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Kawasaki Z900 RS e RS Cafè: sentirsi Eddie Lawson

Le due classiche di Akashi fanno il verso alla SBK USA anni '70, spiccano in personalità, fruibilità ed hanno un gran motore. Prezzi da 11790 euro 

Moto - Test: Kawasaki Z900 RS e RS Cafè: sentirsi Eddie Lawson

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Lanciando le Z900 RS e RS Cafè, Kawasaki rievoca e perfeziona le mitiche linee sfoggiate dalla prima 900 Z1, quella del 1972, con grafiche che ne ricalcano lo stile e con la versione Cafè che richiama un po' i mezzi alla “Joe Bar Team” con quella livrea "Eddie Lawson" che fa tanto SBK di un tempo. 

Vintage, e non lasciate al caso: manubrio, fanale, cerchi con razze in alluminio che richiamano quelli a raggi, forma del parafango e scritta Z900 (RS, in questo caso) ogni dettaglio ha mantenuto l'esteticità apprezzata nel 1972, impreziosita con “tocchi di modernismo” quali l’anodizzazione dei foderi forcella, specchietti retrovisori pratici, indicatori di direzione moderni, il display digitale e, sulla versione Cafe, il terminale di scarico in alluminio satinato. Di pregio anche la dotazione: sistema di iniezione elettronica, freni con sistema ABS, ed un controllo di trazione tarabile su due livelli che rende le moto più godibile e sfruttabile.

​Kawasaki sintetizza con la sigla RS l’indole motoristica della Z900 alloggiando nel telaio in tubi un quattro cilindri 16 valvole in linea da 948 centimetri cubi, che dona velocità e divertimento ma, soprattutto, sfruttabilità. La potenza dichiarata di 111 cavalli ad 8500 giri ed una coppia di 10 kgm a 6500, non sembrano valori irresistibili rispetto alle concorrenti in un periodo nel quale le naked impressionano per prestazioni, invece...

...durante la guida si fanno sentire, facendoci capire perché il nome sia ora Retro Sport, RS appunto. Una volta alloggiati i documenti nell’esiguo spazio sottosella, (con un elegante cappuccio a ricoprire la serratura) scopriamo come le sedute siano comode, con la possibilità di ospitare taglie più esigenti. C'è spazio anche per il passeggero, meglio alloggiato sulla versione RS, un pò sacrificato sulla Cafe, che risente di una porzione dedicata dal design più sportivo.

Standoci sopra si nota il​ manubrio alto, un pò meno sulla Cafe, la racer delle due, dotata di semimanubri più spioventi. Le pedane poggia piede, dal rivestimento in gomma, infine, sono basse e il triangolo di seduta risulta in entrambi i casi confortevole.

SI PARTE! - Basta un lieve tocco di gas e le "zetone" partono decise, con la spinta generosa del 4 cilindri bella pronta già dai 2000 giri. Nel traffico urbano ci si può districare facilmente con qualsiasi rapporto inserito, senza proteste particolari dal motore e, grazie ad un bilanciamento neutro delle quote, è facile dar filo da torcere anche agli agili scooter. “Trotterellando” tranquilli, dai terminali di scarico sbucano note dalla bella personalità, malgrado la normativa Euro 4 che viene comunque rispettata senza eccessive rinuncie per il sound.

La Z900 accetta di buon grado manovre secche ed improvvise, nonostante un peso di quasi 220 chilogrammi, e merito va alle citate quote del telaio ed a sospensioni che rappresentano un buon compromesso tra rigidità e comfort con buche ed avvallamenti che vengono digeriti senza eccessivi contraccolpi.

CUORE GENEROSO - Gas aperto, motore che sale di giri con una fluidità da riferimento e velocità che aumenta... la città è finita, si aprono le campagne, possiamo finalmente galoppare: bellissimo il suono di aspirazione - che invoglia a darci dentro - notevole la voce emanata dallo scarico; l’erogazione del quattro cilindri è bella piena fino ai 9000 giri e, quando meno lo si attende, esplode in un canto finale che porta alla zona rossa ad oltre 10.500 giri.

​Tanta esuberanza avrà freni all'altezza?Assolutamente sì: l'impianto frenante è da vera sportiva, con due dischi anteriori da 300mm, che garantiscono una azione potente ed allo stesso tempo modulabile, aiutati da un ABS che evita eventuali bloccaggi. Ci è piaciuta anche la risposta del freno posteriore da 250mm. 

Promosso il cambio, con l'azione che non presenta nessuna ruvidità o rumorosità, così come il lavoro della frizione, morbida alla leva: entrambi sembrano quasi vellutati nel loro funzionamento.

CURVE DA ACCAREZZARE - Non restano che le curve, dove piegare e capire le doti delle due Z900. L'avantreno è granitico, come vuole la scuola "Kawa": non verrete traditi. La forcella dal diametro di 41mm affonda scorrevole senza esitazioni o rimbalzi, con la ruota che viene indirizzata bene, spalleggiata dal lavoro delle Dunlop 300 GPR di primo equipaggiamento. Nonostante il rigoroso avantreno agilità e reattività ci hanno soddisfatto: nella guida più sportiva la Cafè offre qualcosa in più, mentre la RS si fa apprezzare per il maggior comfort. ​

Quando si riapre la manetta, la potenza del motore arriva esattamente come desiderata e, attenzione: in uscita dai tornanti lenti, occorre parsimonia: in prima, seconda e terza marcia indicate - provvidenziale il display che ci ricorda quale usare - la ruota posteriore potrebbe, in alcuni casi, partire in lieve derapata, facendo accendere un led spia sul cruscotto, così come qualche leggera impennata è da mettere in conto.

Se questa guida emozionante fa per voi, tutto bene. Altrimenti, ci pensano le due RS stesse ad aiutarvi, con il traction control sfruttabile in due livelli: nel primo l’intervento è poco invasivo e vi da l’illusione di aver il polso fatato. Sul set 2, invece, la potenza viene tagliata e ve ne accorgerete. In caso di fondo bagnato o sdrucciolevole il sistema si rivela davvero utile e non un semplice aggeggio di marketing.

 Vento sul casco e sul petto - sopportabile - grandi frenate, curve rotonde e veloci. Il nostro giro si conclude in un ritrovo di motard (per dirla alla francese) presenti con qualsiasi tipo di due ruote. Le più ammirate sono proprio le due Kawasaki Z900, dai giovani e, soprattutto dagli adulti: “avevo la Z1 900 nel 1972, un gran modello” afferma Lucky, un centauro attempato con la chioma argentata “era la più veloce della sua categoria, andava forte in rettilineo ma faticava un pò in frenata e nelle curve. Sono stato fortunato a poterla guidare”.

Ancora più fortunati siamo noi che abbiamo potuto provare le versioni evolute, ancora più comode, veloci e facili da gestire in ogni situazione, rettilinei e curve.

PREZZO E DISPONIBILITÀ - Le Kawasaki Z900 RS e Z900 RS Cafè sono già in vendita ad euro 11.790 f.c. per la RS ed euro 12.290 la RS Cafè.

PIACE: linee vintage, prestazioni del motore, comfort e guidabilità.

NON PIACE: vano sotto sella dallo spazio esiguo.

Photo credit: Pierpaolo Esposto   [email protected]

Per la nostra prova, abbiamo usato abbigliamento dal catalogo ufficiale Dainese:
 

DAINESE GIACCA FRECCIA 72 

 

 AGV K-5 S

 

      DAINESE IMOLA 72 BOOTS  

 

 DAINESE CARBON D1 LONG

 

DAINESE Course D1

 

    DAINESE ASSEN DI

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