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Bollo moto e auto storiche: si paga metà

Con la manovra 2019 che è legge, nuove norme sulla tassa di proprietà

Moto - News: Bollo moto e auto storiche: si paga metà

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La manovra 2019 è legge e cambia anche le regole sul bollo moto e auto storiche: in attesa di chiarimenti e delle circolari ministeriali, vediamo di cosa si tratta. Tutto parte nel 2015, quando il Governo Renzi cancella l’esenzione dal bollo per i veicoli con più di 20 anni: per ottenere il beneficio fiscale, il mezzo doveva avere almeno 30 anni.


Cosa cambia


La manovra 2019 ha reintrodotto l’agevolazione sul bollo per i veicoli con più di 20 anni: il contribuente potrà usufruire solo di una riduzione del 50% dell’importo dovuto. Chi ne ha diritto? Chi ha moto e auto di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 29 anni. Al trentesimo anno di età scatta invece l’esenzione totale.


Serve un passaggio


Chi non si attiva paga il 100% del bollo. Il 50% di bollo lo si può pagare solo a una condizione: il titolare del veicolo deve procurarsi un certificato di rilevanza storica che dovrà essere riportato sulla carta di circolazione. Questa attestazione dovrà indicare la data di costruzione, la marca, il modello, le caratteristiche tecniche dell’auto. Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l’iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI. I veicoli di interesse storico o collezionistico possono circolare sulle strade purchè posseggano i requisiti previsti per questo tipo di veicoli determinati dal regolamento.

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