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KTM vs Honda, sfida infernale tra sabbia e dune in Perù

Domenica, a Lima, il via della 41^ edizione con la Casa austriaca sempre vincitrice dal 2001 ad oggi, tra gli italiani in gara Jacopo Cerutti

Dakar: KTM vs Honda, sfida infernale tra sabbia e dune in Perù

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Sabbia e gloria, due termini che se accostati potrebbero far venire a mente il documentario sulla “Grande Guerra” oppure la biografia di Tony Cairoli, ma che in questo caso rappresentano in pieno quella che è la Dakar. Definitela Odissea o Inferno, fatto sta che il RAID è considerato da sempre quale massima espressione del Motorsport, dove il pilota viene messo alla prova con se stesso ancora prima che col mezzo.

Da quella prima edizione del 1979 ad oggi ne sono state disputate ben 40 e nonostante la corsa si sia spostata dall’Africa al Sudamerica il fascino è rimasto intatto. Questa volta, la prima nella storia, il RAID si svolgerà in un solo e unico Paese, ovvero il Perù, con la passerella a Lima domenica 6 gennaio, a cui seguirà l’indomani la prima prova speciale.

Ben 5000 km di percorso, suddivisi in 10 tappe, attendono i 138 piloti iscritti nella categoria riservata alle moto, dove si preannuncia un testa a testa incandescente tra KTM e Honda. La Casa austriaca ha sempre dominato dal 2001 ad oggi e anche in questa edizione non vuole farsi sfuggire l’appuntamento con la vittoria. I riflettori non potranno che essere puntati sul campione in carica, ovvero Matthias Walkner, che sfoggerà il numero 1 sul cupolino della propria 450. Con la stessa moto anche Sam Sunderland, vincitore nel 2017, senza scordarsi di Toby Price, trionfatore nel 2016 e terzo lo scorso anno. L’australiano è senza dubbio uno dei più attesi, ma le sue condizioni di salute lo tengono in ansia, a seguito della caduta in allenamento che l’ha costretto ad operarsi al posto.

Sotto i ferri è finito anche Paulo Goncalves, chiamato a tenere alti i colori Honda al RAID. La Casa dell’Ala Dorata insegue un successo alla Dakar che manca addirittura dal 1989, quando a vincere fu il francese Gilles Lalay. In sella alla CRF 450 il grande favorito è come da pronostico lo spagnolo Joan Barreda, reduce da tre vittorie di tappa lo scorso anno, ma poi costretto al ritiro. Insieme a lui spicca anche Ricky Brabec e l’argentino Kevin Benavides, che punta a recitare una parte da protagonista nel proprio continente.

In casa Yamaha le speranze sono invece riposte Adrien Van Baveren e Xavier De Soultrait, mentre Husqvarna punterà tutto sul cileno Pablo Quintanilla. Con i colori della Casa svedese anche un italiano, ovvero Jacopo Cerutti. Vista l’assenza di Alessandro Botturi, impegnato all’Africa ECO Race,  toccherà al pilota di Lecco tenere alta la bandiera italiana in quella che è la sua quarta partecipazione alla Dakar. Al pilota lombardo non mancheranno gli stimoli, ancora di più dopo aver sfiorato la top ten al debutto. Per quanto riguarda infine le donne, confermata la partecipazione di Laia Sanz.     

Anche quest’anno, come quelli precedenti, la redazione di GPOne seguirà live il RAID con interviste, contributi e immagini.

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