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Cairoli: io come Dovi, entrambi abbiamo il nostro Marquez

"Quest'anno mi sono rivisto in Andrea, per battere Herlings dovrò spingere il doppio, lui ha dimostrato di essere forte quanto Marc o forse di più"  

News: Cairoli: io come Dovi, entrambi abbiamo il nostro Marquez

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Ci sono i rallisti, ma anche i motociclisti. Nel tempo il Monza Rally Show ha conquistato anche i piloti delle due ruote. Valentino Rossi ha tracciato infatti una strada seguita da Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo, Mattia Pasini e Romano Fenati, giusto per fare qualche nome. Oltre a questi spiccano anche quelli del cross, su tutti Tony Cairoli.

Da alcuni anni la kermesse brianzola è diventata un appuntamento immancabile per il nove volte iridato. L’alfiere KTM scende in pista quest’anno al volante della Hyundai i20WRC del team Magneti Marelli Checkstar. Confrontarsi con il Dottore non sarà cosa facile per lui, dal momento che la sua vettura deve fare i conti con 80 cavalli in meno rispetto alla Fiesta del pesarese.

Cairoli preferisce però non pensarci, piuttosto divertirsi a colpi di traverso, anche perché il fascino dei rally l’hanno colpito fin da piccolo.

“Sono molto appassionato a questa specialità, dato che sono cresciuto vicino alle strade dove passava il Rally di Messina e di conseguenza non potevo non avvicinarmi  a questa specialità. Insieme agli amici partivamo tutti insieme con la moto da cross per andare a vederli  e poi concludevamo la giornata con una bella grigliata”.

Tornando indietro nel tempo, nel 2015 hai vinto il “Rally Legend”. Il sogno di partecipare un giorno a una tappa del WRC è ancora vivo o meno?

“Sarebbe bello, ma è veramente difficile. Innanzitutto ci vuole una grande preparazione, soprattutto con le note, che rappresentano l’aspetto più complicato. Oltre a questo, c’è lo scarso tempo a disposizione per preparare una gara, dato che ho gli allenamenti”.

È quindi un sogno impossibile da realizzare?

“Siamo veramente tirati con i tempi, però penso sia anche questo il bello della mia vita, dato che faccio ciò che mi piace e mi diverto”.

Qua a Monza c’è la sfida con Rossi, anche se parti sfavorito.

“Sarà quasi impossibile batterlo, però io farò di tutto per disputare una bella gara e arrivare sul podio”.

Facciamo un salto sulle due ruote. Quanto è diventato impegnativo rincorrere questo decimi titolo a 33 anni?

“Non dico che bisogna spingere quasi il doppio rispetto a qualche anno fa , ma poco ci manca. Serve allenarsi il più possibile, anche perché dall’altra parte bisogna fare i conti con un ragazzo come Herlings che ha circa nove anni in meno di me. Ovviamente non mi arrendo”.

Cosa è mancato in questo 2018?

Quest’anno potevo ottenere qualcosa di più, peccato per quei due-tre infortuni che hanno allungato di troppo il mio periodo di stop. Penso comunque che la preparazione fosse quella giusta per lottare per il titolo”.

Nel Motomondiale la chiave per arrivare al titolo sembra essere la costanza. Anche nel cross è la stessa cosa?

È la chiave anche nel cross, ma arrivati a questo punto non basta solo quella, dato che servono le vittorie. Ciò che potrebbe giocare a mio favore è invece l’esperienza accumulata negli anni”.

Nella MXGP c’è un pilota come Herlings, nel Motomondiale invece un certo Marquez. Nonostante sia complicato fare un paragone chi è più forte tra i due?

Credo che Jeffrey sia forte come Marquez, anzi ha disputato una stagione addirittura migliore rispetto a quella di Marc, dato che ha vinto quasi tutte le gare, saltandone tra l’altro una. Devo dire che in questo 2018 si è rivelato fantastico”.

Guardando la tua stagione e quella di Dovizioso, ti sei rivisto un po’ in lui?

“Per certi versi mi sono rivisto in Andrea, anche perché entrambi abbiamo corso una moto competitiva, ma dobbiamo fare i conti con due piloti velocissimi. Penso che tutti e due abbiamo una sfida avvincente da affrontare”.

Tra meno di venti giorni sarà Natale. Cosa ti aspetti di trovare sotto l’albero?

 “Nulla di particolare, soltanto essere pronti per un 2019 di vittorie e successi”.

Un’ultima battuta: Rossi, Dovizioso, Cairoli, su chi scommettiamo nel 2019?

Cairoli, ovvio!”

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