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Moto2, Pasini: "Sono a piedi, ma non porterò la valigia"

"Mettere i soldi per correre non mi rappresenta. Con Forward solo tante chiacchiere e nulla di concreto, l'ultima possibilità resta Petronas"

Moto2: Pasini: "Sono a piedi, ma non porterò la valigia"

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Lo schieramento della prossima stagione è stato definito e fa non poco scalpore vedere tra gli assenti Mattia Pasini. Dopo la separazione con Italtrans, il romagnolo era stato accostato a MV Agusta, ma quanto pare la trattativa non è nemmeno decollata. Poi è emersa la voce Petronas, che al momento rappresenta ancora l’ultimo treno per riportarlo in Moto2.

L’umore di Pasini è contrastante, perché da una parte c’è la delusione per una mancata conferma nella classe intermedia, mentre dall’altra rimane la fiducia legata al progetto asiatico. L’ultima carta da giocarsi, dopo un Campionato che lo ha visto chiudere tra i primi dieci con il successo conseguito a Termas de Rio Hondo.  

“L’ultima stagione si è rivelata al di sotto delle mie aspettative – ha dichiarato - sono riuscito a partire forte, ma poi ho commesso degli errori che hanno complicato le cose. Peccato per la mancanza di tranquillità emersa nella metà stagione, dato che la separazione da Italtrans ha tolto serenità. Il potenziale per vincere forse l’avevo, però serviva più tranquillità”.

È stato quello l’aspetto che ha segnato il 2019?

Sicuramente ha pesato molto, comunque alla fine sono arrivato a 15 punti dal terzo posto e per certi versi siamo stati anche sfortunati. È inutile però continuare a pensare al passato, perché bisogna soltanto guardare avanti, anche se al momento sono senza una moto”.

Fa strano non vederti ai blocchi di partenza del prossimo Mondiale.

“Nel mondo del motociclismo non bisogna mai dire gatto fino a quando non ce l’hai nel sacco. Sono uno di quei cinque piloti che ha vinto almeno una gara e sono stato davanti insieme a loro a giocarmi le vittorie in più occasioni. Credo di meritarmi una moto per il prossimo anno, ma è anche vero che nel motociclismo moderno ci sono più interessi verso i soldi portati dai piloti, piuttosto che ambire ai risultati. Sotto questo aspetto non mi rispecchio, dato che nel Motomondiale bisogna correre per merito e non per la valigetta”.

Questo significa che nel caso saresti disposto anche a rimanere fermo piuttosto che metterti a recuperare sponsor?

“Assolutamente sì. Credo che questa cosa non sia nemmeno in linea coi principi dello sport. Come mi sono fermato tre anni fa, sono pronto a rifarlo nuovamente, aspettando le persone che credono in me e vogliono fare risultati. Proprio per questo motivo continuo ad allenarmi, senza scoraggiarmi, convinto del fatto che i primi dieci piloti di ogni Campionato debbano essere ai blocchi di partenza della stagione successiva”.

Mattia, tra le tante voci che si sono inseguite nel paddock, si era parlato di una possibile avventura con la MV Agusta di Forward. Cosa c’era di vero?

Abbiamo parlato a lungo con Cuzari, ma lui non mi ha mai presentato una proposta seria e concreta, ma solo tante parole. Ci sono state tante chiacchiere. Personalmente mi sarebbe piaciuto riportare MV nel mondo delle corse, il fatto è che sono mancati i fatti. Se Giovanni voleva un pilota forte io c’ero, a quanto pare ha preferito puntare su un pilota svizzero che porti il budget”.

Oltre a MV è poi emersa la voce Petronas.

“In realtà quella era la proposta più concreta e rimane ancora così. Loro sono pronti ad affrontare la Moto2 al top con il materiale adeguato, però al momento gli manca la seconda moto, dato che ne hanno una sola con Pawi e non si può andare oltre le 32 previste con i nuovi motori Triumph. Tutto ciò dipenderà da Dorna arrivati a questo punto, speriamo si sblocchi qualcosa”.

Vi siete dati una tempistica?

“Qualora dovesse sbloccarsi questa situazione sarà prima dei test del prossimo anno. Purtroppo ho saltato l’appuntamento della scorsa settimana, ma con la mia esperienza e un team del genere posso essere pronto da subito”.

Come la vivi dentro di questa situazione?

“Sono fiducioso e positivo, dato che penso si risolva questa situazione. Dall’altra parte però sono deluso, perché i meriti non contano quanto il denaro. Mi è dispiaciuto molto salutare Italtrans, a cui dico grazie per aver creduto in me e allo stesso tempo per aver dimostrato di essere forti insieme. Ovviamente avrei voluto correre ancora con loro”.

Qualcuno pensa anche: come mai Valentino non riesce a trovare una moto a Pasini?

“Vale è mio amico, ma non credo di dovergli chiedere aiuto, dato che lui ha già l’Academy e i suoi piloti. Personalmente non ho nulla da chiedere, dato che i miei risultati confermano quello che è stata la mia stagione”.

Non sarà il Motomondiale, ma domenica c’è una grande sfida al ranch?

“Vero, lo scorso anno tra l’altro abbiamo pure vinto. Faremo  quindi in modo di ripeterci”.

 

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