impegno e dimostra le crescite anche nei numeri di vendita nel campo dei modelli racing. Pure i piloti mostrano una crescita coerente, il percorso di tre classi - 300, 600 e SBK - è logico ed interessante. E poi, c’è la Ducati V4”.

Ducati ripeterà gli anni d’oro del bicilindrico?

Guardando la lista iscritta dei vari campionati nazionali, vedo più Ducati che altre moto. La V4 ha sbancato durante la pausa invernale, credo che se funzionerà come promesso, anche la griglia del Mondiale sarà di conseguenza più ricca di Rosse e salirà il numero e la qualità di piloti partecipanti al Mondiale. La V4 è una scommessa vera e propria. Non dimentichiamo la Kawasaki, che non starà a guardare. Loro sono quelli da battere”.

Ti piace guardare avanti con ottimismo...

Per il campionato, il fondo è stato toccato nel 2018, per il 2019 si vedono già segnali di crescita importanti. Il nostro accordo con Dorna è firmato fino alla stagione 2020, vorremmo rimanerci. A noi piace molto il campionato Supersport 300, legato ai giovani ed ai nuovi mercati, con tantissimi piloti iscritti ad ogni gara. La Supersport 600 vedrà una griglia più nutrita, il consiglio è di toccare il regolamento e fare come nella 300, dove sono previste diverse cilindrate, con pesi differenti. In quel caso potrebbe partecipare, per fare un esempio, la Aprilia 660 e moto con cilindrate non dissimili dalla 600, le classi andranno ampliate e viste con occhi differenti. Per quanto concerne la Superbike, è stato necessario eliminare la Superstock, meglio dedicare tempo e risorse per la regina delle derivate di serie. Magari rivedremo nei concessionari modelli bomba come la mitica Honda RC30, che tanto piaceva agli appassionati. La SBK avrà nel 2019 il proprio anno di svolta e nel 2020 potrebbe riesplodere definitivamente”.

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