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Canepa: "La MotoE piacerà a chi ama il motociclismo"

"Nel test non sapevo cosa aspettarmi, mi sono divertito moltissimo. Il peso potrebbe essere un problema in caso di caduta, ma siamo tutti professionisti"

MotoE: Canepa: "La MotoE piacerà a chi ama il motociclismo"

Niccolò Canepa è uno dei piloti che andranno a formare la griglia di partenza del campionato MotoE nel 2019. Ingaggiato dal team LCR di Lucio Cecchinello, assieme al francese Randy De Puniet, Canepa aggiunge con la MotoE un altro tassello alla sua carriera, dopo aver corso praticamente in tutte le categorie dedicate alle derivate di serie, oltre ad essere stato in MotoGP e in Moto2.

Un pilota di grandissima esperienza, che grazie ad un bagaglio di conoscenze tecniche invidiabili può offrire un punto di vista molto competente su questa formula che ha convinto la maggior parte degli addetti ai lavori nel primo test collettivo di Jerez.

Hai corso davvero con tutto tu, dalla MotoGP al mondiale Endurance, prendendoti anche un titolo. Quale pensi sia il futuro di questa categoria, credi che possa avere successo tra gli appassionati?

“Io da appassionato ne ho viste e sentite di tutti i colori riguardo le elettriche. Ma sono un pilota e per prima cosa mi piace andare in moto, indipendentemente dal tipo di moto che ho a disposizione. Mi divertirei sia con una Moto3 che con una MotoGP. Nel test mi sono divertito tantissimo e secondo me per chi ama veramente le moto non sarà limitante il fatto che il motore sia elettrico”.

Che idea ti sei fatto nel test di Jerez? La MotoE della Energica ha confermato le tue aspettative o magari ti ha anche sorpreso?

“Non sapevo cosa aspettarmi sinceramente – ha ammesso Canepa - non avevo mai provato una moto elettrica e non avevo idea di cosa avrei trovato. Invece mi sono divertito tantissimo. L’incognita principale era il peso, perché 250 chili sono parecchi per un mezzo a due ruote, però guidando non li senti. E’ stato un test davvero molto positivo, l’erogazione funziona alla grande e anche il freno motore è perfetto. Non ti aspetteresti di trovare un freno motore così efficace su una moto elettrica, invece c’è e funziona tanto bene da far intraversare la moto in ingresso curva”.

Guardando invece alla potenza, mai come questa volta è appropriato definire l’erogazione ‘elettrica’.

“C’è una bellissima gestione dell’accelerazione, che è facile da gestire. I collaudatori secondo me hanno fatto un lavoro eccezionale e sono convinto che verranno fuori delle belle gare, perché avendo le moto tutte uguali e piloti di un certo livello ne sono certo”.

La moto è piaciuta anche a De Angelis, che però ha espresso qualche perplessità sul peso. Lo preoccupa un eventuale caduta in staccata mentre siete in gruppo.

“Per come la vedo io, siamo tutti piloti professionisti. Ci sono diversi campioni del mondo, quindi secondo me se hai una moto che ci mette dieci metri in più a fermarsi, te ne rendi conto subito. Magari puoi avere un problema i primi dieci giri che fai, perché hai bisogno di un minimo affinché l’occhio si possa abituare ai riferimenti, ma credo che non sia questo il problema. Il peso dovremo vedere nel caso di cadute quanto possa incidere. Quello magari può essere un pelo più limitante, ma io non vedo come un problema il fatto che ci voglia qualche metro in più per fermarsi. Anche perché alla staccata ci arrivi a velocità inferiori rispetto ad una SBK oppure ad una MotoGP, quindi è gestibile per noi”.

In futuro vedi possibile un motociclismo sportivo interamente a propulsione elettrica?

“Diciamo che non penso che andrà mai a sostituire le moto a cui siamo abituati, però credo che sia un bellissimo campionato che può affiancare un mondiale MotoGP e dare dello spettacolo e divertire, tra l’altro facendo qualcosa di pulito e di ‘green’ che in questo periodo non fa di certo male.”

Avete girato poco a Jerez a causa del bagnato, ma i tempi non sono stati male. Girare sui limiti della Moto3 secondo te sarà possibile?

“Secondo me su alcune piste sarà possibile avvicinare di parecchio i tempi delle Moto3. A Jerez la pista è particolare, quindi non era proprio la migliore per capire il limite della moto. Poi c’è anche da considerare che la Moto3 è arrivata ad un livello di sviluppo altissimo, mentre per noi era la prima uscita in pista.  Anche noi possiamo migliorare tanto e di certo avvicinarci. Su alcune piste i tempi della Moto3 saranno raggiungibili. La moto trasmette tanta sensazione di velocità in rettilineo e le curve si affrontano ad una velocità abbastanza interessante”.

In pista vi ritroverete anche un vero decano del mondiale come Sete Gibernau. Non è piuù giovanissimo, ma va sempre molto forte.

“Gibernau sarà anche il vecchietto del gruppo, ma va sempre forte! Ha una grandissima esperienza e tra l’altro nel 2009, quando io ho corso in MotoGP, lui si era già ritirato e poi era tornato proprio in quella stagione. Anche adesso la stessa cosa, si vede che sono destinato a correre contro di lui! E’ bello avere un pilota così blasonato nel gruppo, ci sono anche tanti piloti ex MotoGP, come Smith e Simeon. Poi anche i team sono impegnati tantissimo. Cecchinello, che è il mio team manager, è impegnato al 100% per cercare di trovare le soluzioni migliori, avere i migliori tecnici in squadra. Ci sono squadre importanti che ci credono tantissimo, come pure noi piloti. Secondo me verrà fuori un campionato di alto livello".

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