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SBK, Jerez: sfida incandescente Davies-Bautista separati da 11 millesimi

I TEMPI ALLE 16 - Rea rimane sempre agganciato alla vetta seguito dalla Yamaha di A. Lowes, poi le due Ducati V4-R, 7° Melandri

SBK: Jerez: sfida incandescente Davies-Bautista separati da 11 millesimi

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C’è una Kawasaki che scappa e due Ducati chiamate a rincorrere. Lo si può riassumere così il test di Jerez riservato alle Superbike, che vedrà calare oggi il sipario alle ore 18. Quando al termine della sessione mancano ancora due ore, il più veloce del gruppo è sempre Johnny Rea, grazie al tempo di 1’38”713. Il Cannibale si è rivelato l’unico in grado di scendere sotto il muro dell’1’39”, mettendo nel mirino il tempo da record di 1’37”986 siglato nel 2017.

Dopo aver disputato ben 55 tornate, fa specie notare il distacco di ben sei decimi rifilato al primo degli inseguitori, ovvero la Yamaha di Alex Lowes (+0.664). Tra questi compaiono anche le Ducati V4-R di Chaz Davies (+1.661) e Alvaro Bautista (+1.672), separate da soli 11 millesimi. Se per Rea la strada sembra essere già segnata, i due portacolori di Borgo Panigale hanno confermato da subito segnali di fiducia in sella alla Panigale di ultima evoluzione. Si lavora quindi su assetti e bilanciamento della moto, senza avere la frenesia di rincorre a tutti i costi il cronometro, nonostante il gap sia da non sottovalutare.

Non dimentichiamoci poi che per Alvaro questo è il primo contatto con la Rossa e lo stesso discorso vale anche per Marco Melandri (+2.036), al debutto sul tracciato spagnolo con la Yamaha del team GRT. Quando mancano due ore al termine della sessione, il ravennate si è visto scavalcare dalla R1 del compagno Sandro Cortese (+1.879) e dalla Kawasaki di Leon Haslam (+1.973), scivolando al settimo posto. A seguirlo è Michael van der Mark, che chiude il gruppo delle Superbike. Fino ad ora l’olandese non è mai stato particolarmente incisivo, anche se è meglio non fidarsi troppo del cronometro in certi casi.

Per quanto riguarda invece la SSP, Raffaele De Rosa si è ripreso la leadership ai danni di Lucas Mahias.

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