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Le moto del 2019: I nuovi mostri

LE SPORTIVE - Aprilia RSV4 1100 Factory, BMW S1000 RR, Ducati Panigale V4R: veri missili puntati al cuore degli smanettoni

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Desiderate, ammirate, ambite, discusse, costose, esagerate, inutili, veloci, potenti... scegliete voi l'aggettivo che più aggrada, resta indubbio che riescono sempre ad accendere in tanti la passione, oltre che infiammare discorsi al bar o sui Social. Parliamo delle moto sportive, mezzi che forse al giorno d'oggi stanno diventando un vero supplizio di Tantalo per i molti appassionati dei semimanubri.
Il finire del 2018 ha visto ad EICMA l'arrivo di tre bombe ipertecnologiche e decisamente accattivanti. Parliamo della nuovissima BMW S1000 RR, la vitaminizzata Aprilia RSV4 1100 Factory e la cattivissima Ducati Panigale V4R. Tre moto, tre filosofie costruttive che rispecchiano, a ben guardare, il DNA delle rispettive factory, e pronte a sfidarsi nel 2019 su strada ma soprattutto in pista, il loro vero campo di battaglia. Vediamole nel dettaglio:

APRILIA: UN CUORE PIU' GRANDE - La moto di Noale è quella che si presenta in griglia di partenza per il 2019 con meno novità rispetto alle due concorrenti, ma certo è che la V4 veneta, seppure sulla breccia da ormai 10 anni - con i suoi vari affinamenti - ha ancora le sue belle carte da giocare sul fronte della guida, prestazioni ed estetica.

Il motore della nuova RSV4 Factory resta il collaudato V4 che ora vede un aumento di cilindrata con i centimetri cubi a quota 1078. Il nuovo valore è ottenuto grazie a pistoni con alesaggio passato da 78 a 81 mm e corsa da 52,3 mm invariata rispetto al 1000 della RSV4 RR. La potenza massima sale a 217 CV a 13.200 giri/min e la coppia massima, che vede un incremento lungo tutto l’arco di più del 10%, ha un valore massimo di 122 Nm a 11.000 giri/min. La RSV4 1100 segna l'arrivo delle winglets laterali, ora omologate. Le alette derivate dalla RS-GP e già viste e disponibili nel kit Factory Works che abbiamo provato lo scorso maggio sul circuito del Mugello. Hanno il compito di aumentare la stabilità alle alte velocità, contribuendo a diminuire la tendenza all’impennata in uscita di curva e migliorare nel contempo la stabilità nelle staccate più decise. Immancabile un evoluto pacchetto elettronico che consente letteralmente di cucirsi addosso la moto, a seconda del proprio stile di guida e capacità di portarla al limite. 

BMW S1000 RR: GRINTA DA VENDERE - Dopo 9 stagioni senza grandi stravolgimenti, ma con varie evoluzioni ed affinamenti, per il 2019 la sportiva di Monaco si presenta completamente rivoltata: motore, sospensioni, telaio, linee. Tutto nuovo. La 4 cilindri di Monaco, si presenta come una brutta bestia per le avversarie; che siano amatori a guidarla in circuito o nella nuova stagione del mondiale SBK, dove debutterà con Tom Sykes e Markus Reiterberger.

Una moto vista da tanti come un riferimento, non solo per prestazioni, ma anche per il suo grande equilibrio e nella efficacia in pista. Dalla sua la S1000 RR my '19 offre una linea completamente nuova, con la scomparsa del caratteristico gruppo ottico anteriore "strabico" a favore di una aggressiva coppia di piccole lenti in parte celate dalle nuove linee del frontale. Il motore, rivisto in tante parti, ha la novità della fasatura variabile Shift Cam. Questo sistema ha apportato minor consumo (-4% dichiarato rispetto al passato) ed un incremento di coppia dai medi regimi, concedendo libertà ai progettisti nel cercare maggiore allungo (+ 400 giri/min, anche grazie all'ausilio di valvole in titanio) senza penalizzarne troppo la curva di erogazione. La potenza dichiarata del 4 in linea bavarese è di 207 CV (+8 rispetto al passato) con coppia massima di 113 Nm a 11 000 giri/min ed allungo fino a 14.600 giri. 

"Rispetto al modello precedente è un secondo più veloce a parità di pista" così Claudio De Martino, Team Technology Leader di BMW Motorrad ha presentato la nuova S1000 RR. Premesse impegnative, staremo a vedere.

DUCATI PANIGALE V4R: MISSIONE SBK - La rivoluzione della Panigale V4 1100 vista lo scorso anno, con l'arrivo del nuovo Desmosedici Stradale V4, è ora compiuta definitivamente con la presentazione della V4R. Le moto che ha il compito dichiarato di riportare il titolo SBK a Borgo Panigale. Un obbiettivo certamente non facile, e per riuscirci gli uomini Ducati non hanno lasciato nulla al caso. Hanno estremizzato i concetti introdotti nel 2017 con la 1100 presentando un mezzo senza compromessi. Il telaio front frame è stato rivisto in funzione di una minore rigidezza ad elevati angoli di piega, con l'obiettivo di rendere la moto ancora più veloce in curva rispetto alla sorella 1100.

Rivisto anche il motore, per poter correre nelle gare delle derivate di serie. Il Desmosedici Stradale R ha una cilindrata di 998 cc ed una curva di erogazione ora più appuntita. Troviamo componenti interni alleggeriti (che contribuiscono a ridurre il peso della moto di 2 Kg) e una superiore efficienza di aspirazione che sposta la zona rossa del contagiri più in alto. Il dato dichiarato parla di 221 CV con allungo fino a 15.250 giri/min, cioè 2.250 giri/minuto più in alto rispetto al picco di potenza massima del 1.103 cc. Con lo scarico full-racing Akrapovič il valore va ancora più su vette da primato: 234 CV (172 kW) a 15.500 giri/minuto.

Sulla Panigale V4R, come per la concorrente Aprilia, troviamo le alette aerodinamiche. Realizzate in fibra di carbonio con schema “monoplano”, simile e quanto già visto sulle GP16. Insieme al diverso disegno della carena, hanno apportato un incrementato del carico verticale alle ruote di 30 Kg a 270 Km/h (dato dichiarato). Inutile aggiungere che anche per la V4R non mancano controlli elettronici che consentono, oltre che di sfruttarne al massimo le potenzialità, anche quello di avere sotto controllo la situazione giro per giro grazie alla interfaccia con sistema GPS. 


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