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SBK, Melandri: la gara sprint la domenica? non ha senso

"Sarà più faticoso per meccanici e piloti. Lo stress aumenterà ed anche i rischi. Ero pronto per andare in MotoAmerica, sono contento di essere nuovamente con Yamaha"

SBK: Melandri: la gara sprint la domenica? non ha senso

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Nella primavera 2011 Marco Melandri si presentò al debutto nelle derivate di serie, un campionato tutto nuovo per lui, che affrontò con la Yamaha R1 ufficiale, al fianco dell’irlandese Eugene Laverty.

Al primo anno in Superbike, l’ex campione del Mondo 250 contese il titolo alla Ducati di Carlos Checa, collezionando le prime vittorie alle quali vanno aggiunte quelle ottenute con BMW, in sella alla Aprilia e le tre nei due anni trascorsi in Ducati. Per Marco, diventato il più esperto pilota del paddock, vestire ancora i colori blu di Iwata rappresenta una specie di ritorno all’ovile.

Considerando le stagioni disputate nel Motomondiale e quelle in Superbike, supero le 20 stagioni agonistiche - spiega Melandri - sono tante, ma io mi sento ancora molto motivato ed i miei stimoli sono simili, se non uguali, a quelli del mio primo anno con le derivate, quando debuttai con la Yamaha. Ho avuto un paio di stagioni difficili, nelle quali mi stavo avvilendo, però dopo tanti anni ritorno a lavorare con persone che stimo e con le quali mi sono sempre trovato bene. Ho grande fiducia in me e nel team GRT, credo di essere maturato nel corso del tempo e posso dirlo: la Yamaha R1 è la moto giusta per me, non ho scelto a caso. Diversamente, avrei fatto altro. Se penso che avrei potuto smettere di correre od emigrare in America, sono contento: ero davvero vicino al partire per gli USA ed il MotoAmerica, sono contento di far parte ancora del Mondiale”.

Nel test effettuato in Spagna il numero 33 ha ritrovato sensazioni che sembravano sopite.

“Sebbene il modello attuale della nostra R1 sia  logicamente ed inevitabilmente più evoluto di quello usato nel 2011, ne ho riconosciuto subito le caratteristiche buone che mi piacevano. La Yamaha ben si adatta al mio stile di guida: il quattro cilindri è dotato di tanta coppia ai bassi regimi ed un utilizzo molto ampio in tutto l’arco dell’erogazione. Io sono dolce nell’utilizzo del gas ed il motore sempre pronto mi piace ed aiuta; anche il freno motore andava bene, in ingresso curva potevo entrare come volevo e, di conseguenza, uscirne meglio e più veloce. Se dovessi paragonare la moto usata del test a quella del 2011, ora ho una R1 più snella, reattiva e con un cambio più rapido. Resta, tuttavia, la stessa filosofia comune, questa Yamaha mi piace davvero e mi conferisce una nuova motivazione”.

La tua è una squadra giovane, che ha bisogno di esperienza. Non ti spaventa questo?

“Per me ed il team GRT il test era da considerarsi un shake down, quindi, dovevamo tutti imparare a capire la moto ed a capirci nel garage. La nostra priorità era di immagazzinare dati utili per l’inverno e presentarci in pista nelle prossime uscite più pronti di prima. E' stato bello ed utile girare in Spagna, il fatto di essere in un team nuovo non mi spaventa, anzi: ciò mi motiva ulteriormente, potremo crescere insieme e sono convinto che la Yamaha in quanto azienda ci fornirà un supporto consistente”.

Sarà ancora Rea con la Kawasaki l'uomo da battere?

Io e Cortese costituiamo una coppia completa e forte, penso che Sandro abbia uno stile perfetto per le moto di grossa cilindrata. Ritengo che il team Kawasaki sia ancora la formazione da battere, Ducati sarà forte, BMW ed Honda altrettanto, ma anche Yamaha. Van Der Mark e Lowes sono sempre più veloci e poi ci siamo noi: io credo di aver portato nuovi stimoli in Yamaha e lo avvertivo nel garage. Quest’anno il livello della competizione sia molto alto, nonostante i soli 18 piloti in pista. Io penso che sia meglio avere 18 moto buone e 15 davvero competitive, anziché 20, ma solo 10 buone. Anche perché in tv inquadrano sempre chi sta davanti, io mi aspetto un bel campionato”.

Tu e Cortese potrete disporre dello stesso materiale di Lowes e Van Der Mark?

”La domanda andrebbe girata ai responsabili della squadra, io posso dire di essere soddisfatto del materiale messoci a disposizione nel test in Spagna. Nel garage c’erano anche uomini Yamaha, direttamente inviati dalla Casa madre, questo fa presupporre e sperare in ottime cose. Sono convinto che saranno i risultati a determinare l’assistenza dalla azienda, vedremo di fare del nostro meglio”.

Marco ha corso nel Motomondiale le gare singole domenicali ed ha provato ogni format possibile con le derivate. L’introduzione della manche sprint non lo convince. Per nulla.

Questa è una scelta strana, non ha senso. In pratica, quella di domenica mattina sarà un gara vera e propria, ma non verranno riconosciuti i premi e non verranno inseriti i punti nell’albo d’oro. Potrebbe essere più faticoso per i meccanici e per i piloti, lo stress aumenterà, così come i rischi. Il modo in cui è stata proposta la nuova regola non ha rispettato i piloti, vedremo se almeno le gare saranno divertenti”.

 

 

 

 

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