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MotoGP, Rinnovo per Termas de Rio Hondo, crocevia di eventi importanti

Il tracciato argentino, teatro di incidenti fra compagni di squadra e dei litigi Rossi-Marquez, ospita il Motomondiale dal 2014 e lo farà sino al 2021

MotoGP: Rinnovo per Termas de Rio Hondo, crocevia di eventi importanti

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Addetti ai lavori e colleghi europei, preparate le valige ed armatevi di coraggio: il “viaggio della speranza” che porta a Termas de Rio Hondo, Argentina, sarà presente nel calendario del Motomondiale per almeno altre tre stagioni, ovvero, dalla prossima a quella 2021.

Situato nella provincia di Santiago del Estero, il  (difficile da raggiungere) tracciato ospita i prototipi dal 2014, quando i 4806 metri di rettilinei, curve e saliscendi, hanno visto le vittorie di Romano Fenati nella classe Moto3, Tito Rabat ha fatto sua la Moto2, Marc Marquez ha messo il proprio sigillo nella Regina, la MotoGP.

Tecnico, selettivo, pieno di appassionati sino al tutto esaurito: il Gran Premio d’Argentina è un crocevia importante, collocato tra i primi appuntamenti del campionato, che anticipa il rientro nel Vecchio Continente. E, in ogni edizione, non mancano spettacolo, momenti clamorosi e polemiche.

Nel 2015 va ricordato, su tutti, l’episodio che esplose definitivamente in rivalità tra Rossi e Marquez. Nel corso dell’ultimo passaggio di gara, il contatto tra Valentino e Marc, con quest’ultimo a terra ed il 46 primo sul podio, in “Maradona” style; il pubblico esultò in festa e si innescò una miccia che stava per fare esplodere la bomba tra i due contendenti al titolo. Sappiamo come è andata in Malesia.

Nel 2016 il pasticcio Ducati, sempre nell’ultimo giro: Iannone, nel tentativo di superare Dovizioso, sbaglia, cade e butta giù l’incolpevole compagno di squadra, facendo sfumare il sapore di un doppio podio più che meritato per la Rossa. Storica la vittoria di Pawi in Moto3, la prima per un pilota malese nel Mondiale.

Se nel 2017 abbiamo vissuto un weekend “tranquillo”, non si può dire la stessa cosa pensando a quanto è accaduto nello scorso marzo: la classe MotoGP è stata contraddistinta da episodi clamorosi, tra decisioni discutibili da parte della Race Direction, il meteo bizzarro ed altri disguidi non da poco. Il Gran Premio ha visto scattare un solitario Jack Miller dalla pole, e tutti gli altri indietreggiati sullo schieramento.

Nel marasma e nei ritardi generali, l’apice si tocca in gara, quando Marquez arriva lungo in staccata e tocca Rossi, costretto ad uscire nell’erba e poi caduto a terra. Il finale è una apocalisse: tra accuse e polemiche, con la rivolta di una parte del pubblico, pronto al linciaggio nei confronti del pilota Honda. Le scuse di Marc non sono state accettate da Valentino: Uccio ha fermato il catalano davanti al box Yamaha, impedendo il contatto tra i due.

Tirando le somme, la Terra del Fuoco offre sempre weekend avvincenti, nella piena soddisfazione dei dirigenti Dorna, consapevoli che in ogni edizione ci sarà il bagno di folla: “questa continuità conferma la solidità del progetto - ha affermato Carlos Jorba - il mercato latino americano è importante per il Motomondiale, siamo davvero contenti del lavoro fatto negli ultimi anni”.

Gerardo Zamora, è ancor più felice: “sarà il sesto Gran Premio d’Argentina consecutivo - ha detto il governatore di Santiago del Estero- ciò premia gli sforzi di chi ne partecipa, con successo. Ogni anno il pubblico è in crescita, così come l’indotto di denaro sviluppato”.

 

 

 

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